Mestruazioni e tabù

In una società che si finge evoluta ma con le radici ben salde nel patriarcato le mestruazioni sono ancora un tabù per gli uomini e anche per le donne.

Nonostante la naturalezza e la semplicità di un corpo femminile e di un qualcosa così ovvio ,naturale e fisiologico ancora ci si sorprende ed ancora non si può parlare con naturalezza di ciclo.

Come mai tutto questo silenzio?

Sicuramente bisogna partire da lontano, incolpando ancora una volta una cultura retrograda e sessista ed incolpandoci di quanto comunque ci piaccia e ci faccia sentire al sicuro aggrapparci ancora ad essa.

Ne parlano tanto le attiviste, i medici , gli psicologi , le lotte per la “normalizzazione” non solo di canoni estetici ma anche di corpi e di tutto ciò che la parola stessa comprende passa dai giornali al web ai social (sicuramente piattaforma più evoluta e veloce per certe informazioni ) dove sempre più attiviste provano a capire cosa si nasconde dietro queste parole che vanno ancora dette sottovoce.

Sicuramente al principio di tutto c’è l’ educazione che proprio noi donne trasmettiamo ad altre donne, alle bambine sin dal menarca vengono fatte tacite raccomandazioni, come “sono le tue cose”, “fai attenzione a non sporcarti”, “ porta sempre con te gli assorbenti”.

Il circolo vizioso parte proprio da noi, a partire da quel momento percepiamo le mestruazioni una cosa nostra , qualcosa da custodire come un segreto, anche se fa male sopportare il dolore poiché è normale non importa a nessuno e sarebbe anche maleducato parlarne apertamente , non “sporcarti” parola sicuramente errata per parlare di mestruazioni, da questi principi sono poi gli uomini a trarre delle deduzioni ancor più sessiste ed infondate

La riprova di tanto maschilismo e arretratezza è stata proprio la foto comparsa sotto un articolo del giornale “La Repubblica”, questa ritraeva Leandra Cohen nel suo vestito bianco macchiato di sangue mestruale

Può essere questo definito un vero e proprio “regime del terrore”, e non ci meravigliano i commenti sotto al post di questa foto , se normalizzazione è la parola chiave dalla volta siamo davvero molto lontani.

 

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