Da Sora Lella l’amore per la cucina di una volta pulsa nel cuore delle nuove generazioni.

La storia racconta giochi antichi e maliziosi intrighi, questo ci piace delle leggende e delle parole tramandate a metà, il lasciare spazio alla fantasia e a nuove storie. L’acqua sfiora la città di Roma e nelle fiabe è la medicina quando davvero cura, un liquido dolce che conquista imperi e protegge isolotti e castelli preziosi: in mezzo scorre il Tevere e la città diventa rossa alle sue lusinghe, furiosa se cambia il corso delle correnti e volta le spalle alla ricchezza della Capitale. Nel cuore di Roma si nasconde un’isola a forma di barca: due ponti la tengono ancorata al leggendario Rione Ripa e nei secoli ha scritto la storia della città e della sua cultura. Dal 1959 lo sguardo all’isola diventa affettuoso e con l’acquolina in bocca perché vede la Trattoria di Sora Lella: attraversando il fiume, il turista affamato e il romano incuriosito entrano in un regno magico, scoprono un’isola senza tempo e un pezzetto della tradizione romana in fatto di buon cibo e storie familiari e di cuore. Qui, Aldo Trabalza, figlio della famosa Sora Lella, incomincia in quegli anni a lavorare in cucina e confidarsi con le ricette di famiglia, in un legame vivo ancora oggi. Il piede affamato entra in un ambiente caldo e verace, bravo ad abbracciare il cliente con stretta forte e calorosa: si prova l’emozione del cavaliere valoroso, e affamato da giorni!, al cospetto di un nuovo castello, quando attende di incontrare la principessa con entusiasmo. Sora Lella è un’icona della romanità più sincera, è la nonna di tutti, paffuta e amante delle ricette tradizionali fatte solo con gli ingredienti migliori e in grandi quantità: in cucina e in sala, oggi, i nipoti tramandano il suo ricordo e con pazienza, ricerca e cura per il dettaglio lo mettono nel piatto e negli anni hanno reso celebre la passione per ricette storiche. Sedersi, con il tovagliolo rigorosamente al collo e il sorriso sulle labbra, e incontrare il ricordo di una grande donna e il suo amore per la cucina casalinga è come pagare il biglietto per un museo d’eccezione, attento ai sentimenti del luogo e ai dettagli più sinceri e di cuore. I fratelli Renato ed Elena Trabalza ereditano la passione e l’amore per la buona cucina dal papà Aldo e ogni giorno rimboccano le maniche per portarla al centro della vita di un’isola incantata: Renato predilige i dolci mentre Aldo si occupa delle portate principali e vuole ricreare le atmosfere uniche di un pasto ricco e gustoso in famiglia. Negli anni hanno alleggerito le ricette, sfiorando con delicatezza e genio i gusti dei clienti, senza mai tradire la voce della protagonista, che ancora urla, tenera e paziente, nelle sale della trattoria. Il menu è dominato dall’amatissima trippa come la faceva la nonna: al suo fianco il pollo alla romana, la coda di manzo e naturalmente l’amatissima pasta di Sora Lella, oggi protagonista in tavola grazie alla collaborazione con il pastificio Iozzino di Roma per garantire al palato più esigente sempre la migliore qualità degli ingredienti. Qui si scopre una cucina di territorio e regionale, un gusto capace di risvegliare il ricordo della più tenera infanzia e rimanere forte nel pensiero. Le sale del locale sono tre, calde e accoglienti: all’ingresso, la più piccola dà il benvenuto a occhi curiosi che suggeriscono al palato l’incontro di gusti prelibati, conosciuti eppure d’eccezione, poi le altre due più grandi danno forma al primo e al secondo piano di un posto dove il passato saltella in padella insieme con la modernità del gusto.

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