Lettera ai giornalisti che attaccano Salvini sulla questione meridionale

Gentili colleghi, vado subito al punto. La prima domanda che vi pongo è la seguente: Voi davvero credete (o avete solo interesse a farlo) che oggi il meridionalismo possa prescindere dall’antieuropeismo, con una Unione Europea così perversamente strutturata ? Davvero ritenete utile continuare a ridurre tutto alla questione perequativa tra Nord Italia e Sud Italia, tra chi paga di più e chi riceve di meno senza capire che questa logica è stata, oggi, superata e legata al palo dai vincoli europei ? Lo conoscete il patto di stabilità interno quello imposto dal fiscal compact che obbliga le amministrazioni locali a poter spendere solo ciò che incassano con le tasse e in caso di avanzo primario, i soldi non possono essere spesi per le emergenze perché si è obbligati ad estinguere anticipatamente i mutui in essere delle amministrazioni ? Avete mai letto il rapporto dell’Upi (unione province italiane) dove tutti i sindaci, tanto del Nord quanto del Sud, raccontano dei milioni di euro fermi nel cassetto delle amministrazioni locali perché bloccati da quel vincolo ? Questo significa che anche se a quelle amministrazioni arrivassero più fondi resterebbero ugualmente bloccati e non utilizzabili se non c’è prima un’entrata (tassa) corrispondente. Per spendere di più devono tassare di più, questa è la perversa logica dei vincoli di quella Unione Europea che voi difendete attaccando Salvini. Chiedetevi perché molte Regioni sono costrette a sospendere le convenzioni per 4 mesi, ogni anno, con i centri medici accreditati impedendo anche ai pazienti muniti di codici di esenzione per reddito o per patologia di poter ricevere prestazioni sanitarie gratuite. Molti cittadini si sono visti costretti a rimandare per mesi prestazioni diagnostiche, anche per quelle patologie dove la tempistica di diagnosi sarebbe stata fondamentale per poter intervenire in tempo. I presidenti di quelle regioni avevano quei soldi ma serviva un decreto per sbloccarli cosa che non è accaduta a causa dei parametri da rispettare. Questa Unione Europea obbliga a rispettare parametri ma non vite umane.

Voi davvero credete di poter continuare a parlare di autonomia e di indipendenza senza parlare di sovranità politica ma soprattutto monetaria. Come si può pensare di essere autonomi o indipendenti lasciando la proprietà della nostra moneta nelle mani di organismi sovranazionali privati che la gestiscono a proprio uso e consumo. La questione non è tra Lira ed Euro ma tra moneta sovrana e moneta non sovrana. Cosa credete che sia giusto ? che lo Stato possa spendere per i propri cittadini o che lo Stato debba prima prendere in prestito i soldi dalle banche private per poi poterli spendere per i cittadini a patto che però li restituisca con gli interessi. Non credo si tratti di complottismo ma di logica.

Perché le banche ricevono miliardi di euro da 6 anni ma nulla arriva all’economia reale ? E perché non arrivano ? perché quelli del Nord sono brutti e cattivi ? No. Perché l’Europa non ripristina la divisione tra banche commerciali e banche d’affari che in passato, per decenni, ha evitato le speculazioni, dato che le banche commerciali che ricevevano soldi erano obbligate a prestarle a cittadini e imprese non potendole usare per speculare sui mercati.

Paghiamo oltre 80 miliardi ogni anno di interessi sul debito pubblico. A chi ? A banche private (solo un 10% a privati cittadini). Lo sa, invece, a quanto ammontano le insolvenze dello Stato verso aziende e cittadini che lavorano con la pubblica amministrazione ? La stessa cifra, circa 85 miliardi. Sapete queste insolvenze quante aziende hanno fatto chiudere, quanti lavoratori hanno mandato in rovina, quanti imprenditori hanno fatto fallire

e quanti di loro si sono tolti la vita ? Numeri da guerra. In pratica la stessa cifra che diamo ogni anno di interessi alle banche private, è stata negata a cittadini e aziende che per lo Stato avevano lavorato. Anche questo meccanismo appartiene alla perversa Unione Europea che voi difendete.

Voi davvero credete che abbia senso reclamare autonomia dal Nord Italia rimanendo dipendenti dall’Europa ? La risposta a tutte queste domande è NO. Categoricamente No. Chi dice il contrario, nel migliore dei casi ignora certi meccanismi e propone delle questioni totalmente anacronistiche, ma nel peggiore (e più comune) dei casi è brutalmente in malafede. Se il Nord Italia è stato quel pesce che ci ha divorato 154 anni fa oggi quel pesce è stato a sua volta divorato da uno squalo. Non torneremo liberi uscendo dal ventre del pesce ma da quello dello squalo. Mettetevelo bene in testa. Il Cartello finanziario, che 154 anni fa si è mosso alla conquista del Sud Italia per ragioni economiche e geopolitiche è esattamente lo stesso che oggi si è mosso alla conquista del Sud Europa. Per le stesse ragioni, ma con mezzi moderni. Sono andati via con i fucili, sono tornati con le banche. All’epoca la chiamarono liberazione oggi la chiamano Unione. Prima si univano i carbonari oggi si uniscono i membri del cartello finanziario (non è una teoria del complotto, pubblicano anche le liste degli invitati) tanto sanno che nessun giornalista, voi compresi, osereste parlarne. Se volete vi mostro i documenti ufficiali e le sedi dei loro incontri. Gli obiettivi sono sempre gli stessi: togliere sovranità ai popoli e agli Stati, metterla nelle mani di oligarchie neo aristocratiche e travasare ricchezza da Sud A Nord. Prima era il Sud Italia oggi è il Sud Europa.

Ma non parliamo di dati parliamo di fatti. Guardatevi intorno. Parlate con la gente, andate nelle periferie da Nord a Sud. Questo deve essere il nuovo modo di fare politica. Non basarsi più su quello che ci dicono ma su quello che vediamo. E quello che vediamo tutti è che questa Unione Europea è devastante.

Le faccio un altro esempio: Nel mio quartiere è da poco morta una ragazza, probabilmente per scansare una buca enorme è finita col motorino sotto ad un camion. La strada in questione è diventata ormai una sorta di pista da motocross, è quasi impossibile percorrerla senza bucare e potrebbe succedere un incidente ogni ora. Ma la strada non viene riparata, perché non ci sono soldi, però tutto intorno stanno facendo la pista ciclabile. Ma come ? Certo è proprio così. La strada è distrutta ma avrà una pista ciclabile perché ce lo chiede l’Europa. Avremmo potuto chiedere noi all’Europa di riparare la strada invece di fare la pista ciclabile in una città dove ci sono più voragini che biciclette ? Assolutamente no. I fondi sono per le piste ciclabili. Un po come i fondi europei che non riusciamo a spendere perché le amministrazioni bloccano i cofinanziamenti a causa degli stessi vincoli europei. In pratica l’Europa prima ce li da poi con i suoi vincoli ce li blocca per poi dire che siamo noi che non sappiamo spenderli. Ma se quei soldi stanziati li volessimo usare per una emergenza causata da una calamità naturale? Non sarebbe possibile farlo. Se sono fondi stanziati per costruire il museo delle marionette può anche crollare il palazzo adiacente e mandare 50 famiglie per strada ma quei fondi non potranno essere usati. Servono per le marionette.

In Europa esistono 3 fondi diversi per salvare le banche . Abbiamo sottoscritto come Italia con 125 miliardi di euro (per fortuna non ce li hanno chiesti tutti) per il meccanismo europeo di stabilità che serve per ricapitalizzare le banche degli altri paesi in crisi ma se dovesse succedere una calamità o una emergenza di qualsiasi natura che non sia

finanziaria, non possiamo usare i soldi versati in quello che poi però chiamano fondo salva stati ? E a voi davvero preoccupano le briciole dirottate al Nord?

L’Italia nel 2011, nel momento di massima crisi, ha contribuito al bilancio europeo con 16,5 miliardi di euro e ne ha ricevuti 8. Sapete cosa avremmo potuto fare con gli 8,5 miliardi di euro persi in Europa? Facciamo due calcoli: Letta a quel tempo al Governo dichiarò che serviva 1 miliardo per il lavoro ai giovani che oggi si avviano verso il 45% di disoccupazione.

1,5 miliardi è la cifra che di solito viene stanziata in finanziaria per gli ammortizzatori sociali.

3 miliardi per la cancellazione dell’Imu sulla prima casa. L’Imu è la tassa che ha mandato in crisi interi comparti dall’edilizia al mercato immobiliare con lavoratori al seguito.

4 miliardi per scongiurare l’aumento di un punto dell’Iva (l’aumento dell’iva ha inibito i consumi, arrestato la domanda interna e contribuito a bloccare l’economia).

Avete visto quante cose si potevano fare, soltanto in quel fatidico 2011, con poco più di 8 miliardi di euro ? Aiutare i giovani a trovare lavoro, aiutare i disoccupati ad andare avanti, incentivare i consumi e far ripartire interi comparti. E invece ? e invece ce li ha chiesti l’Europa, quella che poi ci chiama Piigs cioè maiali. Quella che dai suoi maiali nel quinquennio 2007/2013 di miliardi ne ha presi 50. Vogliamo fare anche due calcoli per capire quante cose potevamo fare con 50 miliardi ? e con i 40 che abbiamo dato alla sola Grecia che poi, giustamente, ha minacciato di non restituire ? Miliardi di euro sprecati in Europa e poi capita di leggere sul giornale che un ragazzo a Napoli è morto di freddo in ospedale perché c’erano le finestre rotte e non c’erano riscaldamenti. O la ragazza morta a Roma per colpa del manto stradale (era scritto sui vostri giornali). Sui vostri per modo di dire, perché in realtà siete tutti bravi a fare i meridionalisti ma al soldo di editori del Nord. Vi rendete conto dei paradossi Può un paese con tali emergenze prestare miliardi di euro ? Eppure siamo obbligati a farlo.

Stiamo parlando di una Unione Europea che quando si tratta di chiedere soldi, parla di solidarietà tra Stati, ma quando sbarcano gli immigrati sulle nostre coste ti risponde che se arrivano da noi sono cavoli nostri. Invocano ” più Europa” per i loro interessi ma rispondo “più Italia” per l’emergenza migranti.

Una Unione Europea che parla di esercito comune ma se poi sequestrano due marò italiani in India nessuno muove un dito.

Una Unione Europea che parla di unione bancaria, poi lascia ogni paese coi propri debiti con le banche centrali dei paesi (che non servono più a nulla) se non a garantire l’88% di possibili perdite.

Vi rendete conto che questa è l’Europa che voi definite “territorio di pace e democrazia”. Ma vi è andato di volta il cervello ?

Io sono certo che queste vostre contraddizioni, altro non sono che il frutto del braccio di ferro interno che vivete continuamente tra la vostra coscienza (che queste cose le conosce bene) e le vostre ambizioni professionali che vi spingono a frequentare ambienti che ci si sporca solo a guardarli.

Ed è per questo che io vi lancio questo appello. Lasciate stare le ovattate sedi dei quotidiani di proprietà dei grandi capitalisti. Sfruttateli solo per portare la pagnotta a casa, che è cosa buona giusta. Ma unitevi a noi in questa battaglia. Scendete per le strade.

Venite a parlare nelle periferie del Sud. Poi permettetemi di portarvi a fare lo stesso giro anche in quelle del Nord. Nelle regioni che voi crede che navighino nell’oro e mangino a sbafo alle nostre spalle. Vi accorgerete che non è più così. Questa Europa è un teatro di guerra che non risparmia nessuno. Ecco perché io ogni tanto vi prendo virtualmente a calci nel sedere, perchè non capisco come facciate a non rendervene conto, trovando un capro espriatoro in quei leader, che seppur in passato abbiamo fatto gli interessi del loro Nord, una bella mattina si sono svegliati e si sono resi conto che non erano più cittadini del ricco nord Italia ma cittadini di uno sfruttato e bistrattato Sud Europa. Oggi stanno nella nostra stessa barca con la sola differenza che loro hanno capito qual è la direzione giusta da seguire per non affondare e noi non dovremmo fare altro che remare insieme a loro. Ecco perché anche voi dovreste imparare a dire NO a questa Unione Europea così strutturata e SI a chi si oppone ad essa. Perchè quel NO, non riguarda solo una moneta. Ma significa dire di NO ai meccanismi perversi che abbiamo analizzato. Alle oligarchie finanziarie che se ne servono come un’arma. Ai vincoli che stanno stritolando amministrazioni, aziende e cittadini. Le nostre regioni del Sud non hanno bisogno di questi meccanismi, ma potrebbero rimanerne fatalmente vittime. Noi abbiamo tutto ciò che ci occorre. Vogliono solo impedirci di valorizzarlo perché sono beni inalienabili, che nessuno può sottrarci e che abbiamo solo noi. Il Sud ha bisogno solo di una classe dirigente nuova, che provenga dal territorio e che si batta per la sovranità del nostro paese. Ha bisogno di politici che vivano la politica come una obiezione di coscienza, come la più alta forma di carità. Politici che abbiano il benessere dei propri cittadini come unità di misura del proprio lavoro. Perché non esistono politici capaci dove ci sono cittadini che stanno male.

Per questo c’è bisogno anche di voi.

Francesco Amodeo (giornalista pubblicista)

Approfondimento sui temi trattati nel libro inchiesta La Matrix Europea di Francesco Amodeo

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Comments

    • Pino
    • 15 Settembre 2018
    Rispondi

    Forse non servirà a molto ma accetti la mia completa condivisione del contenuto.

      • Redazione
      • 16 Settembre 2018
      Rispondi

      grazie di cuore e ci segua

    • Maria Grazia Cimmino
    • 8 Ottobre 2018
    Rispondi

    Condivido quanto da te esposto con chiarezza e dovizia di particolari

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