Senza rispetto per il passato non può esistere futuro

Un’improvvisa ondata di iconoclastia sembra essersi impetuosamente scagliata contro numerose opere d’arte in giro per il mondo: dalle statue di Cristoforo Colombo alla Sirenetta di Copenaghen.

Se da un lato le effigi dell’esploratore italiano stanno subendo decapitazioni poiché il loro protagonista è ritenuto reo di aver scoperto l’America e, di conseguenza, aver portato alla schiavitù intere popolazioni, appare invece del tutto priva di senso la obbrobriosa scritta apparsa ai piedi dell’opera di Andersen: “pesce razzista”.

Non è la prima volta che il simbolo di Copenaghen subisce dei danneggiamenti, ma arrivare addirittura a ritenerla un simbolo razzista, sembra a dir poco assurdo.

Questa volta al centro di tale azione sembrerebbe addirittura esserci il film della Walt Disney “La Sirenetta”: durante una scena del famoso cartoon, infatti, ci sarebbe un pesce nero che danza, ritratto con le sembianze stereotipate di un afro-americano.

Il gesto, che non ha finora avuto alcuna rivendicazione, non è il primo atto deturpatore che la famosa statua ha dovuto subire negli anni: già nello scorso mese di gennaio, infatti, fu imbrattata con la scritta “Free Hong Kong”, sempre sulla roccia su cui è adagiata la sirena.

Ora, in un momento storico particolarmente delicato, che dovrebbe spingerci tutti a compattarci nella lotta al coronavirus, che continua a mietere migliaia di vittime al giorno in numerose aree di tutto il mondo, come umanità dovremmo sentirci tutti membri della stessa comunità e stringerci attorno a qualcosa di superiore: il bello.

E che cosa, se non l’arte, può essere il punto di riferimento da cui partire?

Cosa, se non la storia, può aiutarci a superare questo momento, ricordandoci quante sfide impervie la razza umana ha già sostenuto e superato?

Deturpare e danneggiare il patrimonio storico di qualsiasi nazione non è solo un reato, ma un orrido tentativo di autolesionismo, che non può essere in alcun modo compreso o giustificato.

Il grande Pablo Picasso era solito dire: “Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani, la sua testa ed il suo cuore è un artista.” 

Non permettiamo a nessuno di deturpare il lavoro degli artisti. Non permettiamo a chi non ha cuore e testa di distruggere il nostro passato ed impoverire irreparabilmente il nostro futuro.

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