Per la prima volta fruibile sul web la storica rassegna scientifica torinese “GiovedìScienza”, nata 35 anni fa da un’idea di Piero Angela. In tempo di pandemia è aperta a tutti on-line.

Nata nel 1987 con l’appoggio dell’Assessorato alla Cultura della Città di Torino, “GiovedìScienza” è un’iniziativa culturale di rilievo che ad oggi conta 496 conferenze in totale, 800 ore di scienza proposta nella modalità accessibile dello “spettacolo”, l’intervento di 564 conferenzieri e oltre 12mila iscritti al relativo canale Youtube, sicuramente destinati a salire in un tempo come quello attuale in cui l’emergenza sanitaria limita le occasioni di fruizione di cultura. Come risposta alla pandemia del Covid, infatti, “GiovedìScienza” sperimenta una nuova formula: streaming online a due conduttori in continuo dialogo con il pubblico mentre una regia ne elabora le reazioni in tempo reale e i dati raccolti diventano a loro volta tema di discussione.

Ricco il calendario (https://www.giovediscienza.it/it/calendario) di questa nuova e speciale edizione: se la scorsa settimana è andata in onda una serata a base di matematica con Piergiorgio Odifreddi su “Come gli scienziati del passato hanno immaginato l’illimitato”, nel mese di febbraio si comincia il 4 con un incontro sulla lingua, il linguaggio e la società digitale. Ne tratteranno Vera Gheno, sociolinguista, e Andrea Moro, docente dell’Università Superiore di Pavia. La neuroscienziata e divulgatrice scientifica Anna D’Errico sarà la protagonista dell’appuntamento dell’11 febbraio: guiderà alla riscoperta di un senso dimenticato, l’olfatto, così fondamentale nel mondo animale ma quasi rimosso nel mondo umano, complice tavolta, purtroppo, anche il Covid-19.

Ancora, in calendario per il 25, un dialogo a tre voci: Filippo Bonaventura, Lorenzo Colombo, Matteo Miluzio, astrofisici, si interrogano su “Chi ha paura del buio?”, riprendendo un progetto di comunicazione della scienza dedicato principalmente all’astronomia e alla climatologia, che è attivo principalmente nei social, dove è presente su quattro piattaforme (Facebook, Instagram, Youtube e Twitter), per un totale di oltre 328.000 follower. Nel dicembre 2018 hanno preso parte a una trasmissione televisiva omonima trasmessa su Italia 1. Nel maggio 2020 è uscito il primo libro del progetto, “Se tutte le stelle venissero giù”, edito da Rizzoli.A prima vista l’universo non sembra particolarmente adatto alla vita, almeno quella che conosciamo. Tolta la confortevole superficie del nostro pianeta, in qualunque altro luogo del cosmo non avremmo speranze di sopravvivenza. Eppure tra cosmologi e fisici teorici sta emergendo l’idea opposta: l’universo in realtà pare fatto proprio a misura d’uomo. Basterebbe cambiare anche solo di pochissimo uno solo dei parametri fondamentali che descrivono il cosmo per renderlo del tutto incompatibile con la vita, in particolare con quella cosciente. Questa idea prende il nome di “principio antropico” ed è una delle questioni più misteriose della scienza contemporanea. Esploreremo insieme la incredibile serie di coincidenze cosmiche che ci consentono di essere qui.

Condotte dallo scrittore e giornalista Piero Bianucci e dal divulgatore scientifico Alberto Agliotti, tutte le conferenze si aprono alle 17.45, e proseguiranno anche nel mese di marzo. Il 4 si comincerà con il noto storico Alessandro Barbero che dialogherà con Marco Ciardi, del Dipartimento di Storia culture e civilità dell’Università di Bologna, su ragione e pensiero magico.

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