Come sarebbe se ci fosse Mamma Natale al posto di babbo Natale?

No, no, non è una domanda “strana” e certamente è pertinente rispetto al periodo corrente. È un serissimo sondaggio fatto in Gran Bretagna dall’Agenzia di comunicazione Anomaly a un gruppo di bambine e bambini britannici.

Pare che il tutto sia nato da un gioco che uno dei titolari dell’Agenzia ha fatto, in casa sua, con i propri figli, e avendo ricevuto risposte inaspettate, ha voluto allargare il giro e sentire altre bambine e altri bambini.

A detta dello stesso comunicatore, il risultato lo ha spiazzato. E non poco.

Sembrerebbe che i giovanissimi interpellati abbiano espresso delle perplessità sulla figura di una Mamma Natale al posto di Babbo Natale.

E per delle ragioni ben specifiche.

Mamma Natale, fra le cose che non la renderebbero idonea al lavoro natalizio, sarebbe: distratta e rischierebbe di perdersi per strada, avrebbe bisogno di fare pratica guardando quello che fa Babbo Natale, potrebbe avere a sua volta dei bambini che potrebbero rovinare i giochi da portare in dono etc. Una cosa certamente, Mamma Natale la farebbe meglio di Babbo Natale: cucinare!

Ora, Anomaly è l’agenzia di comunicazione che ha promosso la campagna per la parità di genere #MoreWomen, quindi, non sorprende che i titolari si siano sorpresi per le sorprendenti risposte, non sorprendentemente stereotipate e condizionate socialmente di questi giovanissimi interpellati.

La domanda quindi sorge spontanea: come maturano i preconcetti e le aspettative di genere nelle bambine e nei bambini? Modelli sociali, ruoli ascritti, osservazioni degli adulti, mass media e libri di testo contribuiscono a veicolare, in età formativa, stereotipi che poi, in età adolescenziale e da grandi, metteranno in discussione cercheranno di cambiare.

Sembra, in sostanza, che nella società convivano due spinte uguali e contrarie: quelle tradizionali che sono oggetto di revisione e di cambiamenti e quelle nuove che vengono sospinte dall’accademia, dai gruppi “illuminati”e dai media e che faticano a trovare e a crescere su solide radici.

Gli autori sostengono che la “colpa” di questo ondeggiare di posizioni dipenda essenzialmente dalla mancanza di modelli femminili e da autorevoli figure di donne che possano essere dei punti di riferimento per i bambini e, soprattutto, per le bambine.

Beh, non esattamente.

Almeno non qui in Italia.

Restando nel campo dei “personaggi della tradizione festiva” … qui da noi abbiamo la Befana!

Quindi, Babbo Natale – Befana: 1-1!

 

https://www.campaignlive.co.uk/article/woman-santas-job-anomaly-asks-kids-christmas-film/1376917

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