Galleria Vigato, dove l’arte non è solo esposta.

La Galleria d’arte moderna e contemporanea Vigato, inizia le sue collaborazioni nel 1977, e i suoi spazi hanno ospitato sia mostre personali di artisti come V. Bendini, P. Cuniberti, O. Galliani, M. Schifano, R. Barni, A. Tapies, M. Gastini, P. Manai e molti altri, che mostre collettive. Di quest’ultime menzioniamo quella dedicata all’Anacronismo (curata da Maurizio Calvesi e Marisa Vescovo), realizzata nel 1982, mostra che ha portato la galleria a collaborare con la Biennale di Venezia del 1984, allestendo, nella sezione “Arte allo specchio”, le sale di Omar Galliani, Marco Antonio Tanganelli, Stefano Di Stasio.

La galleria apre la sua prima sede ad Alessandria, in piazza Carducci, ma nel tempo ne apre anche altri due a Bergamo e Milano, dove Graziano Vigato continua a portare avanti questa sua mission di far conoscere l’arte, di diffonderla, allestendo mostre di artisti già conosciuti, ma anche, in una forma di mecenatismo, di giovani artisti da scoprire, verso i quali dandogli il giusto spazio ha saputo valorizzarli introducendoli nel mondo dell’arte nazionale ed internazionale. Nomi come F. De Nola, M. Galliani, S. Ferrarini e diverse collettive interessanti come “Cosa vogliono le immagini” e “Oltre Mao”, che hanno avuto modo di farsi conoscere grazie, per l’appunto, alla Galleria Vigato.

Dal 22 aprile 2023 al 18 giugno 2023, la galleria Vigato di Alessandria, ha ospitato la mostra personale di Antonio Sofianopulo, dal suggestivo titolo “Frammenti”, nella quale il concetto della memoria viene ad identificarsi con le tante immagini che la mente carpisce e fa sue, per evocarle sfocate e a volte distorte quando un qualcosa le fa riaffiorare: “evocazioni consequenziali personali resi in simboli universali”, affinché dall’emozione scaturita ne consegua la deduzione del suo significato.

Antonio Sofianopulo, nasce a Trieste nel 1955, dove ancora vive, e pur compiendo studi artistici la sua formazione viene principalmente seguita dalla madre Renata, pittrice e pubblicitaria, insieme con il prozio Cesare, pittore simbolista ed allievo di Von Stuck. Due figure di rilievo che contribuiranno moltissimo alle capacità e allo stile di Sofianopulo. Come artista Antonio è emerso in questi ultimi anni, creandosi un suo nome tra i pittori modernisti, con uno stile pittorico molto intimo, tutto rivolto all’interno. E l’interno per Sofianopulo è da considerarsi il quadro nel quale viene inserito uno squarcio di passaggio, cha a seconda dell’angolazione può rilevare un diverso campo visivo. L’artista in una sua spiegazione delle opere in mostra sostiene: “dentro il medesimo quadro sono presenti diversi piani di lettura. E in ogni quadro tutto parte dal paesaggio, tratto dalle gite familiari, dai ricordi di girovagamenti giovanili o da opere di artisti del passato. All’interno, dunque, delle opere si trovano elementi naturali, altri invece che sono il frutto di immagini revocate come una sorte di epifanie.

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