Lodovico Antinori e la figlia Sophia: il duo delle nuove frontiere vinicole.

Lodovico Antinori è un imprenditore di grandi capacità, sempre pronto ad individuare il potenziale che c’è dietro ad un terreno, ma anche in grado, come il Re Mida, di trasformare in oro tutto quello che passa per le sue mani. Definito uno dei grandi protagonisti del vino italiano, Antinori con la sua Tenuta iconica dell’Ornelia, in Bolgheri, risalente agli anni Ottanta del Novecento, realizza l’Ornelia e il Masseto, vini ritenuti tra i migliori e i più affermati sia in Italia che all’estero. Un grande successo che è stato seguito da un secondo, relativo alla Tenuta di Biserno, nella vicina Bibbona, dove Lodovico è riuscito a produrre etichette di eccelsa qualità come il Biserno ed il Lodovico. Due grandi territori che hanno saputo generare uve e poi vini di gran prestigio, riconosciuti sia a livello nazionale che internazionale.

E di certo queste indiscusse capacità di Lodovico Antinori, non possono fermarsi, e con l’intraprendenza che lo contraddistingue, si lancia in una nuova sfida insieme alla figlia Sophia, dove la tradizione e l’esperienza vanno ad unirsi a nuove prospettive innovative, in quella che è la Tenuta del Nicchio. Un’azienda che vede al timone padre e figlia, proprietari di vigneti a Bibbona e a Bolgheri.

La Tenuta del Nicchio è costituita in tutto da 12 ettari di vigneti, dalla Bolgherese ai boschi, con 2 ettari vitati a Castagneto Carducci e altrettanti all’ombra della Torre di Donoratico, e altri ancora in affitto dal cugino Conte Gaddo Della Gherardesca, imprenditore, manager e produttore discendente della famiglia del Conte Ugolino, protagonista del “Canto 33” dell’Inferno di Dante nella “Divina Commedia”. E in questi ettari, dalle qualità ineguagliabili, gestiti dal sinergico lavoro di Lodovico e Sophia, vengono realizzati il Nicchio, il primo vino aziendale (Cabernet Franc e Merlot, per una produzione che arriverà a 30.000 bottiglie) e Le Due Ville del Nicchio, il secondo vino, che come etichetta porta la meritata firma “M. L. A.” (Marchese Lodovico Antinori). E le prime annate partono dal 2020, con una produzione che si attesta intorno alle 2.000 bottiglie, destinate per gli wine merchant dell’Usa.

Al duo padre e figlia, si uniscono nella consulenza e nella collaborazione il rinomato enologo Michel Rolland, da anni al fianco di Lodovico come esperto ed amico, e una giovane new entry, appartenente alle nuove promesse del settore enologico, Julien Viaud.

La nuova linea produttiva è stata pensata con l’intento di realizzare vini meno opulenti e più contemporanei.

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