L’Architetto Alessia Garibaldi ed il suo intervento sul Palazzo Velabro.

Alessia Garibaldi è un architetto, che sa andare oltre le linee standard, intravedendo in ogni ambiente da ristrutturare, un potenziale unico, da esaltare al massimo e da ricreare sotto nuove armonie. Ogni elemento, architettonico o d’arredo deve sapersi presentare al meglio, capace di comunicare negli spazi che lo circoscrivono, quel carattere innovativo, che non lo faccia mai cadere nell’ovvio e nello scontato. E a questa cultura di pensiero, si allineano tutti i collaboratori dello studio Garibaldi Architects, con sede a Milano, intenti sempre a rendere ogni progetto esclusivo, dove ogni scelta deve essere guidata dalla funzionalità, ma anche dall’emozione intrinseca che deve saper suscitare. Tutti elementi essenziali, sui quali lavora da anni l’intero team della Garibaldi, che propende verso un taglio umanistico, rintracciabile in quella che è stata la tradizione architettonica italiana del ‘900. Una tendenza di filone, che però deve sempre confrontarsi con l’impostazione taylor made, capace di calibrarsi, ogni qual volta, sui diversi ambienti da ristrutturare, sulle richieste del committente, e sul raggiungimento dell’obiettivo finale.

Quello che sicuramente negli anni, Alessia ha sempre fatto più suo, è l’analisi degli ambienti, che devono essere ripensati in funzione al diverso modo di viverli oggi, in relazione alle modificate esigenze e alle differenti ripartizioni logistiche richieste. Non partire da questi presupposti, significa ignorare, la modernità e tutte le sue nuove forme che proprio negli spazi vanno ricercando quelle identità che qualificano. Non è di certo da sottovalutare il concetto che recita: “ogni spazio dice molto di chi vi abita”. Ed è proprio a questo che la Garibaldi punta ogni volta che di un progetto, analizza in primo luogo la sua essenza che si cela dietro alla persona che lo commissiona, dietro al brand che deve essere rappresentato, o dietro al concetto intellettivo, artistico e culturale che si vuole evidenziare. Tutto il resto è dato dalla simmetria spaziale, dall’ordine volumetrico e dalla diversa funzionalità degli spazi, che trovano, insieme allo studio dei materiali naturali pregiati e dal gioco di luci, che nelle diverse prospettive ricercano la loro posizione e la giusta intensità, la sintesi perfetta dei lavori dello studio Garibaldi Architects.

Tra i tanti interventi di restyling ai quali Alessia ha partecipato, mostrando come sempre le sue incredibili doti, uno dei suoi ultimi è stato quello inerente il Palazzo Velabro. Uno storico edificio risalente al 1700, situato nel cuore di Roma, e che ha riaperto sotto il marchio Design Hotels by Marriott. Un edificio che ha già, negli anni ’60 subito un restauro conservativo d’autore, ad opera di Luigi Moretti, ritenuto uno dei più importanti ed illustri esponenti del razionalismo del secolo scorso. Un intervento che non ha stravolto, ma che ha lasciato molto del carattere e dello stile di Moretti, che ha voluto giocare con le linee rendendole più morbide. Ed ora tutto passa nelle mani della Garibaldi, che ha deciso di esaltare l’arredo con oggetti di design originali, di carattere vintage, fatti a mano, accompagnati e risaltati da fotografie e arte contemporanea, che ben si sposano con i diversi ambienti dell’hotel.

Un restyling che vede non solo la presenza di Alessia come architetto, ma anche quella di Cristina Paini responsabile della LHM, società italiana di management alberghiero White-label. Due figure di grande spicco professionale che hanno saputo imprimere un taglio del tutto innovativo alla ristrutturazione, portata avanti con l’impulso dell’architettura e del business, con la finalità di raggiungere il massimo dell’hospitality. Una sinergia che ha saputo ben collaborare, apportando il massimo dell’esperienza data dai due rami di pertinenza.

Ed ogni proposta d’intervento e modifica, è stata realizzata per poter offrire una serie di risoluzioni architettoniche o di servizi che elevino il concetto dell’ospitalità, in quella che deve essere un’esperienza unica nel suo genere. Ne sono un esempio la scelta della Ceramica Fioranese, impiegata per la pavimentazione, un cotto molto particolare, un materiale utilizzato per la prima volta all’interno di un hotel. Oppure la realizzazione di una piccola sala cinematografica, un servizio davvero esclusivo nel campo dell’hotelleria.

La struttura del Palazzo Velabro, si disloca su cinque piani, all’interno del quale si trovano 6 camere standard e 27 home suite, dotate di cucina, dove prodotti artigianali sono messi a disposizione dei clienti,

che possono, così, decidere autonomamente di prepararsi tipici piatti romani, come la famosa cacio e pepe. Ogni stanza, è valorizzata dal colore vintage, declinato nelle sue diverse nuance, che ben si legano con il legno dei mobili, ed il marmo, elemento inserito per omaggiare la Roma antica. Le junior suite hanno le palette di colori sui toni del verde, le suite il color cobalto e le standard vanno sulle tonalità del rosa e del mattone. E all’interno, i mobili sono stati ideati e realizzati tutti su misura.

La ristorazione di Palazzo Velabro, Apicio 16, è affidata a Penelope Musolino, chef proveniente dal tristellato «La Pergola» di Roma di Heinz Beck. Una conduzione d’eccellenza, che nei suoi piatti sa far coesistere sapientemente ed equilibratamente il passato e l’innovazione. E per degustare queste prelibatezze, si propone una magnifica terrazza quadrata, ubicata al primo piano, e pronta a mostrare gli splendidi paesaggi della città eterna.

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