Il Conte – Villa Prandone

Walter, Emmanuel, Samuel e Marina (dal padre Marino).

Sono 4 soci, oltre che i/le discendenti di una famiglia nobile e di proprietari terrieri.

Nati/a da un nonno che, negli Anni 50, era un mezzadro.

Assieme al padre, negli Anni 80, ricomprano 10 ettari di terreni che in passato erano di loro proprietà.

La terza generazione. Quattro tra fratelli e sorella.

Emmanuel, uno di loro, colui che intervistiamo, entra in azienda negli Anni 90 e prosegue l’ampliamento iniziato nel decennio precedente: con l’allargamento a un’altra cantina e l’inizio dell’attività di esportazione.

Aumenta l’estensione della tenuta con l’acquisto di altro terreno, fino ad arrivare agli attuali 50 ettari.

E poi, occorre farsi conoscere. Proporre i propri prodotti. Entrare nel mercato, anzi nei “mercatI”.

Cominciano le esposizioni, anche al Sud.

I vini di Monteprandone sono vini che nascono da uve di vigneti che crescono su terreni argillosi. Sono vini potenti, con un microclima particolare.

Terreni esposti a sud nei versanti est e ovest

Vigneti di alberi con un’età che oscilla fra i 50 anni (i più vecchi) e i 3 (i più giovani). Quindi, con un’età media di 25 anni.

Vini come il Montepulciano Sangiovese: rosso Piceno premiato wine spectator.

Conosciuto e apprezzato soprattutto all’estero, considerato che, per il 65%, viene esportato.

Dicevamo, vini “di carattere”, che richiamano il territorio.

Naturalmente, i quattro tra fratelli e sorella hanno molti progetti per il futuro della loro azienda. Fra questi, quello di un ampliamento della cantina e l’approdo in nuovi mercati da esplorare. Come gli Emirati Arabi, in primis.

Appartengono a questa cantina vini come “Marinus” e “Zipolo” che avevano preso un punteggio di 91. E “Marinus” è stato selezionato, su 15.000 vini, fra i top 100 al mondo.

Un’eccellenza fra le marche.

E non c’è premio al mondo più importante!

Mai però sentirsi “arrivati”, perché questo è uno stimolo a fare sempre meglio.

Questo sforzo di farsi conoscere e di affermarsi sui mercati ha bisogno tuttavia di una sapiente politica di marketing e commerciale

Quella de “Il Conte” è una politica basata su un’attenta selezione dei clienti. Una politica iniziata sei anni fa e che recita più o meno così: “ti diamo un anno di tempo per inserire i nostri vini più importanti fra le tue proposte, altrimenti ‘ciao’”.

Da vent’anni a questa parte non sono solo produttore ma anche quello che segue i clienti, fa degustazioni e affiancamenti” dice Emmanuel. E questo gli ha dato modo di comprendere le esigenze del mercato globale. “Nei vini ritrovi il carattere ed il territorio, ma sempre con un grande vino. Sono aumentati i punteggi e i riconoscimenti sulle guide, anno dopo anno”, precisa.

Il vino lo ha sempre accompagnato e ricorda i profumi del vino che ribolliva dopo la vendemmia. A tavola coi nonni a mangiare i sughetti e ad assaggiare un goccio di vino, ricorda che il nonno diceva: “nella vita chi sa bere sa vivere”.

E lui, con i nonni, ha un legame molto forte.

Ci sono punti caratteriali che lo uniscono a loro.

Emmanuel si definisce determinato e umile, esattamente come il nonno. Sente profondamente il rispetto dei ruoli e per le persone. Di fare, senza vantarsi mai.

Alzarsi la mattina e vivere nella propria tenuta, assieme ai propri fratelli e alla sorella, considerato che anche loro vivono all’interno dei loro terreni, è la sua esistenza quotidiana.

Finita la terza media, che aveva ancora 13 anni (il suo compleanno è il 22 dicembre. Capricorno), si iscrisse all’Istituto di Agraria, che già aveva voglia di inserirsi in azienda: il giorno dopo questa sua comunicazione al padre, il genitore comprò un altro trattore!

E la sua azienda? Come la definirebbe?

Dinamica”, “rispettosa” e “di qualità”. Questi sono gli aggettivi che sente che meglio la descrivono. E, in questa realtà, si stanno già inserendo anche i suoi figli.

Una tradizione di famiglia che continua e si amplia alle generazioni più giovani.

Per ora, è così: https://www.ilcontevini.it

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