In scena in queste calde notti d’estate al Globe, teatro elisabettiano nel cuore di Villa Borghese, la più famosa commedia fiabesca di Shakespeare che racconta tre storie parallele. Mito, fiaba e quotidianità si intrecciano continuamente sotto il cielo di Roma. Le nozze tra Teseo, duca d’Atene ed Ippolita, regina delle Amazzoni e suo bottino di guerra. Un gruppo di artigiani che improvvisati attori prepara una rappresentazione. Titania e Oberon, rispettivamente regina e re delle fate discutono fra loro e assistono nel bosco all’incontro di amanti incompresi, in fuga e colpevoli di amori non corrisposti. “Sogno di una notte di mezza estate” è la rappresentazione sul teorema, ma anche un’accurata descrizione sul paradosso dell’esistenza umana. Uomini che si affannano e si rincorrono in un folle girotondo, mentre fate e folletti si burlano di loro con incantesimi che rompono dinamiche ed invertono i ruoli. La parte degli artigiani/attori rappresenta invece il mondo dell’arte che diventa il collante tra la vita reale e quella ideale. L’interpretazione straordinaria di tutta la compagnia teatrale rispetta ironia e tempi comici propri di Shakespeare, facendo diventare lo spettacolo una punta di diamante del Globe. La regia maestrale dello scomparso Riccardo Cavallo esalta le atmosfere proprie del sogno, donando al tutto un’aurea di offuscamento fuori dal mondo e lontano dal tempo, dove proprio come in un sogno, la realtà si mescola alla fantasia.
Related Posts
