LA CLASSE : dove può arrivare una gallina?

La domenica sera può risultare per eccellenza un momento triste e un po’ monotono sapendo che di lì a poco dovremmo riprendere la nostra frenetica vita settimanale , allora perché non coccolarsi con un appuntamento a teatro?

È questa l’ iniziativa culturale che a Carpineto Romano , un paesino in provincia di Roma , è stata accolta a braccia aperte . Ogni domenica con un abbonamento o semplicemente pagando l’ ingresso singolarmente al botteghino , si può assistere ad uno spettacolo teatrale inedito con attori molto preparati che trattano argomenti attuali dando a tutti i partecipanti spunti di riflessione.

Primo Marzo lo spettacolo era intitolato: “la classe” , produzione accademia Perduta Romagna Teatri, Goldenart production e Società per attori : le sedie rosse disposte a semicerchio erano piene, come ogni domenica alle 21.00 ha avuto inizio lo spettacolo; questo si apre con un monologo di un uomo ,che scopriremo poi essere il preside di una scuola disastrata , che parla di una gallina e delle sue abitudini .

Si leva il sipario e la scenografia fissa è proprio quella di una classe disordinata e mal messa ed un professore che impaziente aspetta i sei alunni i quali parteciperanno al corso di recupero per studenti sospesi.

Gli attori sono tutti lì come se facessero parte della scenografia : Claudio Casadio, Andrea Palotti, Brenno Placido, Valentina Carli, Cecilia D’Amico , Edoardo Frullini, Giulia Paoletti, Haroun Fall.

Da subito si capisce che ci troviamo in una zona periferica , un istituto superiore di avviamento al lavoro localizzato vicino allo “zoo”, con il procedere dello spettacolo capiremo che questo è un grande campo profughi .

Gli attori che mandano avanti la storia sono proprio gli alunni , ciascuno con la sua vita e i suoi guai , ognuno arrabbiato con il mondo , cresciuti in ambienti disagiati sembrano quasi emarginati dalla società.

Dall’ altra parte c’ è Alberto un professore giovane e determinato che con un cuore grande vuole spronare i suoi ragazzi a fare sempre di più per poter un giorno spiccare il volo da quel suolo che a loro non potrà mai dare nulla, il modo che trova per motivarli è quello di partecipare ad un concorso sull’ olocausto , i ragazzi inizialmente scettici, dato l’interesse e l’ attualità dell’ argomento, decidono di partecipare. Sarà proprio questa spinta a volercela fare ad unire tutti .

Parallelamente c’è la storia di Arianna, una ragazza che partecipava al corso di recupero con gli altri ma in lei c’ era qualcosa che non andava , non era presente fino a che non smetterà di andare a scuola , e dopo varie ricerche il prof. scoprirà che lei aveva tentato il suicidio a causa di uno stupro, viene subito incolpato di ciò un profugo dello zoo , ingiustamente (si scoprirà poi tra vari colpi di scena il colpevole).

È qui che vengono evidenziati i luoghi comuni di una città spaventata dai pregiudizi razziali ancora fortemente presenti , dalla confusione che le notizie affrontante in modo superficiale creano nella nostra mente , il qualunquismo che nonostante gli sforzi culturali è saldamente radicato nel nostro paese portando con sé la paura del diverso che non è mai scomparsa del tutto.

La voglia di alzare muri anziché abbatterli , la mancanza di curiosità di vedere oltre il filospinato , lo spettacolo è lo specchio di un paese che invece di costruire ponti alza muri sempre più alti facendo leva sulla fragilità e le paure della massa .

La pièce ha però un lieto fine; quel concorso che ha tanto unito i ragazzi, seppur tra diverse diatribe che tangono vivo lo spettacolo , viene vinto da loro, unendo i cuori degli alunni e dando loro una giusta lezione : con la forza di volontà , nonostante i mezzi a nostra disposizione si può arrivare ovunque basta volerlo.

Una gallina ha le ali troppo piccole per poter volare ma zampe robuste ed artigli forti ben piantati al terreno , ed è così che lei in tre anni ,se esistesse un ponte che collega la terra alla luna , potrebbe arrivarci e da lassù il panorama deve essere davvero stupendo.

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