45 anni fa Enrico Bombieri diventa il primo italiano a ricevere la Medaglia Fields, il “Premio Nobel per la Matematica”

Quella del popolo italiano è una Storia di grandi scoperte, invenzioni e capolavori a volte trafugati in malo modo, altre attribuiti ad altri Paesi. Spesso non conosciamo neanche i nomi dei grandi scienziati nostrani, quelli che con tutte le difficoltà del caso hanno contribuito a rendere grande il nome del Bel Paese nel mondo. Per esempio, quanti possono dire di conoscere Enrico Bombieri? Pochi, purtroppo. Eppure, Bombieri meriterebbe di essere non solo conosciuto dai propri concittadini ma soprattutto ricordato: il primo italiano che riesce a vincere la Medaglia Fields – il principale riconoscimento per qualunque matematico al mondo – sarebbe degno in effetti di un po’ di clamore in più.

Enrico Bombieri nasce il 26 novembre 1940 a Milano, dove si distingue fin dalla più tenera età per un talento eccezionale in ambito scientifico, tanto da rilasciare la sua prima pubblicazione a soli 17 anni. Dopo aver conseguito la laurea all’Università degli Studi del capoluogo lombardo (è tesista di Giovanni Ricci), decide di continuare le proprie ricerche al Trinity College di Cambridge, dove trova un mentore d’eccezione in Harold Davenport, uno dei massimi esperti di teoria dei numeri, di cui pure Bombieri è grande appassionato.

È il 21 agosto 1974 quando il matematico milanese, che intanto insegnava all’Università di Pisa dopo un periodo trascorso a Cagliari, diventa il primo italiano a essere insignito della Medaglia Fields (più precisamente, la International Medal for Outstanding Discoveries in Mathematics) in occasione del Congresso Internazionale dei Matematici della International Mathematical Union (IMU) che quell’anno si tiene a Vancouver (Canada). Il riconoscimento, considerato da molti il “Premio Nobel per la Matematica”, è riservato agli studiosi della materia con un’età massima di 40 anni: nel 1974 Enrico Bombieri ne ha 34. A valergli il premio, gli importanti obiettivi raggiunti nel campo “dei numeri primi, delle funzioni univalenti e della congettura di Bieberbach locale, nella teoria delle funzioni di più variabili complesse e nella teoria delle equazioni alle derivate parziali e delle superfici minime; in particolare, alla soluzione del problema di Bernstein in più dimensioni”.

Lo scienziato vive attualmente negli Stati Uniti, dove insegna, in qualità di professore emerito, alla School of Mathematics dell’Institute for Advanced Study di Princeton. Membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Bombieri è stato anche scelto per la descrizione ufficiale dell’Ipotesi di Riemann, ritenuto “uno dei sette problemi del millennio”.

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