Una zuppa (davvero)inglese?

La cucina italiana è ricchissima di dolci, ma la zuppa inglese ritengo riscuota consenso ovunque.

Dubbia però appare la sua vera origine, per via dell’aggettivo inglese, a suggerire, quasi ad affermare, una provenienza squisitamente british.

Once upon a time a trifle, un dolce al cucchiaio, ancora decisamente in auge in Inghilterra, addirittura con più di una variante, come accade sostanzialmente a piatti semplici.

Presente in terra britannica, pare, già dal periodo Elisabettiano, ha una base di pasta morbida lievitata, viene inzuppato nel vino dolce e arricchito di piccoli pezzi di frutta, o frutti di bosco.

Tocco finale: la copertura con crema pasticciera, panna o crema di latte (double cream), come recita la versione più tradizionale.

Esiste un nesso fra il trifle e la più popolare (e nostrana) zuppa inglese?

Difficilmente dimostrabile, ma al tempo stesso realisticamente ipotizzabile: è un collegamento eventuale, magari su ipotesi, alcune suggestive, in altri casi addirittura aneddoti che ci vengono tramandati.

Ne fornisce un esempio la leggenda che narra di una spiccata simpatia per il trifle da parte di Maria Beatrice d’Este, la nobildonna modenese impalmata giovanissima da un più che stagionatello Giacomo II Stuart, sovrano d’Inghilterra.

Sembra che la regina, conquistata dalla prelibatezza del trifle, ne sollecitasse la preparazione al cuoco di corte durante l’esilio dei reali in Francia. Il cuoco, messo alle strette dalla richiesta della dama, non trovando gli ingredienti necessari, si ingegnò ad inventare un dolce “altro”, a strati, con rosolio ed alkermes, crema e cioccolato.

Altrettanto gustoso, però.

Era dunque nata, pare, alla fine del XVII^ secolo, la zuppa inglese, un dolce al cucchiaio piuttosto diverso rispetto al trifle “originale” (continua).

 

 

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