Il peso del progresso. Quanto pesa il progresso?

Utilizzando una chiave di lettura posturale ,fino a 27 kg. Si, proprio così, quanto il progresso digitale possa gravare sul nostro collo è quantificabile e scientificamente provato.

La problematica progresso digitale- regresso fisico, ci riguarda da parecchi anni ormai, in passato, negli anni intorno al 2000, l’uso eccessivo dei cellulari per scrivere “sms”, ha portato a un gran numero di casi di adolescenti che lamentavano dolori al pollice e alle mani. Oggi, le nuove diffuse problematiche posturali sono dovute allo schermo dei nostri tablet e smartphone.

Gli adolescenti sono i più colpiti, utilizzando la messaggistica istantanea e i social network come principale modalità di comunicazione e avendo tanto tempo da dedicare ai loro smartphone\tablet.

Secondo i dati dell’osservatorio italiano sull’adolescenza , la maggior parte di ragazzi tra gli 11 e i 18 anni passano circa dalle 3 alle 6 ore al giorno sul loro smartphone\tablet arrivando, in una percentuale minore, fino a 7-10 ore. Tutto ciò è pazzesco!

Ma come è possibile che sul collo arrivi a gravare un peso fino a 27 kg?

Il nostro collo , normalmente, sorregge un peso di 4,5-5,4 kg che corrispondono al peso della nostra testa, come può l’utilizzo di questi dispositivi digitali aumentare in modo così considerevole il peso che dovrà sorreggere il nostro collo?

Nello specifico, l’occhio cerca di mettere a fuoco lo schermo mentre si digita un messaggio, si legge un testo o si guarda un video e solo questo, ci porta a uno spontaneo piegamento in avanti, poi ci aggiungiamo una posizione apparentemente “comoda” ma che non lo è, e il gioco e’ fatto.

Se assumiamo una inclinazione di circa 60 gradi della testa per un periodo prolungato, è come avere 27 kg che gravano sul nostro collo.

Questo peso porterà uno stress eccessivo e prolungato sulla colonna  vertebrale .

In questo modo si avrà una deformazione della postura dovuta a uno smodato utilizzo dello smartphone\tablet  che potrebbe portare ad un “ingobbimento forzato”della colonna vertebrale.

Tenere il dispositivo tecnologico allineato ai nostri occhi, evitarne un uso eccessivo e praticare sana attività motoria, sono consigli semplici ma indispensabili per evitare tutto questo.


Dott. Graziano Pascale Osteopata D.O.

– Centro di diagnostica e terapia clinica “Sovrano militare Ordine di Malta” , 
  Via Bocca Di Leone , 68 – 00187 Roma  (fermata Metro “Spagna”)   Tel. 06.699.40.677
 
– Studio Roma zona Prati, Via Famagosta (fermata Metro “Ottaviano – San Pietro”)  Tel. 347.45.38.523                                              
 
– Studio Roma zona Ardeatino, via G.A.Sartorio  Tel. 347.45.38.523
 
– Centro di analisi cliniche e poliambulatorio “Fisiomare” ,
  via Dei Navicellari 16/A , Ostia (RM)  Tel. 06.56.23.650          
 
Sito web:      www.osteopatagrazianopascale.com              

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Comments

    • Simone (il papà di Giorgio)
    • 20 Novembre 2020
    Rispondi

    Nulla di piu vero. L’uso massiccio e prolungato dei dispositivi uniti ad un’abitudine di vita talvolta accompagnata dall’assenza di attività fisica che ne compensi, quantomeno in parte, gli effetti collaterali ben visibili sulle fasce muscolari del collo, comportano disturbi che in effetti ben potrebbero esser limitati da una postura quanto più eretta possibile.
    Guardare il mondo non dal basso ma verso l’alto potrebbe esser un nuovo punto di vista dal quale osservare il mondo evitando di “perdersi” troppo nei contenuti che caratterizzano l l’uso smodato dei nostri smartphone.

    Simone (il papà di Giorgio)

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