«LET THE MEMORY LIVE AGAIN» Il canto dei gatti Jellicle: dalla poesia al teatro, dal teatro al cinema

Il prossimo 20 febbraio 2020, in tutti i cinema d’Italia, farà il suo atteso debutto il film musicale Cats, diretto da Tom Hoper, basato sull’omonimo celeberrimo musical del 1981, uno fra i più amati di tutti i tempi. L’opera, composta da Andrew Lloyd Webber, mette in scena la vicenda narrata dal poeta statunitense, naturalizzato britannico, Thomas Stearns Eliot (Saint Louis, 1888 – Londra, 1965) nella raccolta di poesie, dedicata al mondo felino, Il libro dei gatti tuttofare (Old Possum’s Book of Practical Cats, 1939), con l’aggiunta di testi inediti – alcuni forniti dalla vedova del poeta, altri scritti ex novo da Trevor Nunn (come nel caso di Memory, la canzone più nota e struggente del musical, liberamente ispirata al componimento di Eliot Rapsodia su una notte di vento) e da Richard Stilgoe.

Protagonisti sono i gatti del quartiere Jellicle, astuti, vivaci e dotati di straordinari talenti e bizzarre particolarità: Asparagus, ormai anziano, è stato, in gioventù, uno stimatissimo attore, e ricorda con nostalgia le sue migliori performance presso i più prestigiosi teatri del mondo; Bustopher Jones, viziato micione di 12 kg, appartiene ad una famiglia alto-borghese e si presenta in frac nero, con tanto di fiore all’occhiello, parrucca e bastone da passeggio-mazza da golf (non a caso a forma di cucchiaio); Jennyanydots, dormigliona di giorno, è sveglia e iperattiva di notte, per educare topi e scarafaggi a svolgere mansioni utili e progetti creativi; Rum Tum Tugger è il “gatto alfa”, infallibile seduttore senza scrupoli, del quale la variopinta Bombalurina e la rossa Demeter possono rappresentare i corrispettivi femminili; Mungojerrie e Rumpleteazer sono una simpatica coppia, agile e perfettamente coordinata sia nel lavoro (furto) che nella vita (fuga); la bianca Victoria è l’immagine classica della bellezza e dell’armonia; Mr. Mistoffelees è un esperto prestigiatore e l’affascinante abissina Cassandra la sua assistente; Grizabella, un tempo la più splendida e ammirata del gruppo, è ora vecchia e sola, e visita la scena come uno spettro, quello del fallimento, dal quale ciascuno a suo modo cerca di allontanarsi; Macavity è il genio del male, unico antagonista della storia; Old Deuteronomy custodisce la più lunga esperienza e la più profonda saggezza della vita ed è, per questo, il capo dei Jellicle. Una volta all’anno, in una notte di luna piena, i Jellicle Cats si radunano in una discarica di rifiuti abbandonata per festeggiare con un ballo Old Deuteronomy, il quale, in quell’occasione, è tenuto a designare il più meritevole fra loro di un inestimabile premio: una nuova ed eterna vita nell’Heaviside Layer, il Paradiso felino. La festa viene interrotta, prima, dall’indesiderata ricomparsa di Grizabella e, poi, dalla misteriosa scomparsa dello stesso Old Deuteronomy, rapito dal malvagio Macavity. Per salvarlo, i gatti di Jellicle si rivolgono al loro mago, Mr. Mistoffelees, che risolve il problema con un incantesimo. Lo spettacolo può dunque continuare e, giunto al termine, Old Deuteronomy, impietosito dalla triste fine di Grizabella e colpito dalla sua dignitosa richiesta di aiuto, concede proprio a lei il privilegio di ascendere all’Heaviside Layer.

Cats fu messo in scena, in prima mondiale, l’11 maggio 1981, presso il New London Theater, nel West End di Londra, con la regia di Trevor Nunn e le coreografie di Gillian Lynne, e vinse il “Laurence Olivier Awards”. Concluse le repliche nel West End, l’ex produzione londinese organizzò un ampio tour internazionale. A Broadway, debuttò, al Winter Garden Theatre, il 7 ottobre 1982 e venne premiato con numerosi “Tony Award”: miglior musical, migliore colonna sonora originale (Andrew Lloyd Webber), miglior attrice non protagonista (Betty Buckley, nei panni di Grizabella), miglior libretto di un musical (Thomas Stearns Eliot), miglior regia (Trevor Nunn), migliori costumi (John Napier). La tournée incluse anche diverse tappe italiane, la prima delle quali, nella primavera del 1995, al Palatrussardi di Milano.

Lo spettacolo riscosse un successo talmente sorprendente che, nel 1990, la Amblimation propose di trarne un film d’animazione, ma il progetto non riuscì mai a decollare. Infine, nel dicembre 2013, la Universal Studios acquistò da Andrew Lloyd Webber i diritti dell’opera e iniziò a lavorare al suo adattamento cinematografico. Il film, distribuito lo scorso 20 dicembre 2019, vanta un ricco e promettente cast principale, composto da James Corden (Bustopher Jones), Judi Dench (Old Deuteronomy), Jason Derulo (Rum Tum Tugger), Idris Elba (Macavity), Jennifer Hudson (Grizabella), Ian McKellen (Asparagus), Taylor Swift (Bombalurina), Rebel Wilson (Jennyanydots) e Francesca Hayward (Victoria), ma purtroppo non è stato particolarmente apprezzato dalla critica, che ha riconosciuto l’efficacia delle interpretazioni di Taylor Swift e di Jennifer Hudson, stroncando pressoché tutto il resto. Certo, non è facile riproporre un classico in chiave moderna, senza rischiare di perdere qualcosa. Ciò che conta, tuttavia, è che il suo preziosissimo potenziale comunicativo venga, come merita, conservato nella memoria collettiva e continuamente rinnovato dalla creatività immaginativa individuale.

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