L’ eccellenza che non si ferma in pandemia.

All‘ospedale Molinette di Torino è stato effettuato a dicembre un trapianto di fegato da donatore Covid positivo a ricevente positivo dall’equipe del professor Renato Romagnoli, si è trattato del primo trapianto al mondo in cui entrambi i pazienti erano positivi. Il ricevente, un 63enne della Calabria affetto da cirrosi complicata da neoplasia epatica, è risultato avere il virus poche ore prima dell’intervento, durato nove ore per la difficoltà di operare con i dispositivi di protezione

Questa notizia diffusa dall’ Ansa e ripresa da molti quotidiani ha avuto un’enfasi mediatica molto grande in quanto legata alla straordinaria difficoltà dell’intervento e alla complicazione estrema dovuta alla posività dei pazienti.

Questa notizia offre però anche lo spunto per dare uno sguardo al mondo dei trapianti, alle organizzazioni che operano a livello nazionale, alle loro eccellenze agli standard di organizzazione che devono garantire per muoversi in un ambito cosi particolare.

L’ASIT

L’Associazione, nata Cosenza nel 1994, ha tra le sue primarie finalità, quella di diffondere la cultura della donazione degli organi e di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dei trapianti e sui problemi etico-deontologici ad esso connessi.

Non solo, una sezione si occupa di affiancare le persone nella delicata e a volte lunga attesa di un trapianto offrendo aiuto morale e psicologico.

La continua opera sensibilizzazione e di promozione nei confronti delle istituzioni pubbliche, favorisce l’aggiornamento, la ricerca clinica istituendo anche borse di studio o programmi di ricerca per medici del settore.

L’associazione istituisce programmi di prevenzione nelle scuole per quelle patologie che, se prevenute con informazioni corrette sin dai primi anni di vita, possono prevenire l’insufficienza nei vari organi.

L’ASIT si è molto impegnata fiancheggiando i chirurghi, i nefrologi, gli anestesisti riusciendo ad ottenere dal Ministero della Salute l’autorizzazione ad effettuare trapianti in Calabria già dal 1995.

Ha favorito la nascita di numerosi gemellaggi come quello con l’AITF (Assoc. ltal. Trapiantati di Fegato) di Torino e con l’ADOT (Association denneurs d’Organes et Tissus).

Di grande rilievo l’organizzazione del Corso di aggiornamento in Nefrologia Dialisi e Trapianti, portata avanti da 20 anni con l’Unità operativa di Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza.

Numerose le petizioni popolari per sollecitare l’attuazione della Lex sul “silenzio assenso informato”, tra cui di notevole impegno quella fatta in collaborazione con M. Costanzo e il Corriere della Sera per cui furono raccolte in un mese 5625 firme.

L’ASIT provvede al sostentamento economico anche di un proprio Centro di Ricerca Nefrologica, diretto dal Dott. Renzo Bonofiglio, Direttore dell’UOC di Nefrologia dell’Ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza, centro per cui lavorano ben 7 Ricercatori tra Medici, Biologi ed un Ingegnere Informatico, i quali svolgono una attività di ricerca estremamente qualificata, come dimostrano le numerose pubblicazioni che annualmente vengono prodotte su riviste scientifiche di prestigio.

In Italia la popolazione dei dializzati è di circa 40.000 di cui solo 10.000 sono i pazienti trapiantati; è indispensabile quindi portare avanti studi essenzialmente di ricerca di base che, attraverso l’utilizzo di colture cellulari, abbia la finalità di individuare i fattori che possono rallentare la progressione delle malattie renali croniche.

In particolare, una gran parte della ricerca è svolta nel centro del Dott. Renzo Bonfiglio sullo studio del trapianto renale, ultima spiaggia per i pazienti in dialisi.

La sensibilizzazione alla donazione di organi da parte di ASIT si dipana a raggiera nel tessuto sociale con numerose iniziative tra cui la sensibilizzazione nei Comuni della provincia ad aderire al progetto del Ministero della Salute “La donazione degli organi come tratto identitario”.

Il progetto consiste nel fatto che l’ufficiale d’anagrafe incaricato, al momento del rilascio della Carta d’Identità o del rinnovo della stessa, informa il cittadino della possibilità che la propria volontà o il diniego a donare organi e tessuti sia inserita nel Sistema Informativo.

L ASIT ha dato segno della sua presenza anche nel mese di marzo 2020, in piena pandemia da Coronavirus Sars-2, realizzando un Tutorial informativo per i portatori di trapianto renale, garantendo anche un supporto medico-nefrologico attraverso una piattaforma informatica e donando mascherine a pazienti dializzati.

Le attività dell’ASIT, qui solo parzialmente menzionate, dimostrano che si può ottenere un’eccellenza organizzativa in aree estremamente complesse, come quella dei trapianti, agendo su più fronti; ricerca, sensibilizzazione, collaborazione, permettono infine di arrivare in una sala operatoria dove una vita, grazie alle mani di professionisti eccellenti e ad un organo donato, viene salvata.

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