DRAWN-OUT” NELLA RHINOCEROS GALLERY A ROMA.

Alessia Caruso Fendi, Direttrice della Rhinoceros Gallery, spiega che DRAWN-OUT è “il secondo capitolo della collaborazione con Francois Ghebaly, iniziata la scorsa estate con una mostra di opere di Neil Beloufa, Ludovic Nkoth, Em Rooney e Max Hooper Schneider. Si traccia un nuovo corso per Rhinoceros Gallery, che prevede incontri e scambi di gusto cosmopolita. La missione dello spazio è un mix tra arte contemporanea e design, per ripensare al dialogo tra le radici storiche di Rhinoceros e il mondo attuale, aprendo nuove e per noi inedite possibilità”.

Dall’1 di dicembre al 10 febbraio 2024, artisti di risonanza mondiale, approfondiscono il ruolo centrale del disegno nella loro attività. Essi, aventi come base Los Angeles, arrivano alla Rhinoceros Gallery della Capitale appunto diretta da Alessia Caruso Fendi e progettata dall’architetto Jean Nouvel.

L’esposizione è realizzata in collaborazione con Francois Ghebaly che lavora con Maestri americani scegliendoli per la loro grande creatività.

La sua galleria a Los Angeles, fondata nel 2009, ha formato un programma di artisti multi-generazionali supportando pratiche dinamiche e sperimentali che ampliano l’enunciazione di arte. Il progetto diversificato di Ghebaly, comprova l’onere di indirizzare il lavoro tramite tutti i media e di promuovere le ricerche innovative dei suoi artisti. L’impegno critico è una caratteristica basilare e si sviluppa, oltre le rassegne, attraverso un team di 31 artisti sotto forma di piani educativi, pubblicazioni, conferenze d’artista, edizioni e progetti speciali.

Gli spazi della galleria di Francois Ghebaly di Los Angeles includono un magazzino di 12000 metri quadrati nel centro della città che è anche adibito a sua sede operativa, inoltre è proprietario di due gallerie una recentemente rinnovata a West Hollywood e uno spazio nel Lower East Side di Manhattan, sempre a New York.

Dichiara Francois Ghebaly: “Ho aperto anche un nuovo spazio temporaneo nella Rhinoceros Gallery nella Città Eterna, la prima espansione della galleria al di fuori degli Stati Uniti. Nel 2023 Rhinoceros Gallery ha inaugurato un nuovo percorso pop up di gallerie d’arte internazionali mai prima in Italia”.

Con Rhinoceros è stato realizzato uno spazio espositivo di 800 metri quadrati nel Foro Boario, un luogo di centrale rilevanza nella Roma antica. Mediante sei piani dedicati all’arte, dal segno forte e non convenzionale, tale architettura è un motore di creatività e un posto di cultura che attua esperimenti in totale libertà. La galleria d’arte ha origine nel 2018, e ispiratrice del progetto artistico è la fondazione Alda Fendi – Esperimenti. Pertanto gli spazi della Galleria, in parte espositivi e in parte in vendita, sono mostrati agli spettatori attraverso particolari impronte lungo i sei piani dell’edificio, terminando con un punto di ristoro e la visione delle terrazze panoramiche.

“Questa seconda esposizione presenta una selezione di artisti eterogenei che esemplificano il programma innovativo di Los Angeles. Attraverso voci diverse e grandi talenti, la proposta della Galleria è cresciuta fino ad includere oltre 11 artisti dimostrando impegno per un lavoro stimolante e per promuovere le loro pratiche all’avanguardia. “DRAWN-OUT”, contempla il ruolo del disegno all’interno dei lavori di ciascuno in mostra, ognuna delle opere su carta infatti presentate a Rhinoceros Gallery, palazzo davanti l’Arco di Giano, rivela la struttura interna che sostiene una particolare logica o una particolare sensazione delle composizioni al suo interno”, continua Francois Ghebaly.

La rassegna, connubio fra opera, realtà e arte, fa risaltare come il mondo dia continuamente forma al disegno e il modo in cui il disegno, a sua volta, dia continuamente forma alla ricerca dell’artista. L’obbiettivo della mostra è appunto sul disegno nelle sue declinazioni contemporanee con lavori di Mariem Bennani, Sasha Braunig, Sharif Farrag, Patricia Iglesias Peco, Mike Kuchar, Ann Leda Shapiro, Sayre Gomez, Jessie Makinson, Danielle Orchard, Max Hooper Schneider e Ross Simonini.

Mariem Bennani, nata nel 1988, è un’artista marocchina ora residente a New York City. Lei utilizza video, scultura, istallazione multimediale, disegno. E’ famosa per il suo utilizzo giocoso e divertente delle tecnologie digitali come l’animazione 3D, il mapping di proiezione e il motor capture. Divulga spesso la sua attività sui social media come Istagram e Snapchat.

Sasha Braunig, nasce nel 1983 a Qualicum Beach, British Columbia e vive e lavora a Portland, nel Maine, ed è un pittore canadese. E’ noto specialmente per i suoi dipinti iperrealistici e surrealistici di figure laiche. Braunig iniziò a sperimentare con i video. Adopera frequentemente effetti di luce e materiali semplici quali argilla e polistirolo per realizzare modelli tridimensionali o maschere su cui incentra le immagini delle sue rappresentazioni. Ed è influenzato dai registi contemporanei come David Cronenberg e dai pittori fiamminghi del Rinascimento settentrionale, come Jan van Eyck.

Sharif Farrag, è un artista americano del 1993, di Reseda California, e riguardo il suo lavoro unisce gli stili classici della ceramica con le sue tecniche di costruzione improvvisate, eseguendo le sue identità ibride tramite l’argilla.

I dipinti di Iglesias Peco sono una espressione onirica e poetica del mondo naturale e una prova assoluta del modo in cui il colore intereagisce e si trasforma. Nata e cresciuta a Buenos Aires in Argentina, va a vivere a Los Angeles due mesi prima della pandemia. Ed è stato nel periodo del Coronavirus che le persone si sono collegate, su scala più vasta alla sua produzione mediante varie tele ispirate a storie immaginate di animali. I materiali dei suoi dipinti sono molto significativi reagendo in modo diverso su superfici differenti. Lino, carta o tavola di legno infatti determinano una diversa e innovativa reazione su ogni supporto.

Mike Kuchar, è un regista, attore e artista underground americano, ed è celebre per i suoi film a basso budget. Cresciuto nel Bronx, negli anni Ottanta e Novanta attuò fumetti e illustrazioni per pubblicazioni omoerotiche.

Sayre Gomez è nato a Chicago, Illinois, nel 1982. Egli utilizza mezzi quali la pittura, la scultura e i video per abbracciare temi di percezione e rappresentazione. Nelle sue composizioni spesso usa una varietà di tecniche pittoriche riprese dalla pittura ambientata a Hollywood, dalla pittura di insegne commerciali, dall’areografia automobilistica, ai tramonti fantastici e ad altri aspetti della cultura visiva di Angeleno. Allegorie ripetute quali finestre, porte, cancelli e muri sono spesso proprie dei lavori di Gomez, come parte di un’indagine sul ruolo nell’ambito della distribuzione e leggibilità delle immagini del 21° secolo.

Jessie Makinson compie opere istintive e colme di umorismo, a volte inquietanti, che non ci lasciano indifferenti. Le creazioni dell’artista londinese, comprendono in un unico dipinto più storie simultaneamente con una scelta cromatica che favorisce i colori sgargianti e gli accostamenti fuori dal comune. I suoi soggetti ricorrenti sono le figure femminili che Makinson ritrae rifacendosi alla mitologia classica, alla fantascienza e alla cultura popolare contemporanea. Il suo è un approccio intuitivo che inizia da una singola linea da cui, pennellata dopo pennellata, aggrega una forma o un colore. Sono così caratterizzati i suoi quadri, con storie e personaggi che sono animati senza nessuna pianificazione precedente.

Danielle Orchard, nato in Indiana, ha iniziato a disegnare in giovane età. La sua figurazione spigolosa, influenzata da Picasso, Matisse e da artisti contemporanei come Dana Schutz e Nicole Eisenman, ha celermente conseguito considerazione e ammirazione. Egli ha costituito un corpus di opere che riproducono la vita quotidiana delle donne ritratte in maniera più astratta, le figure sono in stile cubista analitico multiprospettico o diversamente ridotte in contorni solidi e colori saturi. Trattando la rappresentazione piano per piano, scolpisce ciascuna parte astratta attraverso uno spesso impasto. Essendo l’idioma di nudo femminile estremamente presente nella storia dell’arte, Orchard aggiunge profondità infondendo le proprie esperienze come artista donna.

Max Hooper Schneider, nasce nel 1986 a Los Angeles in California, attualmente vive e lavora a Los Angeles. Studia biologia e architettura del paesaggio; la conoscenza di Max Hooper Schneider delle tecnologie dei materiali e dei sistemi biologici pervade le sue sculture e istallazioni su larga scala. Adoperando acquari, terrari e vetrine per mostrare habitat mutati di flora e fauna aggrovigliati attorno a luci al neon, la sua pratica associa l’artificiale e il naturale con stile teatrale e surreale. Questi ready-made organici passano da un mondo postapocalittico a opere di postcivilizzazione, sfidando il pubblico a riconsiderare la loro probabile posizione centrale nell’ecosistema. “L’architettura è biologia, l’arte è biologia”, afferma. L’artista cerca di accelerare un processo vitale e di mostrarne le dimensioni catastrofiche.

Ross Simonini è residente ad Altadena in California, scrive canzoni e realizza opere artistiche, ed è autore di libri. “Da quando ricordo, l’arte è servita da motore per stupore, meraviglia e curiosità”, ha detto il pittore. I suoi dipinti sono caratterizzati da un unione di morbidezza e delicatezza, diffondendo linguaggi accattivanti mediante figurazioni e narrazioni. Simonini dipinge con le mani ed i piedi da numerosi anni.

Per concludere la Rhinoceros Gallery propone una modalità innovativa e straordinaria con mostre, creazioni multimediali, action, interferenze artistiche che spaziano dalle arti visive a quelle performative. Quindi un luogo per vivere l’Arte e che ispira Arte.

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