Demetrio Stratos : l’ uomo che ha “suonato” la voce.

Palazzo delle esposizioni ospita dal 9 aprile al 30 giugno il progetto “ il corpo della voce” ,questo , sulla scia delle avanguardie artistiche del 900,ha voluto infrangere il legame tra il significato della parola e la sua dimensione sonora .

120 opera tra foto , video e materiali di repertorio esposti per la prima volta al pubblico.

Il percorso ci mostra le innovazioni e gli esperimenti di tre artisti : Cathy Berberian cantante mezzosoprano Americana , Carmelo Bene attore e regista e Demetrio Stratos musicista e cantante Greco .

La mostra ripercorre grazie a documenti d’ archivio gli avvenimenti artistici che hanno infranto il legame tra il significato della parola e la sua dimensione sonora.

La mostra si sviluppa in un percorso diviso in sezioni , siamo introdotti in questo mondo dalla fonte primaria di produzione sonora : il nostro corpo. La sezione curata dal chirurgo Franco Fusi ne mostra foto e video, dal punto di vista scientifico e medico, del luogo in cui si configura la voce nella sua carnalità .

Proseguendo , da un alto parlante si può ascoltare il poema: “ pour en finir avec le jugement de dieu” di Anonin Artaud (1896-1948) che introduce alla ricerca vocale di Demetrio negli anni 70 .

Stratos , dopo aver fondato già in giovane età in gruppo musicale ed aver lavorato per diverse etichette si dedicò allo studio della voce come strumento, si cimentò in ricerche di etnomusiclogia ed estensione vocale.

“Ma tu come ti definisci? Sempre che questa domanda abbia ancora senso …Musicista ? Poeta? Performer? Cantante rock ? con delle prodezze vocali incredibili… consideri quello che fai come risultante della musica o della poesia ? bhe sento che non riuscirai a rispondermi o piuttosto non vorrai rispondermi, che rifiuterai di effettuare una simile scelta . Nonostante ciò , ascoltandoti poco fa , nelle tue improvvisazioni, osservandoti cantare la voce- è così che hai intitolato questo tipo di esercizi – mi è parso stessi realmente pensando con la tua voce tutto raggomitolato intorno alle tue corde vocali , tutto all’ ascolto dei suoni inauditi che ne ottenevi […].”

Demetrio si avvicinò alle opere del compositore statunitense John Cage interpretando i suoi Sixty-tow Mesostics Re Merce Cunningham ( 1971)

Il Mesostico è un componimento poetico classico in cui le lettere delle parole, lettere in senso verticale, a metà verso formano una parola. Questo gioco linguistico diventa un metodo compositivo e Cage è molto colpito da tanto sperimentalismo .

1976, la foto esposta è uno scatto di Roberto Masotti mostra Demetrio negli studi di Milano mentre suona soffiando in una bambolina di porcellana e nella cartina Rizla durante la registrazione di Metrodora editata per la collana Cramps/DIVerso.

Metrodora è l’ opera solista di Stratos contiene solo suoni pochissime parole, mira a comunicare tramite moduli espressivi tradizionali , libera l’ uso voce dall’ idea che essa debba veicolare dei significati . Questo è il suo primo esperimento compiuto in canto in piena libertà .

Bologna, 1 giugno 1978 è la seconda settimana internazionale della performance ed è dedicata alla poesia sonora e gestuale ed al teatro sperimentale. Demetrio partecipa anch’ esso con i maggiori rappresentanti della poesia sonora .

L’ interesse per le potenzialità sonore e performative della voce intrinseche alla poesia spingono Stratos l’ anno successivo ad interpretare per radio france culture il poema in principio citato , il testo più radicale del novecento.

Questa seconda parte della mostra è curata da Graziano Tisato , ricercatore per l’ istituto di scienze e tecnologie della Cognizione di Padova e consta di 3 postazioni interattive per approfondire la vocalità dell’ artista ed i suoi effetti.

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