Come arrivano i libri a casa mia?

Ogni anno, in Italia e nel mondo, vengono letti milioni di libri. Per studio, per lavoro o per il semplice piacere di farlo. Come scegliamo e acquistiamo questi libri? Nelle librerie fisiche, quelle di quartiere o di particolari punti della città? Oppure su Internet?

La domanda non è banale. Determina non solo l’aspetto di una città, il suo paesaggio urbano, con le insegne e i banchi che punteggiano le vie e i locali, ma anche il tessuto economico e culturale della città.

Andare in libreria, fisicamente, specie in quelle piccole “di prossimità” ha il sapore di recarsi in un salotto di amiche/i e farsi catturare per ore, mattinate, pomeriggi o intere giornate, alla ricerca di libri “ispiranti”. O farsi consigliare proprio dalla libraia/dal libraio, che magari già ci conosce, il libro o i libri che sicuramente ci piaceranno. D’altra parte, non serve una palla di vetro per conoscere i gusti di una persona se quella persona è una assidua frequentatrice della libreria e acquista sempre testi dello stesso genere o della stessa autrice/ore. E magari, si passa anche del tempo a confrontarsi con la stessa libraia o libraio, o con un’altra assidua lettrice o lettore su un libro che vale la pena leggere, che ha “smosso qualcosa dentro” …. che ricorda il libro di … l’epoca in cui … quando avevamo xx anni e….

Certo, qualcuna/o potrà dire che bisogna avere tempo per farlo. Tempo per andare in giro, prendere l’auto o l’autobus, gustarsi senza fretta quel tempo di scelta e di lettura della trama prima di arrivare alla cassa con una pila di libri fra le braccia, pendente come la Torre di Pisa. Toccare, sfogliare, girare e rigirare un libro è in sé un atto di profonda relazione che si instaura fin dal momento dell’acquisto.

Certamente, su internet la cosa è diversa.

Basta accendere il PC, andare sul motore di ricerca abituale e scorrere il mouse fra i diversi titoli. Un click per selezionare il testo, un click per leggere la trama un terzo click per metterlo nel carrello degli acquisti o per passare ad altro titolo. La ricerca è così veloce, ordinata, fatta stando sedute/i alla scrivania (o squadriate sul divano) e i libri arrivano direttamente a casa. E quanto abbiamo impiegato? Sicuramente un paio d’ore in meno rispetto al tempo necessario per comprarli in libreria.

E poi, online c’è sempre uno sconto.

Se va bene, se si è clienti abituali, se l’acquisto supera una soglia minima, la consegna poi è anche gratis.

Sono due “scuole di pensiero” diverse.

Non so nemmeno se si tratti di una questione anagrafica.

Certo, le giovani/i giovani leggono spesso sul tablet o su altri dispositivi mobili dove “scaricano” i testi comprati via web. Quindi, non solo l’acquisto, ma anche la lettura o l’ascolto, qualora si tratti di audiolibri, avviene senza utilizzare o toccare carta.

Oggi, un piccolo incoraggiamento all’acquisto dei libri cartacei viene dal Cashback. Eh sì, perché anche l’acquisto di testi fatto presso i negozi con l’uso di parte di pagamento entra nel “paniere” di beni e servizi che concorrono a raggiungere il minimo di 10 acquisti e la soglia dei € 150,00 di fine mese.

Con il vantaggio di aiutare una categoria, quella delle librerie fisiche, magari di quartiere, che ha subito un significativo calo dovuto sia al lockdown sia alla preferenza per gli sconti dei venditori di libri su Internet.

Secondo le stime dell’Associazione Librai Italiani (ALI), in Italia ci sono 3.670 librerie, di cui 2.412 librerie indipendenti, in cui lavorano per il 75% donne. Un settore che, con il Covid-19 e le chiusure ha subito un consistente danno. Speriamo che il Cashback sia un aiuto-incentivo anche per loro!

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