Dirigere il Grand Hotel Palace di Via Veneto: l’impegno di Walter Teori

Il Grand Hotel Palace di Via Veneto a Roma è un sontuoso palazzo che racchiude in sé la “dolce vita” romana, ossia quell’immaginario collettivo legato a un’idea di grande bellezza e accoglienza della Città Eterna.

Immaginario che sicuramente non è sbagliato ma che ovviamente richiede a uno dei suoi simboli di essere all’altezza delle aspettative per non deludere chi viene a Roma per ritrovare quel gusto unico di grandiosa semplicità.

Walter Teori è da due anni il Direttore di questo splendido Hotel che si distende su Via Veneto accompagnandone delicatamente la leggera incurvatura della strada.

Sarebbe superfluo dire che il direttore di un hotel di questo livello deve possedere molteplici competenze amministrative e organizzative, oltre che una naturale capacità empatica di entrare in connessione sia con il personale che con i clienti.

Walter ha intrapreso questo mestiere quasi per caso ma sin da subito lo ha trovato conforme alle proprie attitudini.

Ci racconta che il suo primo lavoro fu all’interno del Grand Hotel della Fonte a Fiuggi. Si trovava vicino casa e per lui era un ottimo impiego seppur di natura amministrativa. Infatti si trovò a fare tutta la gavetta partendo proprio dal fare le fotocopie fino a essere trasferito a Roma nella sede amministrativa della società che  gestiva. La società era uno dei brand più importanti del mondo per l’ospitalità di lusso, la Rocco Forte, e questo fu senza dubbio una delle circostanze che lo portarono a specializzarsi nella direzione di hotel 5 stelle.

All’interno della società ebbe modo di capire i meccanismi più segreti del successo di un hotel e potè fare esperienza non solo in Italia ma soprattutto all’estero. Iniziò così il suo percorso come Direttore Amministrativo d’area per la Rocco Forte assumendo la responsabilità dell’Hotel de la Ville, dell’Hotel Savoy di Firenze, e successivamente, l’esperienza che ricorda con più nostalgia, ad Edimburgo al Balmoral Hotel.

Si sofferma a parlare della sua esperienza anglosassone perché da essa ha sicuramente imparato e assorbito un’ottica del lavoro che è proprio tipica dei paesi anglosassoni.

“Lavorare all’estero è bellissimo perché ci si arricchisce davvero sotto molteplici aspetti, sia dal punto di vista umano, sia da quello professionale. Mi sono ritrovato molto nella mentalità anglosassone, più schematica di quella italiana, che riesce a differenziare nettamente la parte lavorativa da quella personale. Per esempio alle sei si stacca e si va a prendere una birra insieme: quello che è successo in ufficio resta lì e non diventa un bagaglio da portarsi appresso fino al giorno dopo come spesso capita qui da noi. Sono rientrato da Edimburgo per motivi personali, ma non nascondo che ancora adesso, ogni tanto, ho un po’ di malinconia”

Possiamo dire quindi che Walter ha acquisito le sue molteplici competenze trasversali, come il possesso di capacità

organizzative e manageriali, spirito di iniziativa e carattere dinamico e intraprendente, anche grazie alle sue esperienze all’estero. Capacità che si sono perfettamente fuse con le peculiarità della sua personalità, come l’attitudine a ottenere e mantenere un clima professionale, sereno e collaborativo con il personale, di motivare, impostare un lavoro di squadra e conquistare il ruolo di leadership. Quindi, doti comunicative, relazionali e di diplomazia, da impiegare non solo con chi lavora in hotel ma con la stessa clientela.

“Trovo gratificante lavorare in un Hotel. La dinamicità del lavoro è soprattutto ciò che più mi affascina e mi stimola. Qualsiasi programma può essere stravolto in un attimo: un improvviso intervento di manutenzione, una richiesta particolare di un cliente, un cambio del personale. È una sfida continua che tiene costantemente impegnati. Una perfetta organizzazione necessita di una attenzione costante.”

E di certo qui al Grand Hotel Palace di Via Veneto ci si aspetta di trovare standard qualitativi molto alti. La posizione di fronte l’Ambasciata USA ne fa il luogo prediletto per il soggiorno di una clientela molto esigente sia pur discreta.

“Abbiamo ricevuto diverse volte delle lettere dall’Ambasciatore in persona che ci ringraziava per l’ospitalità fornita a diplomatici e personale di servizio dell’ambasciata.”

Manifestazioni di riconoscimento di un approccio al lavoro puntuale, preciso ed elegante.

Dalla SPA, dove gli ospiti possono rilassare il corpo e la mente, a ognuna delle ottantasette camere e suites, tutto è strettamente organizzato e controllato da Walter e dalla passione per questo lavoro che ormai è diventata parte di lui

“Effettivamente non avevo pensato a una carriera come direttore di Hotel, ma adesso non cambierei questo lavoro per nessun altro. Qui, al Grand Hotel, sono certo che avrò nuove sfide da affrontare, soprattutto adesso che l’intera zona si spera venga riportata all’epoca d’oro raccontata nel film e come allora divenga il maggior punto di attrazione di una citta che comunque non lesina meraviglie al visitatore”

Un cancello di ferro battuto di romantico stile retrò, una struttura imponente ed elegante, un direttore accogliente e preparato. L’accoglienza italiana alla massima espressione.

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