BORGO PETRORO A TODI UNA COUNTRY HOUSE NEL CUORE VERDE D’ITALIA

Sulle colline della campagna umbra torreggia in tutto il suo charme Borgo Petroro, nuova Country House collocata su un verdeggiante poggio a pochi passi dalla cittadina di Todi (Perugia). L’edificio sorge sul sito dell’omonimo Castello, termine da intendersi nel senso del latino castrum: un luogo fortificato con funzioni di difesa già in epoca romana, al servizio del municipium di Tuder antesignano dell’odierno comune umbro – è infatti attestata nel sito la presenza di una gens (famiglia) Petreja – che visse la massima prosperità sul finire del XIII secolo, quando, nel contesto della Todi medievale – il cui stemma, un’aquila in pietra, accoglie i visitatori dalla sommità della porta ad arco che immette nel borgo – esso serviva come punto strategico da cui sorvegliare le terre circostanti. Del passato del borgo fortificato in età medievale e moderna sopravvivono inoltre significative testimonianze, quali la chiesa benedettina di San Martino, le dimore degli abitanti, che erano per lo più addetti all’artigianato e alla coltivazione di campi, e una grande macina, posta sulla piazza interna, che rimanda all’antica presenza di un molino da olio.

Attualmente, Borgo Petroro conta 12 tra camere e suite, sebbene solo sette siano disponibili al momento: la Junior Suite “Bastioni”, posta al piano terra dell’edificio che ospita la Country House e priva di barriere architettoniche; la Royal Deluxe “Ranieri”, dotata di area Jacuzzi e sauna private e situata al primo piano della struttura; la Classic “Torretta”, la Royal Suite “Duca” e la Suite “Abate” al secondo piano; la Family Suite “La Greppia”, con ingresso indipendente dalla corte del borgo e dotata di area benessere privata con Jacuzzi e sauna; la Junior Suite “Colombaia”, anch’essa con accesso indipendente. Tutte con affaccio sulla campagna circostante o sulla corte interna del borgo, le singole camere sono arredate in modo diverso l’una dall’altra, con pezzi unici antichi che vanno da lampade in ferro battuto ad arazzi, da dipinti trompe l’oeil a mobilio in legno di recupero, in omaggio alla tradizione artigianale del Made in Italy. Chi poi non dovesse alloggiare in una delle due suite con Jacuzzi e Sauna privata, potrà comunque godere dell’area wellness comune, denominata “L’Armeria” e che ospita sauna, bagno turco, doccia emozionale, una Jacuzzi e un’ampia gamma di trattamenti di benessere. Notevole poi anche la sala “Arcivescovo”, spazio comune in cui rilassarsi bevendo tè, caffè o tisane, leggendo un libro o giocando a giochi di società.

Quanto all’offerta gastronomica di Borgo Petroro, accanto al ristorante vero e proprio, di cui si dirà più avanti, meritano di essere segnalate alcune iniziative in via di definizione, che si

distinguono anche per il fatto di avere come cornice strutture dell’antico castrum, quali l’ex stalliera – destinata alle degustazioni di formaggi e salumi accompagnati da calici di vino, per lo più del territorio umbro – o quello stesso forno dove nei secoli passati si cuoceva effettivamente il pane e che dovrebbe diventare il teatro di lezioni di cucina – tenute dalla brigata del ristorante – incentrate proprio sulla pasta fresca e sui lievitati. Detto che a Borgo Petroro sarà possibile sostare per un’apericena da farsi degustando il menù del bar, dai taglieri alla pizza, resta da parlare del Ristorante Locanda Petreja, chiamato così in omaggio alla gens Petreja, che, come si è accennato, visse in questo luogo in epoca romana.

A guidare la cucina della Locanda c’è lo Chef Oliver Glowig, italo – tedesco non solo perché nativo della Germania e da circa 20 anni attivo in Italia, ma anche perché nella sua proposta gastronomica si fondono insieme la meticolosità e precisione teutonica e la creatività e l’estro del Bel Paese; forte di una percorso di formazione che lo ha visto anche al fianco di Gualtiero Marchesi e insignito di due stelle Michelin, Glowig propone nella Country House di Todi una cucina – come lui stesso ha spiegato all’ANSA a ridosso dell’apertura di Borgo Petroro lo scorso maggio – «immediata, intuitiva e legata al territorio, interpretando tradizioni e prodotti umbri», cercando sempre di creare «piatti a tutto sapore». La sala – o più correttamente le tre sale di cui si compone il ristorante, quella detta “Del cavaliere”, dalla scultura che la domina insieme a un antico torchio e a un carro usato in passato per trasportare il fieno, la “Scuderia” e la “Sala Nobile” – sono invece sotto la responsabilità del maître Claudio Carletti, giunto a Todi dopo 23 anni di carriera che lo hanno visto dirigere sale di ristoranti come La Pergola di Roma di Heinz Beck e Villa Crespi di Antonino Cannavacciuolo.

L’offerta di Borgo Petroro si completa infine con quello che offrono gli immediati dintorni, dalla possibilità di escursioni a piedi o anche – grazie al servizio di noleggio di e-bike (biciclette elettriche) e mountain bike – in bicicletta nella natura circostante all’enoturismo lungo la vicina Strada del Sagrantino e le sue cantine fino a città d’arte come la stessa Todi, ma anche le non lontane Perugia e Orvieto.

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