Sommelier, enologo, assaggiatore, wine influencer: i volti narranti del vino

Conoscere il vino: un interesse ed una sfida che un numero sempre crescente di italiani ha deciso di cogliere, approfittando anche dello sviluppo delle piattaforme digital, che permettono di studiare comodamente da casa, ricevendo i vini da degustare direttamente presso il proprio domicilio.

Tuttavia, già da ben prima dell’esplosione di questa modalità di apprendimento, attorno al mondo del vino si erano andate sviluppando numerose figure che, a volte, si rischia anche di confondere.

Sicuramente il vino, prodotto che da sempre appartiene alla nostra storia, porta con sé un fascino particolare; tuttavia, il viaggio all’interno del regno di Dioniso è un percorso senza fine, che parte dalla chimica del suolo, fino ad arrivare all’analisi sensoriale, passando per l’enografia, il servizio e l’abbinamento. Un viaggio in cui la sensibilità personale e l’esperienza giocano un ruolo fondamentale; un percorso che si può affrontare in maniera diversa, a seconda dei propri obiettivi personali e della propria personalità.

Attorno a questo mondo, si muovono diverse figure, tutte accomunate dalla passione per questa bevanda affascinante, ma tutte dotate di peculiarità specifiche, che meritano di essere approfondite.

Partiamo da chi si occupa di ideare e sviluppare un vino, vale a dire l’enologoun professionista che ha conseguito una specifica Laurea, che gli ha fornito le conoscenze necessarie per lavorare sia a livello di vigneto che di cantina, occupandosi dell’intera filiera produttiva del vino.

Le sue conoscenze vanno dalle caratteristiche del suolo, all’agronomia, dalla potatura alle operazioni in campo, fino alle scelte tecniche (e tecnologiche), determinanti per il prodotto finito.

Altra figura fondamentale (e sempre più diffusa) è quella del sommelier: il professionista della sala, il cui ruolo, nel tempo, si sta espandendo. Da accompagnatore enoturistico a wine ambassador, da wine hunter a sommelier virtuale in Grande Distribuzione Organizzata. Soprattutto in ambito enoturistico, negli ultimi anni, il sommelier è colui che risponde al desiderio del pubblico di arricchire il proprio livello culturale attraverso il vino, visto come catalizzatore di arte, letteratura e tradizione.

Il sommelier affianca l’assaggio alla presentazione di un vino, passando per la cura del servizio e dell’abbinamento, fino all’abilità di saper “raccontare” un vino e descriverlo nella sua integrazione con l’ambiente geografico e produttivo di provenienza. Di fatto, il sommelier racchiude all’interno della sua professionalità la comunicazione del vino a 360 gradi.

Altro colore di questa stessa tavolozza è il wine ambassador: figura che testimonia la crescente attenzione per il vino da parte di Paesi che in passato erano distanti da questa bevanda. Il suo compito è quello di aprire la strada a nuovi mercati, assicurando il successo di una cantina. L’aspetto chiave di questo lavoro, per dirla con le parole dello scrittore statunitense Seth Godin, risiede nel fatto che “non si sceglie un brand esclusivamente per il prezzo, ma perché c’è qualcuno che si prende cura di lui, lavora per lui e lo difende, mettendoci la faccia.”

In questo caleidoscopico mondo di emozioni, incontriamo un’altra figura ancora: l’assaggiatore di vino. Pur avendo in comune con il sommelier la conoscenza e la cultura dei vini, infatti, l’assaggiatore si concentra sulla valutazione tecnica della qualità del prodotto, al fine di certificare la conformità del vino stesso ad un disciplinare o standard produttivo/territoriale o per rilevare e giudicare gli eventuali difetti presenti.

Non possiamo, infine, non guardare alla rete e ad una nuova figura balzata agli onori delle cronache durante gli ultimi anni, con una crescita notevole proprio nell’ultimo anno e mezzo: il wine influencer. Questo “figlio del web”, nasce dal fatto che il 70% dei consumatori online si affida ai social network per andare a cercare informazioni e procedere con l’acquisto di un prodotto. Chi compra vino tramite internet, infatti, ha spesso poca confidenza con questo mondo e online può entrare in contatto sostanzialmente con due tipi di personaggi: coloro che si pongono come esperti e quelli che, invece, hanno un approccio più amichevole, in cui è generalmente più facile riconoscersi.

Se prima dell’avvento dei social la comunicazione era solo nelle mani dei media tradizionali, ora la realtà è decisamente cambiata e la Brand reputation passa anche (e soprattutto) attraverso l’approvazione social. Le persone, infatti, non amano sentirsi dire, in maniera diretta, che quello che bevono “non va bene”, mentre sono decisamente più propense ad ascoltare qualcuno di cui sentono di potersi fidare: il wine influencer, appunto.

Come tutti gli influencer, coloro che usano i social per comunicare la propria passione per il mondo del vino, hanno un proprio stile e ciò fa sì che le persone che hanno quello stesso stile, tenderanno, in maniera naturale, a volerli seguire.

In una società sempre più veloce, dove reperire informazioni è divenuto piuttosto semplice, è interessante osservare le nuove tendenze e le opportunità che si aprono all’orizzonte, pur senza dimenticare che, come per ogni settore, la conoscenza richiede anni di studio, approfondimenti ed esperienze. Comunicare il mondo del vino, infatti, è una sfida avvincente e globale da affrontare senza mai far mancare alle radici il giusto nutrimento, in termini di professionalità, cultura e preparazione.

Del resto, “Se il vino sparisse dalla terra, credo che nella salute e nell’intelligenza dell’uomo si formerebbe un vuoto, un’assenza di molto più spaventosa di tutti gli eccessi dei quali il vino è fatto responsabile”… e se queste parole di Charles Baudelaire sono ancora vere dopo oltre 150 anni, vuol dire che il loro significato è senza tempo.

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