Cantina Riboli: dalla terra alla luna.

Henry Ford, imprenditore statunitense e uno dei fondatori della Ford Motor Company, diceva: “L’entusiasmo è alla base di tutti i progressi”. E’ un fuoco che sa alimentarsi e diffondersi, in grado di contagiare ogni cosa e persona attorno. Ed è sull’entusiasmo di Roberto, che la Cantina Riboli, prenderà nel 2000 il suo avvio, a monte dell’acquisto di una casa di campagna con annessi 6 ettari di terreno, fatto dal padre Marco. Un investimento che all’inizio ha permesso alla famiglia Riboli, di dedicare un ettaro alla coltivazione di Moscato d’Asti DOCG e nove filari alla coltivazione de La Barbera. Un terreno sul quale si voleva coltivare, solo per fini di autoproduzione. Un momento nel quale familiari ed amici si riunivano per vendemmiare, in uno stile goliardico di condivisione. Raccolte le uve, infatti, queste venivano poi affidate ad una grossa cantina che effettuava la vinificazione per uso personale della famiglia produttrice. Con il tempo però, Marco decide di farsi più intraprendente e progetta consapevolmente, nel 2009, di vendemmiare e vinificare le prime uve Barbera. Un’idea che comincia a generare una passione nel figlio Roberto, che nel tempo matura la decisone di diventare un produttore di vini. E come dicevamo sopra, l’entusiasmo non conosce ostacoli, e si lascia trascinare dall’impeto, che da solo traccia la strada, senza troppi indugi. Così Roberto, che coinvolge anche il fratello Riccardo, e con il papà Marco, tutti insieme decidono di creare una piccola azienda in grado di inserirsi nella realtà produttiva d’eccellenza del territorio di Asti, e che nel 2013 esce sul mercato con Mappale 61, il primo Barbera d’Asti DOCG, della famiglia Riboli, il cui nome deriva dalle coordinate geografiche del relativo vigneto.

L’azienda comincia così a strutturarsi, e a muovere passi sempre più concreti ed ambiziosi, che partendo dalla terra, vogliono arrivare, attraverso la degustazione delle straordinarie produzioni, fino alla luna. Il tutto prosegue con scelte che inseriscono nel team Cantina Riboli, la figura di un enologo professionista, e che portano ad ampliare anche il numero di filari a disposizione con il fine di incrementare l’offerta, con la creazione di nuovi vini freschi, giovani e frizzanti.

Il Barbera d’Asti DOCG, è comunque il vino su cui si fonda tutto il progetto imprenditoriale. Un’idea che nasce da Mappale 61, la versione autentica, e che successivamente diventa più strutturata in Mappale 41, per finire con il Barbera d’Asti DOCG superiore Nove Filari. Il Mappale 41 è dedicato a papà Marco, che proprio a quell’età acquista il terreno. Un Barbera d’Asti DOGC, un vino di struttura ed elegante, ideale per accompagnare i grandi piatti della cucina piemontese. Mentre, il Nove Filari, anch’esso un Barbera d’Asti DOCG, che viene per l’appunto generato dai nove filari storici della Cantina Riboli, è prodotto solo nelle annate in cui la concentrazione degli acini è adatta all’invecchiamento.

E a questi due Barbera l’azienda Riboli, affianca, inoltre, bianchi e vini da dessert di estrema qualità come il Moscato d’Asti docg “Fantasia” e due metodi classici, il Blanc de Blancs e il Blanc de Noirs. Una produzione, nel complesso, corposa e di grande qualità. Rispettosa della tradizione, ma nello stesso tempo innovativa nell’essenza delle diverse note che la caratterizzano.

Il debutto del brand Riboli, in modo ufficiale, avviene in occasione della degustazione organizzata a Milano alla terrazza Copernico S32 con la partecipazione del sommelier Luca Gardini che ha accompagnato gli ospiti presenti, in un racconto che ha fatto vivere sensazioni che solo il vino può regalare. Un racconto che si è incentrato sulle due Barbera d’Asti docg – 2014 e 2015 – che sono i vini di punta della cantina Riboli. Un evento nel quale le capacità della famiglia, e le pregiate qualità dei prodotti, hanno saputo farsi apprezzare, rimarcate, per

l’appunto, dall’assenso dato dal grande sommelier Gardini. L’intento ora, è quello di cominciare a farsi conoscere anche all’estero, raddoppiando la produzione, che si attesterà intorno alle 50mila bottiglie.

Fiore all’occhiello della Cantina Riboli, sono le visite da potersi effettuare ogni fine settimana presso i loro vigneti, durante le quali i cliente non solo possono degustare i diversi vini da accostarsi a salumi e formaggi del territorio, ma anche visitare i filari, immergendosi completamente nell’atmosfera e nella cultura dell’azienda. Un’esperienza che a breve, ci dicono i Riboli, si trasformerà anche in una realtà virtuale, un modo davvero del tutto innovativo di far vivere la cantina.

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