ANDREA BALLERI, STORIA DI UN’ECCELLENZA ITALIANA.Una lunga formazione come barman e sommelier, poi il successo, in Italia e all’estero.

“Ma questa volta vengo come Dioniso il vittorioso, che farà della terra una giornata di festa…” Friedrich Nietzsche

Quando si parla dell’Italia, dei suoi prodotti tipici, e delle sue eccellenze, qualunque discorso sarebbe incompleto se privo di riferimenti al mondo dell’enologia. Chianti. Barbaresco. Brunello di Montalcino. Verdicchio. Franciacorta. Colori, sapori, corposità, e provenienze differenti. Ogni sorso, oltre a deliziare le nostre papille gustative, può suggestionarci, raccontarci delle storie. Ogni aroma può dischiudere nella nostra immaginazione gli spazi verdi e bucolici in cui le uve, prima di essere rigorosamente trattate e convertite nella bevanda di Dioniso, sono state coltivate. Sono campagne sconfinate, difficili da abbracciare con un unico sguardo. Luoghi recintati e messi a frutto dal lavoro, in grado di restituire i sapori più intimi che la natura ha in serbo.

Sono territori che l’impegno umano contribuisce a trasformare in paesaggi.

Come nazione esportiamo numerosi vini di qualità, e anche molti talenti del vino: sommelier che si sono formati in Italia, ma che si distinguono per eccellenza in prestigiosi contesti internazionali. Tra loro Andrea Balleri, originario di Carrara, nominato Miglior Sommelier d’Italia nel 2013. E questo non è stato certo il primo riconoscimento che il carrarese si è visto conferire. Già nel 2002 fu incoronato campione mondiale nel concorso John White Course Singapore, titolo che venne confermato in occasione del Bacardi Martini Grand Prix.

Ai successi che Balleri ha collezionato in giro per il mondo, si sommano i numerosi riconoscimenti in patria, tra i quali possiamo ricordare, oltre al già citato Miglior Sommelier d’Italia, il Premio Angelo Zola Nazionale nel 2001 e il Drink Festival Costa Smeralda nel 1997. Egli è inoltre il brand ambassador della nota azienda Contini, per la quale lavora come responsabile commerciale in Italia e all’estero.

D’altronde, le abbondanti conoscenze professionali consentono a Balleri di disporre di un accesso privilegiato verso il mondo del marketing vinicolo, da cui chi produce e commercia in questo tipo di bevanda può avere molto da imparare. Quali vini italiani sono maggiormente richiesti all’estero? Che nazionalità hanno coloro che sono disposti a spendere di più per un Pinot o per un Franciacorta? Qual

è il futuro del commercio vinicolo, e quali mosse strategiche si possono compiere per rendere i vini più appetibili, in Italia e all’estero?

Nessuno di questi interrogativi è inaccessibile a chi, come Andrea Balleri, ha coniugato la propria competenza con un sincero amore per lo scambio e l’incontro tra culture. Scambio che può passare (perché no?) anche dall’ambito enogastronomico.

Forte della sua solida professionalità, tanto come bartender quanto come sommelier, Balleri ha infatti riservato una cura formidabile anche alla formazione successiva, non smettendo mai di affinare le proprie abilità. Ed è proprio grazie alle competenze acquisite nella sua più che ventennale carriera, che oggi numerosi locali in tutta Italia possono pregiarsi della sua competenza, cristallizzata nell’estrosità dei suoi cocktail variopinti. Bevande pronte a deliziare il palato di ogni tipo di clientela.

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