Tra passato, presente e futuro, la Cantina Riboli apre al pubblico

Nel bel mezzo degli onirici paesaggi delle Langhe, oggi patrimonio UNESCO, si trova un terreno particolarmente fortunato. Ma, oltre alla buona sorte, è stata soprattutto la passione di una famiglia a donare nuova vita all’antica cantina della famiglia Poggio, fondata nel 1872 presso il grazioso borgo di Sessame. Fu centotrent’anni dopo, nel 2002, che la famiglia Riboli lì si imbatté in una coppia di anziani vignaioli, la cui eredità non sarebbe stata presa in carico dai discendenti. Fu l’amore per la natura del padre Marco, oggi trasmesso ai figli Riccardo e Roberto, a far sì che quella secolare esperienza di tradizione e qualità potesse avere un futuro.

Un’attività rilevata con pochi ed essenziali punti fermi, riassunti nel motto dell’Azienda: tradizione, innovazione, sostenibilità. Sin dal principio, Marco Riboli non ebbe il minimo dubbio: l’Azienda avrebbe prodotto solo vini e nocciole locali. Tanto che oggi, nelle botti della Cantina Riboli, riposano solo succhi di vite la cui qualità è originaria dell’astigiano. Per Marco, manager informatico, l’Azienda fu un grande interesse e una passione personale: per Riccardo e Roberto, oggi, è anche il lavoro a tempo pieno.

Sono i due a portare avanti quella tradizione di quasi un secolo e mezzo che, affermano loro, «è nata giocando», grazie all’opportunità di crescere immersi in quel verde delle Langhe, scoprendo il lavoro della vigna, le sue gioie e i suoi sacrifici. E ciò non è affatto scontato: ai complimenti ricevuti per la qualità del prodotto, si affiancano spesso quelli per la passione dimostrata da due giovani milanesi per questo territorio, nell’«amarlo, rispettarlo tanto da ottenerne delle eccellenze».

Passione che, sottolineano Riccardo e Roberto, tengono immensamente a dimostrare e condividere con il pubblico. A breve, infatti, la Cantina «sarà pronta ad aprire le proprie porte per accogliere gli enoturisti», che avranno l’occasione di godere dei prodotti della terra immersi nella storia e nella natura da cui essi hanno origine. Qualche sorpresa in vista? I ragazzi, per ora, non si sbilanciano troppo: «Di più non possiamo dirvi perché non vogliamo svelarvi proprio tutto. Vi consigliamo, però, di seguirci sulle nostre pagine Facebook ed Instagram perché ci sarà una grande inaugurazione e vogliamo condividere con tutti voi questa festa».

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