Dalla Romagna a Bali, con un tocco di Giappone… La cucina Frangente di Federico Sisti

La poesia del sole che s’infrange nel mare della Romagna. Il rumore delle onde che si adagiano sul bagnasciuga. Cavalcare la vita con la propria tavola da surf e trasformare ogni piatto attraverso la propria esperienza, l’essenza di sé, il proprio genio e pura creatività. Una vita da vivere sempre al massimo, mentre le padelle corrono veloci sulle fiamme dei fornelli e le idee prendono forma…

Una storia, quella di Federico Sisti, che inizia in Romagna e si continua a scrivere all’ombra della Madonnina, a Milano, dopo una lunga serie di viaggi e di esperienze: Giovanni Ciresa, Stefano Ciotti, Gaetano Trovato, Aimo e Nadia Moroni, ecco alcuni dei maestri di questo impetuoso e coraggioso chef che ha fatto del rispetto, dell’educazione e della continua voglia di migliorarsi, i capisaldi della sua vita e del suo modus operandi.

“Mai tralasciare le proprie radici, cucinare con dedizione ed organizzare la cucina con grande attenzione al dettaglio, sia a livello lavorativo che comportamentale ed educativo”, ci spiega lo chef la cui barba trasmette rigore e serietà, ma anche il fascino di chi ha visto il mondo…

Romagnolo di Riccione, classe 1981, ascoltare Federico parlare di cucina è come sul bagnasciuga, cullati dalle onde del mare: “La materia prima è fondamentale, così come lo sono le persone con cui ci confrontiamo, dai produttori ai collaboratori. Questi sono gli insegnamenti che mi porto sempre dietro e per i quali devo ringraziare la mia famiglia e la mia terra d’origine”.

Federico, lo chef surfista giramondo, da poco ha iniziato una nuova avventura con un ristorante tutto suo, “Frangente”: un percorso, nato durante lo pandemia, assieme ai suoi soci, l’imprenditore Josef KhattabiEnrico Cruccu e Laura Bencini.

Il desiderio di far star bene le persone e la voglia di creare qualcosa che fosse finalmente suo: questi i motivi che lo hanno spinto a gettarsi tra le onde di questa nuova avventura, lasciando un porto sicuro, come il Ronchettino, ubicato sempre nella città meneghina.

Il nome del ristorante, Frangente, nasce da un’intuizione del suo socio, Josef Khattabi, mentre il logo è stato sviluppato da Serena Pretti, giocando sull’incontro tra i piatti e la grande passione dello chef per il surf.

Geniale l’intuizione di posizionare la cucina vista strada, così da dare al cliente l’impressione di essere accolto a casa da Federico che, con questa sua nuova avventura, intende dare spazio a ciò che già conosce, ma anche aprirsi al nuovo, assaporando il gusto della scoperta di sapori intriganti, senza mai venir meno alle proprie tradizioni.

La mia è una una cucina d’impulso ed in costante aggiornamento, in cui tutto è preparato con passione: dal pane, alla pasticceria e a tutti i derivati – ci spiega Federico, che conclude affermando – Lavoro con poche e solide regole, ricercando sapore e genuinità.”

In linea col suo pensiero, ovviamente, in cucina chef Sisti è coadiuvato da Gabriele Bonvissuto (già sous chef al Ronchettino) e Alessandro Donadello, che hanno da subito deciso di sposare il progetto ed oggi sono pezzi fondamentali di questo mosaico di gusto e stile. Una ricerca continua sulla materia prima, all’insegna di precisione e perfezione; concetti mutuati dall’esperienza in Giappone e che si fondono con le numerose altre occasioni di crescita vissute in giro per il mondo: dal Conero all’Australia, passando per Bali…

A 40 anni Federico è pronto a stupirci e noi siamo prontissimi a lasciarci trasportare dall’energia della sua cucina, alla ricerca di quell’onda di gusto in grado con cui lasciarci trasportare verso una fusione perfetta di talento, rispetto delle proprie radici e ricercatezza. Questo è chef Sisti: “Tradition never dies”.

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares