La temperatura in Emilia-Romagna dopo la disfatta leghista

Dal voto emiliano e romagnolo non sono passati che pochi giorni, ma è già possibile trarre conclusioni da una domenica elettorale che ha consegnato, sulla falsariga del trend preesistente, la Calabria al fronte unito del centrodestra ma ha visto la rottura proprio di questa scia in quella “rossa” Emilia-Romagna che proprio la destra, Salvini in testa, puntava a conquistare.

Ma la roccaforte della sinistra – e, a dire il vero, non necessariamente del centro-sinistra moderato che è stato protagonista e vincitore della tornata elettorale – ha resistito: 51,4% e maggioranza assoluta per Stefano Bonaccini, il governatore uscente, contro il 43,6% per la Lucia Borgonzoni sponsorizzata da Lega e soci.

Nonostante l’aumento delle preferenze di destra nella regione del centro Italia, non è avvenuto quel botto che il carismatico Salvini si aspettava, e per il quale sono stati spesi davvero molti, molti soldi per quel genere di “guerra social” che il team di Salvini ama molto condurre: più di 300mila euro totali sono stati spesi per la sponsorizzazione dei post sulle pagine Facebook di Matteo Salvini e di Lucia Borgonzoni, più del doppio della somma di quanto speso da tutti i concorrenti in Emilia-Romagna.

Eppure non è bastato: questo a riconferma della sfumatura di rosso tipica dell’Emilia, la quale ha pure visto negli ultimi anni una crisi di coscienza che ha seguito pari passo quella dei maggiori campanili partitici di sinistra e centro-sinistra – differenza, come si ricordava, che qui più che altrove è necessario fare.

Il movimento delle cosiddette Sardine si è forse rivelato utile in questo senso: in un periodo caratterizzato dalla nebbia dei social, delle fake news, dell’intolleranza, le Sardine hanno lanciato a Salvini una sfida in carne e ossa, fatta di manifestazioni e piazza reale contro piazza virtuale. Il risultato è forse servito a spostare un numero difficilmente quantificabile di preferenze. Diversamente da – come riporta il Fatto Quotidiano – il Movimento 5 Stelle, che di certo non ha tolto solo voti al centrodestra ma anche alla sinistra. Ma in nessun caso, questa volta, in maniera rilevante.

Sarà interessante osservare la formazione della giunta, che sembra vedere il ritorno nella “crew” di Bonaccini di Emma Petitti (Presidente del consiglio regionale e precdentemente assessore regionale a Bilancio e Pari opportunità), di Andrea Corsini al Turismo e Raffaele Donini (che potrebbe passare ora alla Sanità), ma soprattutto di Emanuela Rontini di nuovo alla guida della commissione Territorio Ambiente Mobilità.

Si vocifera anche di un qualche ruolo per Elly Schlein, la giovane e carismatica candidata di Emilia-Romagna Coraggiosa, la quale potrebbe forse salire sul carro del vincitore per interessi coincidenti e in virtù della grande popolarità acquisita

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