“Il vero potere, quello che può decidere le sorti dei governi e dei popoli, non è mai stato alla luce del sole… Esso è ben annidato dietro sfarzose quinte, dove tutto è manipolabile a seconda degli interessi di pochi eletti. Nulla cambia, nonostante le speranze. I retroscena della vita politica, sulla scalata al potere, sui sotterfugi e sulle strategie che regolano questo ambiente, i suoi palazzi e i suoi frequentatori. Una politica che travolgerà, nel bene e nel male, il giovane Pierluca, protagonista di una scalata non certamente semplice, tra mondanità, sesso, ambiguità, corruzione, mistero, intrighi di palazzo, segreti scottanti da custodire fino alla fine.
Le vicende scorrono in maniera fluida, tra una nostalgica Agira (il luogo del ritorno alle origini, l’Itaca per il protagonista), una fervente Palermo (città di ascesa al potere) e una distante, fredda e potente Roma, e al centro del romanzo c’è lui, il personaggio centrale della narrazione, Pierluca Aragonesi, siciliano dell’entroterra che si allontana dalla campagna e dalla famiglia per inseguire i suoi sogni e la sua passione: la politica.
La politica che lo porterà alle stelle, nell’olimpo della ricchezza e della magnificenza, ma contemporaneamente lo trascinerà nel buio dell’anima….ambivalenza rappresentata dal secondo protagonista del romanzo, il suo migliore amico, il suo compagno di infanzia, il suo alter ego, Giovanni, il magistrato corretto ed integerrimo che stravolgerà inaspettatamente il finale della storia.
Il romanzo inizia e finisce con due Pier differenti, diciassette capitoli intensi con un prologo che ci mostra il lato umano, pietoso e familiare di Pier quando apprende della morte della madre e un epilogo invece che ci mostra Pier ormai incontrollabile, pieno di paure, angosciato, che viene sconfitto dal suo migliore amico Giovanni, magistrato incorruttibile.
Un romanzo veloce, denso e incalzante, ricco di colpi di scena e misteri scottanti, in cui l’atto narrativo, come una macchina cinematografica, si avvicina ai volti dei personaggi, quasi a invaderne i pensieri, i sogni, le speranze, le paure.
Gli autori sono riusciti a costruire un ritratto della società politica siciliana moderna che all’apparenza non lascia speranza alcuna ma che può e dev’essere sconfitta e il finale, che tratteggia la vittoria di un uomo di giustizia, lascia presagire quel riscatto che qualunque terra soggigata dal malaffare dovrebbe prima o poi avere….”
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CIRINO CRISTALDI, MIRKO GIACONE
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