Franco Vietti

Abbiamo incontrato Franco Vietti, così si racconta e ci racconta.

 

Come nasce il  suo ultimo progetto?

“Da un po’ di tempo volevo comprendere se le molte canzoni che ho scritto potevano essere proposte a qualcuno, farle sentire insomma, cosa che non ho mai fatto prima. Perché tenere tutta quella roba chiusa in un cassetto? Mi sono detto: lasciamo che sia qualcun altro a dirmi di chiudere il cassetto e buttare via la chiave. A dirlo sembra molto facile, ma decidere di farlo non è stata una cosa banale poiché, inevitabilmente, ci si espone al giudizio altrui. Conoscevo Guido Guglielminetti (attuale produttore artistico di Francesco De Gregori) da molto tempo; è un musicista che ho sempre stimato e la sua carriera musicale parla da sola. L’ho contattato inviandogli alcune canzoni. E’ nato tutto da qui. Io, però, non canto: non sono capace e, inoltre, non sopporto il mio timbro vocale. Quindi, ho chiesto a un mio caro amico, Simone Nadalin, un cantante di grande carattere, di dare voce ad alcune canzoni. “La baia degli angeli” è la prima che abbiamo fatto ed il risultato mi ha molto soddisfatto. A quel punto, decidere di fare il video è stato un attimo e, grazie ad Alessandro Stevanon, regista di talento e di grande esperienza, abbiamo cercato di valorizzare ciò di cui parla la canzone e il modo in cui lo fa”.

 

Un complimento ricorrente?

“A dire il vero so benissimo che è un genere musicale che richiede una disponibilità all’ascolto che non è così frequente ai tempi nostri. Oggi, per una canzone, l’impatto dei primi venti secondi sembra sia essenziale, così come la struttura. Se esci fuori dal cliché tutto diventa più difficile. Però, le prime soddisfazioni iniziano ad arrivare: il lavoro fatto di abbinamento di testo, musica e immagini sta riscuotendo i primi consensi. Poi il tema padre/figlia non è mai troppo facile da affrontare”.

 

Progetti futuri?

“Io non faccio progetti per il futuro, almeno non ora. Per il momento continuiamo a registrare altri pezzi. L’obiettivo è di farli ascoltare e di proporsi come autore. Poi si vedrà. Fortunatamente l’esperienza e la maturità ti aiutano ad affrontare le cose in un modo diverso: quindi, può andare bene, ma può anche non andare, l’importante è averci provato”.

 

La musica è?…

“Guardi, su questo tema preferirei appellarmi al diritto di non parlare. Rischierei soltanto di dire l’ennesima banalità. Preferisco, invece, lasciare a Lei un giudizio sulla canzone”.

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