Il designer Andrea Pascucci racconta l’amore per la sua professione. Per lui l’amore per il bello è uno stile di vita.

Per Andrea Pascucci – designer e titolare dello studio Pascucci – il bello si divide in due categorie: quello soggettivo (ossia tutto ciò che la nostra mente percepisce come tale) e quello oggettivo. Quest’ultimo deve fare i conti con due elementi fondamentali: la cultura e la storia. Qualunque sia la sua natura, però, il bello è sempre il risultato di un equilibrio compositivo, di tutto ciò che suscita emozione ed eleganza. Per un ambiente, ad esempio, è un accostamento corretto di luci e ombre, di colori e di materiali che lo contraddistinguono, che ne trasmettono forza e carattere.

La ricerca del bello è presente in tutti i lavori dello studio Pascucci (che si occupa di Design, Interior e Architettura). In questi non mancano mai neanche le piante, che il designer considera un elemento imprescindibile di ogni progetto e verso le quali nutre una forte passione, un’attrazione viscerale e un senso di riconoscenza: sa bene, infatti, che se la nostra vita su questo pianeta è possibile è in primis grazie a loro.

Oggi, Pascucci sente di dover dire grazie al destino e a sé stesso. Nonostante inizialmente il suo percorso fosse orientato verso altre direzioni, infatti, la vita lo ha portato ad essere un designer, un progettista e un cercatore di soluzioni. Dopo 5 anni di istituto tecnico commerciale – trascorsi tra partite doppie ed economia politica – e un anno di scienze politiche, è arrivata la svolta: ha infatti sentito casualmente un annuncio alla radio di un nuovo corso di laurea. Da qui è iniziato il suo attuale percorso.

Era il 1997. Sentiva che quella che stava intraprendendo non era la sua strada, ma ancora non sapeva bene cosa fare. Lorenzo, un suo caro amico, lo ha accompagnato ad Ascoli per fare il test di ingresso: mentre l’amico riposava in macchina, Pascucci saliva sul treno che oggi lo rende tanto orgoglioso.

Il percorso di studi inizia. Per Andrea subito si rivela fantastico – soprattutto grazie alla sapiente gestione del nuovo corso di Laurea del professor Eduardo Vittoria – e lo lancia verso il suo destino, mentre la sua passione cresce giorno dopo giorno. Con fatica e non poche difficoltà, riesce a concludere gli studi, anche grazie all’aiuto del fratello Claudio; dopo di che, subito decide di aprire un suo studio per raccontare la sua visione.

Secondo Pascucci, il più bel complimento che si possa ricevere da un cliente alla fine di un lavoro è “bravo”. Sapere che ciò che fa viene apprezzato lo gratifica molto. Durante la realizzazione dei lavori, dice, a volte ci sono delle “questioni da risolvere”. Gli piace chiamare così le problematiche che si verificano, perché è convinto che i veri problemi siano altri. Ma ogni progetto da lui realizzato – piccolo o grande che sia – è sempre una soluzione a un’esigenza o a una particolare richiesta del cliente.

Per quel che riguarda la sua visione compositiva e il suo modo di trovare soluzioni, fino ad oggi sono stati apprezzati, ma non li attribuisce solo a sé. Infatti, da qualche anno condivide molto con due persone speciali, Elia Pizzoni e Giulia Anastasi, braccio sinistro e destro (ma anche mente, cuore e a tratti polmoni, scherza).

Ad oggi, Pascucci ancora non sa se sia stato lui a scegliere quel percorso o se lo stesso abbia scelto lui; in ogni caso, giorno dopo giorno è sempre più consapevole che questo è il suo Mondo: non potrebbe immaginarsi altrove. La sua passione nasce e si alimenta in ogni ricerca e in ogni lavoro, che svolge con la voglia di approfondire, capire, studiare e risolvere.

Nonostante la sua formazione da designer, non crede ci sia una sola scala di misura nei suoi progetti. Questi variano continuamente, passando dai complementi d’arredo agli interni. Da qualche anno, inoltre, assieme ai suoi colleghi si sta occupando sempre più di architettura. Da pochi mesi ha iniziato una bellissima collaborazione con una delle aziende più rappresentative del territorio, Domiziani, icona della produzione artistica e artigianale che ha saputo innovare la storia della ceramica di Deruta, dando vita a un incontro tra artigianato, arte e design.

Pascucci ha la fortuna di seguire Sofia e Christopher Domiziani in tutte le loro scelte aziendali: DIORAMI – evento progettato da IKTOME, agenzia che segue lazienda nella strategia della comunicazione – è stata l’occasione che gli ha consentito di approfondirne la conoscenza.

Pascucci progetta per loro l’allestimento scenografico, quello che poi diventa il palco della nuova linea di tavoli da interni disegnata mentre venivano svolti i lavori di preparazione.

Una linea nuova che coniuga legno e pietra lavica ceramizzata con un sapore e uno stile che attinge a sapori retrò e contemporanei al tempo stesso, la collezione si chiama TITANI ed è in uscita in questi giorni un catalogo ad essa dedicato.

Nel cantiere di Pascucci ci sono tante idee, e lo stesso spera che riusciranno ancora di più a valorizzare le capacità di Domiziani (azienda che il designer ritiene unica nel suo genere).

Certamente, i progetti per il futuro non mancano: dagli interni per le case private ai locali commerciali e agli uffici fino ai progetti di architettura. Pascucci cerca di essere se stesso e di cogliere il meglio da ogni situazione, apprezzando ogni cosa e ogni progetto. Svolgere la sua professione con passione e voglia di crescere lo fa stare bene, perché in ogni progetto mette tanta energia e ricerca. Semplicemente, ama pensare al suo lavoro, perché per lui è, prima di ogni altra cosa, vita.

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