Bellezza e bontà di pari passo, coniugati nel lavoro dei propri sogni: Confalonieri e la passione della comunicazione.

Oggi che la comunicazione è cambiata, spostandosi molto sul digitale e divenendo sempre più minimale, velocizzandosi e rinnovandosi costantemente, cambiano anche i modi di trasmettere il messaggio, seguendo iter sempre nuovi, che devono essere, per forza di cose, al passo coi tempi.

La comunicazione è una attività che necessita di empatia, a maggior ragione quella pubblicitaria: tramite il prodotto o il contesto in cui esso viene inserito, infatti, l’azienda deve riuscire a trasmettere in maniera efficace la propria identità ed il proprio messaggio.

Etica ed estetica hanno una radice comune: quando una cosa è bella e veicola valori positivi, allora è anche etica, ma quanto amore mettiamo in ciò che facciamo? Secondo Confalonieri, quando ci approcciamo al nostro lavoro con amore, comunichiamo in maniera efficace ed etica; questo nella vita di tutti i giorni così come in quella “televisiva”.

La tecnologia attuale è una sorta di ibridazione di tutto quello che esiste; ne sono un esempio le smart tv, connesse ad internet, al satellite e all’antenna classica. Sta inoltre arrivando anche il 5G che raggiunge direttamente i vari device; i servizi on-demand saranno tutti integrati e non ci renderemo più conto di come tutti questi dati arrivino sino a noi.

Essere in connessione costante col mondo che ci circonda è ovviamente la mission anche di Mediaset: per l’azienda che Confalonieri rappresenta, come per il club Santa Chiara di cui è fondatore assieme al dott. Palmisano, l’eticità è fondamentale e rappresenta un aspetto di cui andare fieri. Un baluardo e una bandiera di successo e grandi risultati, non solo per l’Italia, grazie al progetto MediaForEurope.

 Confalonieri, infatti, ci spiega: “Ci stiamo muovendo in questa direzione perché per poter continuare a fare questo lavoro, vale a dire una tv prevalentemente gratuita, siamo in competizione a livello globale, sia per le tecnologie che per le reti e quindi non potevamo più restare da soli. Allora abbiamo iniziato a razionalizzare i nostri asset in una unica società, acquisendo una quota importante di una tv tedesca, oltre ad una spagnola che già era da noi controllata, per creare un unico e nuovo nucleo, con radici italiane. Ora siamo rilevanti dal punti di vista dimensionale e dell’offerta. In un mondo in cui gli scenari stanno cambiando, i grandi player che vanno per la maggior nella distribuzione di contenuti (Netflix, Amazon e Disney+) hanno grandi possibilità e per poterli affrontare, ci vogliono dimensioni importanti.”

In chiusura, anche un ricordo per Roberto Gervaso, che affermava: “Chi non è padrone di sé, finisce servo degli altri”. Essere padrone di sé è una sorta di utopia: l’uomo per sua natura è fatto per appartenere a qualche cosa di più grande di lui. “Da cristiano – ci rivela Confalonieri – dico che il mio essere è legato a qualcosa di trascendente che ognuno può chiamare come vuole. Se non si ha la consapevolezza di appartenere a qualcosa di più grande di noi, ci riduciamo ad esser schiavi di qualcuno: lavoro, soldi, potere…?”

La libertà vera si ha quando si ha aderisce in maniera totale al proprio destino e, per chi crede, questo non può che essere un chiaro riferimento al divino, che ognuno di noi dovrebbe coltivare nella sua vita quotidiana.

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