Joe Biden è il 46esimo Presidente degli Stati Uniti

Joe Biden è il 46esimo Presidente degli Stati Uniti un titolo che di per sé non desta scalpore, nella normalità delle cose. Ma le elezioni presidenziali americane del 2020 sono state tutto, tranne che normali: una election night, quella seguita dai network di informazione e da cittadini americani e di tutto il mondo, che è durata ben quattro giorni, fra un presidente uscente, Donald Trump, che ha fatto di tutto per non accettare la sconfitta, tra cause legali da parte del Partito Repubblicano nei confronti degli Stati che presentano i risultati di scrutinio, e ancora un lungo stillicidio, una tensione dilatata nel tempo dovuta alla lunga e difficoltosa lettura delle schede presentate per posta, in ritardo, a causa della pandemia.

Il tutto condito da una serie di teorie del complotto diffuse da Trump e dai suoi sostenitori – nessuna di esse basata sul benché minimo fondamento. Joe Biden ha vinto, fair and square, come direbbero proprio oltreoceano, ma oggi è proprio la semplicità di questa notizia a suscitare scalpore. Dopo quattro giorni in cui il vantaggio di Biden su Trump sembrava scontato – i voti rimanenti erano presumibilmente, come poi è stato, democratici, poiché i repubblicani hanno preferito non votare per posta – nel pomeriggio di ieri, ore italiane, è arrivata la conferma: un batch di tremila nuovi voti da Philadelphia, Pennsylvania hanno portato il margine di Biden su Trump in quel Paese a trentamila voti di distacco dal rivale.

Quel tanto che bastava, e un segnale implicito che i network televisivi – di solito i primi a dichiarare il vincitore negli Usa – avevano atteso a lungo per assegnare a Biden la Pennsylvania, e con essa quel margine di grandi elettori che bastava per assegnare a quest’ultimo la vittoria nella corsa alla Casa Bianca.

Trump, come già detto, non ci sta. Per un uomo di 74 anni che nella vita non si è mai visto dire di no, oggi risulta difficile accettare la sconfitta. La moglie Melania, i figli e lo staff della Casa Bianca cercano in ogni maniera di smuoverlo da questo distacco dalla realtà, mentre il Partito Repubblicano si spacca a metà tra chi asseconda le teorie del complotto, invitando a ricontare i voti, e chi crede che occorra semplicemente tagliar corto e riconoscere la vittoria dei rivali democratici come la prassi richiederebbe.

Biden, in serata di ieri, ha arringato la folla con il suo primo discorso da Presidente da un palco a Wilmington, nel Delaware: città dove è cresciuto in povertà, negli anni Cinquanta, dopo la perdita del lavoro da parte del padre – la prima delle numerose disgrazie che hanno costellato la sua vita, sulla quale oggi si prende una grande rivincita. Introdotto da Kamala Harris, che oggi diviene la prima vicepresidente donna, figlia di immigrati, di origine afroamericana e indiana e da sola va a costituire un’enormità di record e un’ispirazione per le generazioni future.

I primi messaggi del mandato di Biden sono chiarissimi: primo, occorre risanare la frattura sociale e politica degli ultimi anni, conditi di populismo, complottismo e rinascita delle tensioni razziali e ideologiche.

Secondo, già da lunedì promuoverà la creazione di una task force contro il COVID-19 – il quale, proprio in questi giorni, registra numeri da record negli Usa.

Terzo, far sì che l’America torni a essere un esempio in positivo per il mondo: tornando, ad esempio, negli accordi di Parigi sul clima e, più in generale, smantellando quanto fatto (o disfatto) da Trump negli ultimi quattro anni.

Lampante anche il riferimento a Obamacare, la politica di assistenza sanitaria che fu, nel 2017, la prima vittima di Donald Trump. E poi una riforma economica, che recuperi i posti di lavoro persi a causa della pandemia e restituisca dignità e possibilità – termine sottolineato più volte – a tutti i cittadini.

Ora è il tempo di curare, di riprendersi – questo il messaggio che Biden ha lasciato in quest’ultimo mese di un anno, il 2020, da cui tutti avremo bisogno di riprenderci. E in questo senso è difficile non trovarsi d’accordo con lui.

 

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