Due Nababbi europei

Alzi la mano chi non ha fatto almeno una volta nella vita un acquisto da Ikea oppure da Zara. Sappiate che anche voi avete contribuito a rendere Ingvar Kamprad e Amancio Ortega Gaona, gli uomini più ricchi di tutta Europa. Chi sono questi due paperoni, che si contendono il podio nella classifica dei più benestanti del nostro continente nel 2012? Niente meno che i patron delle due multinazionali sopraccitate. Lo svedese Kamprad, il cui patrimonio è stimato tra i 2,4 e i 30 miliardi di euro,ha iniziato la sua carriera di businessman, vendendo fiammiferi ai vicini di casa con la propria bicicletta. Dai fiammiferi è passato al pesce, poi alle decorazioni natalizie, poi alle semenze da giardino, successivamente alle penne a sfera e alle matite. A 17 anni, dopo aver ricevuto dei soldi dal padre, aprì il primo stabilimento, che chiamò appunto IKEA. Da quel momento, la sua carriera ha preso la direzione del successo, senza evidentemente nessuna voglia di fare marcia in dietro. Lo spagnolo Amancio Ortega Gaona invece, con il suo patrimonio stimato in 26,6 miliardi di euro, è l’ideatore del notissimo brand di moda Zara, che in Italia mostra tutta la sua magnificenza in Palazzo Zara, nel bel mezzo di Via del Corso a Roma, alla pari di altre grandi case di moda, che parimenti hanno il loro edificio vendita personale lì di presso; Palazzo Fendi ne è l’esempio eclatante. Ortega è però anche proprietario di Index, il terzo gruppo tessile più grande del mondo. Di lui si sa molto poco: che non ama indossare la cravatta, che gli piace vestirsi in jeans e t-shirt e che ama avere un ruolo molto attivo nel processo di progettazione e produzione della sua azienda. Certo è che in un momento di crisi economica come questo per l’Europa, conoscere tali realtà parallele, provoca un vero senso di stupore nei confronti di quel divario fra chi sta sognando ad occhi aperti non la fortuna della vita, ma un semplice contratto di lavoro, e tali nababbi, che continuano ininterrottamente ad accrescere il loro patrimonio. Indubbiamente la storia del piccolo fiammiferaio Kamprad, dovrebbe indurci a non perdere mai la speranza di riuscita. Ma il dubbio che ciò accada,per ora, ha la meglio.

 

Silvia Di PasqualeZioPaperone

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