STEFANO DI STEFANO ARCHITETTO E ARTISTA A ROMA

Stefano Di Stefano, nato a Roma nel 1957, si laurea in Architettura nella stessa città nel 1982. Docente di tecnologia delle costruzioni presso un istituto tecnico per geometri, ha il proprio studio professionale a Roma, dove svolge lavori di progettazione, ristrutturazione e consolidamenti statici, rilievi, studi di fattibilità e consulenze. Tra le attività di progettazione di maggior rilievo e pregio annovera quelle svolte per società ed enti quali la Transit Design (Sistemazione architettonica di Piazza Dante 1989-90; Progetto metropolitana Linea “D” Numidio Quadrato-Castel Giubileo 1986-87; Prolungamento linea “A” Ottaviano Battistini 1982-83 e 1986-87) e l’Università di Roma Tre (Facoltà di Scienze Biologiche, Matematica ed Ingegneria Meccanica – 1998).

Tra le opere di spessore sia tecnico che artistico degna di attenzione è il rilievo dell’Isola Tiberina (in collaborazione con l’architetto F. Tarquini), oggetto di tesi ma anche e soprattutto base contenutistica della mostra “La Nave di Pietra” (1983) promossa dalla Regione Lazio e volta ad avviare «il corso di una nuova progettualità di Roma con il recupero dei Beni Ambientali e culturali». A memoria dell’evento furono pubblicati il libro, che porta lo stesso titolo, “La Nave di Pietra” (ed. Electa – 1983) e l’editoriale “EUPALINO” (ed. Paolo Portoghesi), bimestrale del 1983 che espone il grafico dell’Isola Tiberina a supporto dell’articolo di Italo Calvino “La Città deve ritrovare i suoi Dei”.

Conoscere Stefano Di Stefano non implica solo parlare di amore per l’architettura e di passione per la progettazione. Parte integrante della sua vita professionale è l’aspetto squisitamente grafico-artistico. L’intera sua attività di architetto e di progettista è sempre corredata dall’elemento grafico: un tocco che illumina, chiarisce ed evidenzia, con una ricerca e cura del dettaglio quasi maniacale, un tocco che convince lo spettatore per la bellezza e la perfezione delle immagini, la loro eleganza e semplicità.

In effetti, il disegno e la creatività semplice ma raffinata che nascono dalla penna di Di Stefano ha avuto modo di esprimersi fin dalla sua giovane età: tantissimi sono gli esempi del suo estro dal vero manifestato con verve durante i viaggi in giro per l’Italia e all’estero, ad esempio con scorci di città come Pienza, Capranica, Pietracciaio, Introbio, Fiuggi e Porto Cervo. Ad essi si aggiungono la rappresentazione di momenti sociali colti nella loro immediatezza al bar o in campeggio. Svariati e variopinti sono gli acquarelli che rappresentano deliziosi panorami africani

di vario genere e in particolare il loro elemento simbolico principale – il “Baubab”: qui il colore e la forma si sposano sapientemente e con delicatezza; il risultato è l’istantanea di un paese colto nella sua particolare magnificenza.

Spesso l’elemento grafico progettuale è supportato e valorizzato dal colore. Innumerevoli sono gli esempi di opere di progettazione ad acquarello che dimostrano la spiccata creatività di Di Stefano e il tocco tecnico/artistico unico della sua mano. Esempi di maggior rilievo in questo senso sono il progetto dell’Impala ed il Peponi Hotel in Tanzania, il “TIBERINO Centro Commerciale” (Castelnuovo di Porto) per la Transit Design, la rappresentazione grafica dell’”Augusteo”, del Parco Archeologico di Centocelle ed del Parco di Massenzio per la Sovrintendenza ai Beni Culturali di Roma (2012) e le pubblicazioni grafiche per l’Editoriale “Oggi e Domani”- Il Libro della Casa (ed. INA Assitalia – 1999).

Insomma, l’uomo Stefano Di Stefano, si presenta a noi come figura piuttosto eclettica: un artista in cui architettura, progettazione, grafica e tocco pittorico si esprimono all’unisono in egual misura e valore. L’uno supporta e valorizza l’altro dando esempio di maestria tecnica e grande creatività.

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