Low Form, l’esposizione sull’arte e l’intelligenza artificiale

Il progetto a cura di Bartolomeo Pietromarchi sarà in mostra dal 20 ottobre 2018 al 24 febbraio 2019 al MAXXI. Sedici gli artisti internazionali ad aver creato le varie opere: avatar, robot e forme ibride che agiscono in base a processi automatici, algoritmi creativi e inconscio tecnologico. Gli artisti, che hanno esposto nei più importanti musei d’arte al mondo, tra cui ricordiamo il MoMA di New York, la Serpentine Gallery di Londra e il Musee d’Orsay di Parigi, sono tra i maggiori esponenti del cosiddetto Surrealismo del XXI secolo, un nuovo immaginario ottenuto dall’evoluzione dell’intelligenza artificiale. Grazie, inoltre, alla rivoluzione digitale e tecnologica che procede senza sosta con passi da gigante, è possibile proiettarsi in un mondo visionario, in cui il rapporto tra uomo e macchina si spinge sempre più oltre.

Imaginaries and Visions in the Age of Artificial Intelligence non è solo una mostra, ma un laboratorio di studio e confronto su tempi e questioni relative al nostro rapporto con la tecnologia e sugli eventuali sviluppi futuri: diversi, infatti, gli incontri che propone l’esposizione con esperti e studiosi internazionali, che grazie al supporto di Google Arts & Culture, metteranno in campo tutta la loro conoscenza.

Le installazioni, che saranno più di venti, vi faranno entrare in un percorso multimediale e sensoriale.

A rendere possibile tutto ciò, sono gli artisti, di fama mondiale, in grado di rendere il panorama virtuale.

Come per esempio il duo lituano Pakui Hardware, che propone una grande installazione composta da sculture surreali, figlie dell’interazione tra natura e artificio. Cheng Emissary Sunsets the Self, attraverso un grande ledwall crea un paesaggio ideato dal motore di un videogioco in cui tutto si evolve senza interazioni umane: il finale, aperto e in continua evoluzione, è opera di schemi ripetuti random da un pc. Jon Rafman, espone, invece, due opere video: indagando la dimensione profonda e subconscia del nostro rapporto con l’ambiente digitale, le sue opere fanno emergere scenari inquietanti, attraverso l’abbandono a percorsi senza meta negli abissi della rete. E ancora Cheyney Thompson, Luca Trevisani, Jamian Juliano-Villani e molti altri ad accompagnarvi in questo viaggio visionario nel rapporto tra uomo e macchina.

Orario museo

Dal martedì al venerdì 11.000-19.00

Sabato 11.00-22.00

Domenica

11.00-19.00

Giorno di chiusura

Tutti i lunedì, 25 Dicembre

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