“L’ARTE SI PRENDE CURA”, LE FOTO DI MASSIMO LISTRI NEGLI OSPEDALI E AMBULATORI DEL SOVRANO MILITARE ORDINE DI MALTA.

“L’Arte si prende Cura”, è il progetto in cui le fotografie del Maestro Massimo Listri sono esposte nei luoghi di ricovero del Sovrano Militare Ordine di Malta. La finalità è quella di ridare agli ospedali e agli ambulatori dell’Ordine un segnale forte e riconoscibile riguardo alla bellezza e all’arte.

Alla presentazione del progetto, presso Casa Litta – Palazzo Orsini, oltre all’Ambasciatore Antonio Zanardi Landi e al Sottosegretario di Stato alla Cultura Vittorio Sgarbi, erano presenti l’artista Massimo Listri, Don Fabrizio Colonna di Paliano, Ricevitore del Comun Tesoro dell’Ordine di Malta e Don Alessio Geretti, Responsabile degli Eventi d’Arte per il Giubileo 2025.

“La collaborazione con l’Ambasciata dell’Ordine di Malta presso la Santa Sede è stata un’opportunità oltremodo felice. Sono lieto che le mie immagini possano rivestire un ruolo terapeutico per l’anima, portando conforto nei luoghi di cura dell’Ordine a chi si trova in situazioni di degenza o difficoltà. I grandi interni e le raffigurazioni architettoniche al centro dei miei scatti ben si sposano con gli ambienti degli ambulatori e degli ospedali dell’Ordine, coinvolgendo lo spettatore in una visione di bellezza ed armonia”. Illustra Massimo Listri.

Massimo Listri nasce nel 1953 e comincia la sua carriera di fotografia da giovanissimo. A 17 anni esercita per giornali di arte e architettura, e lungo i suoi studi universitari di arte e lettere realizza molteplici servizi fotografici. Però è con l’editore Franco Maria Ricci che attua i suoi primi reportage attraverso la rivista “FMR”. Tale autorevole pubblicazione è stata per oltre venti anni il grande mezzo di espressione dei suoi scatti fotografici verso i più splendidi palazzi e interni e verso le più spettacolari ville e strutture architettoniche di ogni tempo.

In 35 anni ha pubblicato più di 85 libri, eseguendo moltissime mostre personali allestite in svariati luoghi del mondo.

Ambienti perciò di enorme fascino al centro dei lavori del Maestro che Vittorio Sgarbi considera il “fotografo che inventa la bellezza”, mettendo in risalto come la visione del visitatore riesce a comprendere tutto ciò che non riuscirebbe a vedere dietro l’immagine del reale, come gli equilibrati volumi negli spazi che rappresenta.

Don Alessio Geretti chiarisce che l’iniziativa dell’Ordine di Malta in un certo senso anticipa il progetto in considerazione del Giubileo, contemplando la dislocazione di alcune opere d’arte in carcere.

L’Ospedale di San Giovanni Battista della Magliana a Roma e quasi tutti gli ambulatori in Italia e alcuni anche all’estero, sono stati muniti delle foto di Listri, fotografie appunto di architetture e prospettive sospese in attimi di tempo e di luce, colmi di splendore e incanto. Ciò in una età in cui si dà meno rilevanza alla bellezza, in cui c’è spesso volgarità espressiva.

Ma la Chiesa riesce e ricondurre la bellezza nel suo significato più realistico, proprio come definivano i greci, il bello e il buono, “kalòs kai agathòs”. Infatti in virtù della generosità dell’artista è stato possibile rinnovare tale impegno mediante un progetto concreto che fa dell’accoglienza e della cura i suoi punti primari, e che scopre nel fotografo un referente naturale mediante l’equilibrio, l’avvenenza e la raffinatezza insite nelle sue magnifiche fotografie.

Per arrivare al proprio scopo, e cioè quello di fotografare il bello assoluto, Massimo Listri si affida al suo istinto artistico, compiendo un processo creativo basato su una attenta selezione dei luoghi da ritrarre e su una minuziosa composizione formale fotografica; eseguendo una scelta rigorosa del punto di vista, della profondità prospettica e della geometria delle inquadrature.

Tutti requisiti di grandissimo rilievo che egli fa derivare dai più insigni maestri della pittura, in particolare verso i capolavori di Piero della Francesca, Caravaggio e Vermeer.

Ed è tramite tale senso che le visioni di Listri, come lui stesso afferma, possono essere ritenute quali un’esemplificazione della poesia metafisica della presenza/assenza e quindi chi le guarda, malgrado l’omissione della figura individuale, ha sempre l’impressione di essere al cospetto di un’anima, di percepire una presenza umana.

Dichiara l’Ambasciatore Antonio Zanardi Landi: “Inseriamo le opere negli ambulatori cercando di utilizzare ogni muro per mettere queste immagini bellissime nel formato più grande possibile. E le fotografie di Massimo Listri sono di grande formato, più o meno 2,60 metri, dunque qualcosa di impegnativo da maneggiare e da proteggere anche perché devono essere posizionate in zone abbastanza riparate. Il progetto “L’Arte si prende Cura”, rappresenta per noi motivo di orgoglio. Si tratta di un ritorno all’antico e alle nostre origini di cui vogliamo conservare memoria forte e intatta. Anche nel Regolamento della Sacra Infermeria di Malta, risalente al 1725, ritroviamo il valore attribuito al decorare con opere d’arte le camerate dell’Ospedale dell’Ordine, riconoscendo così un diretto legame tra stato d’animo e salute dei pazienti”.

I seicenteschi regolamenti della Sacra Infermeria, sistematizzati e pubblicati nel 1725, “stabilivano la rotazione di quadri, nell’estate, e di arazzi di lana nei mesi invernali, nelle belle camerate dove erano alloggiati i pazienti”, espone il Principe e Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta Fra’ John Timothy Dunlap.

Il Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta, comunemente abbreviato in Sovrano Militare Ordine di Malta, è un ordine religioso cavalleresco canonicamente dipendente dalla Santa Sede, con scopi assistenziali. Abbreviato in SMOM, l’Ordine è fondato intorno al 1080 e reso sovrano il 15 febbraio 1113 da Papa Pasquale II.

Nella seconda parte del 19° secolo la missione iniziale dell’assistenza medica e sociale ricomincia ad essere l’attività dominante dell’Ordine che è potenziata nell’ultimo secolo, grazie alle opere dei Gran Priorati e delle Associazioni Nazionali presenti in tantissimi Paesi del mondo.

Le attività ospedaliere e di assistenza vengono realizzate su larga scala nella Prima Guerra Mondiale e nella Seconda sotto il Gran Maestro Fra Ludovico Chigi Albani della Rovere (1931-1951). Sotto i Gran Maestri Fra’ Angelo de Mojana di Cologna (1962-1988) e fra’ Andrew Bertie (1988-2008), i progetti si moltiplicano fino ad arrivare nelle regioni più remote del mondo. Infatti conclusa la sua missione politico-militare, l’Ordine ha intrapreso quale funzione principale quella ospedaliera e caritatevole, svolta in oltre 120 Paesi con servizi medici, sociali e assistenziali.

La sua forma di internazionalità, evidente fin dall’origine e convalidata dalla Carta costituzionale approvata da Giovanni XXIII nel 1961 e riformata nel 1998, è attestata da missioni diplomatiche in 100 Paesi, cui si aggiungono rappresentanze presso organismi europei e organizzazioni internazionali di altissimo livello, come le Nazioni Unite. L’Ordine è persona giuridica e gode dei privilegi riservati ai soggetti di diritto internazionale: quindi può emettere monete, francobolli e rilasciare passaporti.

Le sedi centrali: il Palazzo Magistrale in via dei Condotti e la Villa Magistrale sull’Aventino a Roma, godono della extraterritorialità. L’Ordine possiede un suo codice, l’odierno è in vigore dal 1966; amministrativamente è organizzato in Gran Priorati, Sottopriorati e Associazioni nazionali; il governo è esercitato dal Gran Maestro, con carica a vita, l’attuale appunto, come già citato, è Fra’John Timothy Dunlap, assistito dal Sovrano consiglio.

“L’Arte si prende Cura”, è promossa dall’Ambasciata del Sovrano Ordine di Malta presso la Santa Sede, supportata dalla Fondazione Angelini e resa possibile in virtù della donazione dei diritti d’autore delle immagini da parte del Maestro Listri.

L’omonima pubblicazione del progetto: “L’Arte si prende Cura. Architetture e prospettive di Massimo Listri nei luoghi di cura del Sovrano Ordine di Malta”, edita da Allemandi, riunisce gli emozionanti e coinvolgenti scatti di architetture dell’artista che appunto impreziosiscono i luoghi di cura dell’Ordine.

Dall’Ambasciata del Brasile a Roma, il Castello di Agliè a Torino, il Castello di Champs de Bataille in Normandia, la Giralda a Siviglia, l’Alcazar a Siviglia, l’Opera Reale di Versailles a Parigi, Palazzo Corsini a Roma, Palazzo Mattei a Roma, Palazzo Ducale a Venezia, la Villa Poggio Imperiale a Firenze, il Palazzo dell’Ordine dei Cavalieri a Praga, Palazzo della Cancelleria a Roma, Palazzo Vecchio a Firenze, Palazzo Farnese a Roma, fino ad arrivare alle molteplici foto sulla Reggia di Caserta.

Le composizioni mostrate, rappresentano una fondamentale dimostrazione di vicinanza e accoglienza manifestata artisticamente e attraverso la bellezza in quanto utilità terapeutica, sostegno e sollievo sul recupero della salute.

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