La più grande sfida agroalimentare dopo la pandemia

Ad oggi il settore alimentare conta 400 mila addetti e 55 mila imprese, dopo il metalmeccanico è lindustria manifatturiera più redditizia. LExport agroindustriale nel 2020 è stato pari a 3.072 milioni di euro. I prodotti che hanno più vendita sono quelli da dispensa: pane, pasta e conserve. Le destinazioni alimentari dei nostri prodotti con maggior richiesta sono in Francia, seguita dalla Germania e dagli Stati Uniti. Le chiusure dei ristoranti dovute al covid hanno inciso notevolmente sul settore delle vendite, così come globalmente il turismo insieme alla ristorazione hanno rallentato la produzione casearia: latte e derivati. Parte è dovuto alle poche possibilità di ritrovarsi in compagnia intorno ad una tavola, la convivialità legata al consumo di cibo si è fermata e ridotta al consumo in famiglia, facendo riscoprire la qualità e non la quantità. Oggi il km 0 sta crescendo come mercato, evidenziando il legame con il proprio territorio e la propria cultura.

Offre nuove opportunità di lavoro questo modo di domanda agroalimentare, la tracciabilità e la sostenibilità ambientale sono una filiera da non sottovalutare, come futuro impatto sulla ristorazione sul mercato comune. Le scelte dei consumatori sono sempre più consapevoli, gli occhi cercano il gusto, la salute e la freschezza in un piatto. Bisogna seguire un prodotto dalla nascita, molto interessante sarebbe fare ricerche per degustazioni e visite guidate nei luoghi di produzione. Gli orizzonti ormai sono sconfinati, per quanto riguarda la gastronomia possiamo dire che tutto è alla portata di tutti, quindi bisogna riflettere bene e conoscere il prodotto dalle origini è fondamentale.

Si è svolto a Parma in questi giorni il Cibus 2020” definito come il salone della ripartenza dopo la pandemia (ed è effettivamente così). Nonostante le grandi difficoltà dovute al covid, il primo semestre del 2021 è positivo, con una crescita nellExport del food made in Italy dove si intravede alla fine del 2021 una quota di 50 miliardi di euro in prodotti esportati. Le imprese agroalimentari si sono adattate e reinventate per rispondere alla richiesta del consumatore spesso ecosostenibile. I prodotti a denominazione di origine sono i più richiesti perché sigillo di qualità. Ritornando allExport è probabile che il 2020/21 consolidi la performance migliore degli ultimi anni. La crescita della produzione si può consolidare solo grazie alla vendite allestero.

Il modo di far arrivare i prodotti al consumatore sono cambiati notevolmente, oggi tramite acquisti online è diventata abitudine ricevere la spesa a casa e questo accelera i processi di consumo. Se guardiamo i fatti in numeri in Italia siamo 59 milioni di persone e coloro che acquistano online sono 27 milioni. La pandemia ha accelerato questo tipo di mercato in cui le varie aziende riescono ad acquisire raccolte di informazioni sul tipo di consumatore. Tutto questo richiede piattaforme digitali per gestire la mole di dati. Le aziende hanno la priorità di dotarsi di strumenti in grado di rispondere alle nuove modalità di vendita. Tutto questo discorso può essere realizzato solo con un sostegno economico bancario che affianca la filiera agroalimentare con un sostegno sul piano Business Crédit Agricole Italia, è un gruppo conosciuto nel mondo come realtà storicamente di sostegno al settore agroalimentare. Dai mercati tradizionali al nuovo digitale, si propongono soluzioni su tre fasce di priorità: sostenibilità, innovazione e visione. Con questo il gruppo bancario offre al mercato liquidità per lacquisto di macchinari, sostenendo progetti per investimenti e innovazioni nelle riorganizzazioni delle imprese.

Si ritorna a valorizzare le eccellenze alimentari dei vari territori. Una realtà che diventa un bene primario da preservare e far crescere. I vari consorzi proteggono le produzioni locali continuando un cammino qualitativo, imprescindibile per raggiungere la domanda dei consumatori che non rinunciano alla qualità. Spiegare e far capire il duro lavoro delle aziende agroalimentari serve come accompagnamento a ciò che oggi mettiamo sulle nostre tavole e ricordando che la cucina povera delle nostre terre è la base delle cucine stellate di oggi perché tutto parte da lì e anche se può sembrare tutto diversi, il mondo nonostante tutto è appena fuori casa.

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