Gioia e Simone una coppia fantastica

“Ballare tango” sta facendo innamorare sempre di più le nuove generazioni e alcune storie sono emblematiche testimonianze di un’evoluzione in corso. Gioia Abballe e Simone Facchini sono una coppia di ballerini che pur così giovani hanno raggiunto alti obiettivi nella loro vita artistica. Si sono classificati in molti campionati italiani, hanno vinto campionati europei fino a raggiungere il traguardo di vice campioni mondiali di Tango escenario nel 2017. Avevo avuto il piacere di incontrarli in festival e seminari ma in questa occasione, emozionatissima, li intervisto online. Sono belli e comunicativi, l’atmosfera si rilassa subito e ne viene fuori una interessantissima chiacchierata.

So che vi conoscete da tanto tempo. Mi raccontate la vostra storia artistica di coppia di ballo?

“Gioia. La nostra storia artistica nasce all’età di 6 anni quando ballavano danze latino americane. All’epoca avevamo altri partner che crescendo hanno lasciato il ballo. Avevamo circa 10 anni quando Simone a scuola, vedendomi ballare riconosce in me la sua partner, gli piaceva molto il mio stile. Io non ero troppo convinta e per un mese cercai di non affrontare la situazione assentandomi alle prove alla scuola di ballo. Ero poco più grande di lui ma lo vedevo più piccolino di me e proprio non mi andava a genio. Solo grazie alle parole convincenti di mia madre sul grande potenziale che Simone dimostrava, decido di provare e la cosa andò bene. L’anno successivo conosciamo il Tango argentino, io me ne innamoro da subito, mi piace la musica, l’idea dell’abbraccio e di ballare con l’improvvisazione, per me è stato bellissimo. Ero determinata a ballare tango e gli ho detto “Se vuoi continuare a ballare con me facciamo Tango o niente”. E’ stato un ricatto.

Simone Il nostro insegnante tornato dall’Argentina aveva portato videocassette e cd di Tango, mentre i ragazzi della classe lo ballavano io e Gioia ballavamo latino americani, per me erano agli opposti ma Gioia voleva ballare tango. Ho ceduto. Balliamo insieme da 21 anni.”

Così giovani e avete già un rapporto professionale e artistico che dura da tanto tempo. Qual’é il vostro segreto, la vostra forza?

“Gioia e Simone Il segreto della forza di coppia è sempre stato l’onestà. Abbiamo provato a conoscerci fino in fondo dicendoci sempre tutto quello che pensavamo. Avere degli obiettivi comuni, la direzione e la visuale in un unico punto e per fare questo bisogna conoscersi. Abbiamo scavato l’uno dentro l’altro per capire pregi e difetti. La forza di avere soprattutto pazienza di accettarli di far passare delle situazioni problematiche e incertezze che ci sono quando si lavora insieme per tanti anni, resistendo ai momenti di crisi. Alla prima difficoltà la via più semplice è quella di separarsi e scegliere un altro partner ma poi dopo pochi anni si ripropone lo stesso schema. Abbiamo capito che avendo più tempo per lavorare insieme avremmo avuto più risultati. Lavoro e disciplina costante erano la formula vincente. E’ fuorviante pensare che un’altra persona, che non si conosce, possa essere migliore. I lati oscuri del carattere si svelano nel tempo. Siamo un team, decidiamo una cosa e ci lavoriamo con tanta disciplina e tanto lavoro, così abbiamo raggiunto i nostri sogni. Ci sono stati momenti in cui il nostro rapporto è stato un po’ in crisi ma alla fine ci siamo protetti dalle ingerenze esterne e siamo sempre stati molto complici. La nostra è un’amicizia indescrivibile, siamo come in una sfera dove non entrano dei “virus” esterni. Siamo andati avanti con determinazione ma rimasti sempre umili”.

Siete arrivati molto in alto nella vostra vita professionale. Com’è stata la vostra esperienza?

“Gioia e Simone. Volevamo realizzare il sogno di andare a Buenos Aires e da ragazzi quali eravamo non volevamo gravare sulle famiglie. Abbiamo deciso di partecipare al campionato italiano che con la vittoria ci permetteva di volare a Buenos Aires. Dovevamo andare oltre i nostri limiti per vincere il volo aereo per Buenos Aires ma siamo arrivati secondi, eravamo delusi. Abbiamo reagito subito. Prendemmo nove ore di lezione con un maestro che ci fece fare il salto di qualità e tre mesi dopo abbiamo vinto il campionato europeo e il viaggio a Buenos Aires. E’ stato il momento che ha aperto le porte alla nostra carriera. Abbiamo cominciato il percorso di partecipazione ai campionati e l’anno successivo al mondiale siamo arrivati settimi. Ci siamo trovati nella culla del tango difronte a 500 coppie di cui moltissime argentine e sud americane già professioniste, la giuria formata da argentini e ci sentivamo piccoli piccoli nella tana del lupo. Inizialmente era un handicap. Dal 2013 ogni anno abbiamo partecipato, a volte è andata meglio, qualche volta peggio fin al 2017 arrivando secondi al mondiale e vincendo anche il premio della giuria popolare. I primi europei a salire sul podio per il tango escenario, l’eccellenza del Tango degli argentini”.

Fate ancora competizioni?

“Simone. Attualmente non facciamo competizioni ma la voglia di vincere il mondiale c’è sempre. Gioia. Ci sono anche altri traguardi da raggiungere. Lui è più competitivo, io sono più artistica i sogni li abbiamo realizzati e a volte spingere su una vittoria potrebbe non accrescere la carriera. Vorrei avere una compagnia di Tango, lavorare sugli spettacoli, una diversa excalation”.

Quanto vi allenate ogni giorno?

“Gioia e Simone. L’allenamento dipende dai momenti: durante i campionati quasi tutti i giorni, sempre con giornate di pausa per dare al corpo e alla testa la possibilità di metabolizzare. Allenamenti di due ore o di più con pause in giornate no. Non abbiamo avuto orari durante la preparazione a gare o a spettacoli. Quando dovevamo partire per l’Argentina ci allenavamo la notte per adeguare il corpo al fuso orario”.

La vostra scuola è seguita dai giovani?

“Gioia e Simone. Abbiamo allievi giovani particolarmente tra i professionisti che vogliono partecipare a gare. Ci piacerebbe averne anche di più per il Tango sociale. Ci piace scambiare idee con dei ragazzi perché conosciamo il percorso che potrebbero affrontare e abbiamo l’esperienza per aiutarli a vivere al meglio l’amore per il Tango diventando più professionali, ci piace essere il loro riferimento. Le nostre lezioni si dividono sempre e tra tango sociale per le persone che vogliono divertirsi ma anche vivere più intensamente il ballo e per coloro che vogliono diventare ballerini professionisti e fare un percorso simile al nostro. L’approccio giovanile al tango sta crescendo sempre di più e diversamente nelle zone d’Italia, particolarmente nel nord. In Europa dell’EST, Grecia e Turchia ci sono molti giovani. Speriamo che anche in Italia di rafforzi”.

E quando non ballate com’è la vostra vita?

“Simone e Gioia. La nostra vita è il ballo, non abbiamo una vita parallela, questa cosa ci ha caratterizzato soprattutto l’adolescenza perché ballando anche latino-americani il fine settimana facevamo le gare, in settimana facevamo lezione e ci allenavamo, è stata una vita di tanti sacrifici. Il sabato passato con gli amici era una cosa rara. Viaggiamo in tutta Europa particolarmente nei week end e durante la settimana lavoriamo a Roma e quando possiamo stiamo in famiglia. Amiamo molto la nostra terra, la Ciociaria, siamo legati alle nostre radici e questo ci dà forza per credere di più nei sogni. Il sostegno delle nostre famiglie, gli amici cari e sinceri e la nostra terra ci hanno dato gli stimoli per la nostra crescita”.

Come state affrontando il periodo Covid?

“(Gioia e Simone) Inizialmente siamo stati fermi. Abbiamo avuto un momento di pausa per tutelare la salute e la famiglia e per cercare di capire che cosa stava accadendo e che direzione volevamo prendere. Inizialmente non eravamo così convinti dell’attività on line che i colleghi avevano già iniziato, sembrava solo un escamotage per continuare a lavorare e temevamo che il lavoro online avrebbe insinuato dei dubbi sulla struttura del tango che è più di presenza che virtuale. In seguito abbiamo dovuto fare i conti con la realtà, con lo spirito di adattamento e la voglia di dare e mantenere la comunicazione con gli altri e ci siamo reinventati”.

Anche se ora è tutto così incerto, c’è sempre un sogno nel cassetto? Gioia e Simone.

“Continuiamo a lavorare e sperare per avere una scuola stabile, una compagnia di ballo ma anche una linea di abiti per il Tango con un design nuovo”.

Ringrazio questa giovane coppia di artisti che non solo è un esempio di eccellenza del Tango ma anche di stabilità e concretezza lavorativa, persone che hanno costruito la loro carriera con onestà e sincerità e soprattutto rimanendo fedeli a sé stessi.

 

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