Esoscheletri: l’altra faccia della tecnologia

Dipendenza da cellulari, droni che sganciano bombe, intelligenze artificiali che imparano come esseri umani con possibili scenari da “Terminator”. Ma vi è invece partedella tecnologia che può cambiare in meglio la vita delle persone: gli esoscheletri. Gli esoscheletri sono delle strutture meccatroniche, delle protesi, capaci di incrementare le prestazioni o di fornire supporto al movimento per quelle persone con ridotta capacità motoria. Lo sviluppo di questi ausili ha più di cinquant’anni: già dalla seconda metà degli anni ‘60, sia negli Stati Uniti d’America sia nell’allora Unione Sovietica, iniziarono le ricerche ed i primi tentativi di applicare dei “potenziamenti” all’essere umano. Con l’avvento del 21esimo secolo e con il progredire della tecnologia a 360°, il campo militare in particolare ha dato un netta spinta in avanti allo sviluppo degli esoscheletri. È così che oggi in molti centri in Italia, ma anche al I.R.C.S.S. Santa Lucia e al CONI a Roma, pazienti con problemi motori possono tornare a camminare grazie a queste protesi robotizzate. I segnali elettrici che il cervello invia ai muscoli e con i quali normalmente noi ordiniamo alle nostre articolazioni di muoversi senza grande sforzo viaggiano attraverso i nervi spinali e poi i nervi periferici; purtroppo nelle persone con lesioni al midollo spinale, le vie attraverso le quali i segnali elettrici passano sono interrotte. Il “cervello” elettronico degli esoscheletri, intercettando proprio questi segnali, fa da via sostitutiva ed utilizza le sue “articolazioni” per permettere al paziente di muoversi. Oggi è quindi possibile non solo vedere Iron Man, l’eroe dei fumetti portato sul grande schermo da Robert Downey Jr., anche cambiare davvero la vita e la sua qualità a persone con lesioni alla colonna vertebrale. Persone che possono quindi finalmente svincolarsi dalla carrozzina e, grazie alla “buona tecnologia”, tornare pienamente autosufficienti. Dei veri Iron Man che vedranno la loro enorme forza di volontà veicolata e trasformata in movimento da meccanismi ed attuatori. Sono sempre di più le ditte nel mondo che si stanno specializzando in questo ambito che sarà il futuro della mobilità per persone con disabilità motoria. Questi dispositivi oltre ad avere ancora alcuni limiti tecnologici, hanno un principale nemico per la loro diffusione: il prezzo. Alcuni possono essere noleggiati (con cifre che superano i 1500 €/mese) altri invece solo comprati, con cifre che partono dai 12mila euro fino ad arrivare ben oltre i 100mila. Sono senz’altro ancora tanti i passi da fare in questo campo, sia dal punto di vista qualitativo sia dal punto di vista dei costi, ma per tante persone in carrozzina un solo passo è già un’altra vita.

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