COSTANTINO: UNA VITA PER L’ARTE

Jonny Costantino, classe 1976, si laurea con il massimo dei voti in Giurisprudenza, con tesi in Criminologia, a Bologna. Poi inizia a scrivere partecipando a libri di argomento cinematografico e letterario nonché collaborando con numerose riviste, tra cui “Cineforum” (di cui è stato redattore) e “Carte di Cinema” (di cui è stato caporedattore). Nel 2009 fonda “Rivista” e “Rifrazioni. Dal cinema all’oltre”, della quale è direttore responsabile ed editoriale. Oggi scrive soprattutto su “Il primo amore” e “Antinomie”. Non solo: è cineasta, scrittore, docente di regia cinematografica. Nel 2005, insieme a Fabio Badolato, dà vita alla BaCo Productions, con cui realizzano opere narrative, documentarie, sperimentali. Corti come Storie dell’occhio” (2008), “Le Corbusier in Calabria” (2009), “Il firmamento”(2012) e lunghi quali “Jazz Confusion” (2006) e “La Lucina” (2018), massima espressione di cinema d’autore radicale, che ha rappresentato l’Italia al EU Film Days 2020, festival che mostra al pubblico giapponese una selezione del miglior cinema europeo. Al momento Costantino sta terminando la post-produzione di “Sbundo”, gangster movie sui generis girato in un quartiere rom off-limits in Calabria e con attori non professionisti. Nel 2016 pubblica con Effigie “Mal di fuoco”, romanzo sospeso tra la fantascienza e il sottosuolo, il flusso e l’aforisma, libro scorticato che ci proietta nel futuro per calarci nel profondo della condizione umana. In questi giorni è di ritorno da Tempio Pausania (Sardegna), dove ha avuto luogo “Bookolica. Il festival dei lettori creativi”, il primo festival letterario della Gallura, che è giunto alla terza edizione e di cui Costantino è curatore della sezione letteraria, oltre a essere uno dei fondatori. L’ultimo giorno del festival, il 6 settembre è stato presentato il suo ultimo libro,  “Un uomo con la guerra dentro. Vita disastrata ed epica di Sterling Hayden: navigatore attore traditore scrittore alcolista”, opera edita da Lamantica della quale hanno già scritto: «si tratta di un libro capace di essere, nello stesso tempo, biografia e testo narrativo, saggio e diario personale: chi cerca opere che non possano e non vogliano essere ascritte a un genere specifico ha trovato quella più adatta. E aggiungo: è un libro che riflette perfettamente la personalità umana e intellettuale di Jonny, perché esso è vulcanico, appassionato, precisissimo e informatissimo, diretto e visionario proprio come il suo autore» (Antonio Devicienti su “La dimora del tempo sospeso”). Insomma, da queste poche informazioni dovrebbe risultare chiaro come Jonny Costantino scelga di muoversi in un ambito totalmente diverso dalle logiche commerciali e dai parametri estetici dominanti, in direzione ostinata e contraria. Afferma in un’intervista a cura di Valeria Gennaro: «La vita non è il binario morto che ti rifilano, la realtà è quella che sei in grado di inventarti». E lui la sua realtà l’ha coniata davvero…

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