Castello di Torre Alfina 

Torre Alfina è una Frazione del comune di Acquapendente in provincia di Viterbo ed è situata  al margine settentrionale dell’altopiano dell’Alfina (estremo nord del Lazio), a 602 m.s.l.m. La sua storia si identifica con quella del suo castello, a cui deve probabilmente parte del nome, costruito nel medioevo intorno ad una torre di avvistamento longobarda dalle quale proviene il sostantivo Torre  Alfina secondo alcuni deriverebbe invece dal latino ad fines che indicherebbe la sua collocazione ai margini dell’altopiano rispetto al territorio comunale di Orvieto che la dominava (tesi che contrasta con la legenda legata ad Alfio, luogotenente di Re Desiderio che costruì materialmente la torre di cui sopra denominata del “Cassero” nel 735 circa d.C. e dal cui nome deriverebbe Alfina).  Torre Alfina faceva parte del territorio dello Stato Orvietano e la sua storia  è strettamente legata, nel bene e nel male,  alle vicende politiche di questo antico stato. Castrum Turris (probabile Torre Alfina) è indicato nel Catasto Orvietano del 1292 (prime notizie certe). Sforza Monaldeschi della Cervara, si presume nato a Torre Alfina nel 1511-12 e  morto nel 1589, provvederà a restaurare l’antico castello di Torre Alfina trasformandolo in una magnifica dimora rinascimentale. L’incarico e la direzione dei lavori sono affidati all’Arch. Ippolito Scalza e per le decorazioni pittoriche a Cesare Nebbia. Le decorazioni e pitture del fregio della ‘sala della caminata’ si possono datare al luglio 1567,  nello stesso periodo un cui il pittore padovano Bartolomeo Cizio risiede stabilmente a Torre Alfina.  Il pittore prende in affitto una casa per tutta la vita dalla parrocchiale di Santa Maria del Castello in Torre Alfina, con il consenso dei rettori i fratelli Monaldo e Sforza Monaldeschi della Cervara.  Il feudo di Torre Alfina, con il matrimonio tra Anna Maria Monaldeschi della Cervara e Gian Mattia Bourbon del Monte,  l’11/4/1680  passa in eredità al figlio primogenito Pompeo Bourbon del Monte, il quale nel 1683 sposa Anna Rosa Monaldeschi della Cervara figlia di Paolo Antonio Monaldeschi signore di Lubriano. Il castello rimase di proprietà dei marchesi Bourbon del Monte di Torre Alfina  fino al 1881. Non essendo stato abitato, subì un lento ed inesorabile decadimento. Nel 1881 il conte  Edoardo Cahen acquista la Tenuta di Torre Alfina dai Marchesi Bourbon del Monte di Torre Alfina ed inizia i lavori di ristrutturazione affidandoli all’arch. Giuseppe Partini di Siena. Il castello venne impreziosito da opere lignee affidate all’ebanista senese Tito Corsini e ad opere decorative e pittoriche realizzate del pittore romano Pietro Ridolfi. Edoardo muore nel 1894 e, come da sua volontà, viene sepolto nel Bosco del Sasseto in un mausoleo neo-gotico progettato e realizzato dallo stesso architetto Partini di Siena. I lavori al castello saranno continuati dal figlio Rodolfo che amò Torre Alfina dove abitò saltuariamente fino al 1936-37 poi, in seguito all’emanazione delle leggi razziali, si ritirò in Svizzera. Non avendo eredi lasciò il nome e il patrimonio al suo maggiordomo Urbano Papilloud che, al termine della guerra, ritorna a Torre Alfina per prenderne possesso, ma nel 1959 lo vende all’imprenditore romano Alfredo Baroli. Da allora una serie di passaggi di proprietà fino ad arrivare ai giorni nostri, con l’acquisto della struttura da parte della società “L’Approdo del Marchese” amministrata dal dott. Paolo Bartolomeo Buongiorno.
Foto Simone Paris

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares