Ferrara: prima città moderna d’Europa

qL’origine etimologica del nome Ferrara  è ancora oggi fonte di discussione e ipotesi, tra le tante si suppone che derivi dalle fiere (Feriarum Area) che vi si tenevano due volte l’anno, oppure dal ferro che veniva lavorato o dal farro coltivato nei suoi campi, solo per citarne alcune tra le numerose che nei vari secoli sono state proposte.

La città e i suoi comuni sono situati nella pianura Padana ed è protetta dal fiume Po da solidi argini che la disegnano nella parte settentrionale.

 

Ferrara è nella regione Emilia Romagna e si trova sul lato del fiume Po definito di Volano oggi utilizzato soprattutto quale canale di irrigazione e scolo, mentre un tempo era solcato da imbarcazioni; l’area urbana si estende verso il canale Burana nella bassa pianura Emiliana.

La città fu governata dalla famiglia d’Este che vi creò un piccolo Stato regionale che, attraverso tre vivaci e colti secoli, accolse presso la propria corte ducale eminenti personalità dell’epoca rinascimentale e grandi pittori e letterati ancora oggi celebrati.

Le importanti opere architettoniche del Rinascimento le permisero di essere nominata patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO nel 1995 e quattro anni più tardi di essere insignita dello stesso riconoscimento per il delta del Po.Ferrara è la sede di una prestigiosa università fondata nel marzo del 1391 ed è, come in epoca estense, un attivo centro culturale con palazzi storici e musei di rilievo nazionale; ospita inoltre il museo M.E.I.S. sull’Olocausto, oscura pagina del secondo conflitto mondiale che portò allo sterminio del popolo ebraico, la città emiliana si distinse per la propria lotta al nazismo e al fascismo che le valse altresì la medaglia d’Argento al Valor Militare per il coraggio e le sofferenze della propria popolazione.  Le principali attività economiche sono oggi legate alla piccola e media impresa e le industrie pesanti (chimico e metal meccanico) sono affiancate dal tessile e dall’agro alimentare, grazie anche alle proprie eccellenze gastronomiche e ai piatti tipici che già in epoca medievale allietavano i palati dei commensali; anche il pane locale “coppia ferrarese” nel dialetto locale “ciopa” ha ottenuto il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta).Ferrara è un luogo della Penisola molto attento alle questioni ambientali ed è una delle poche aree italiane che produce acqua calda e calore attraverso l’energia geotermica, consentendo la copertura della città con notevole risparmio e abbattimento delle immissioni nocive; le strade cittadine e le zone limitrofe sono ogni giorno percorse da migliaia di biciclette e il loro utilizzo è tra i più alti in Europa, ad ogni accesso in città campeggia un segnale con scritto: “Ferrara città delle biciclette”, la stessa aderisce alla rete europea “Cities for cyclists”. Una delle più importanti manifestazioni ospitate dalla città estense è la Vulandra ovvero il festival internazionale degli aquiloni che quest’anno si terrà nei giorni 24, 25 e 26 aprile nel parco “Giorgio Bassani” come avviene da oltre un trentennio, durante le giornate di attività Ferrara ospiterà aquilonisti da tutto il mondo e, oltre alle esibizioni  e al volo libero, sono previsti corsi di acrobazie e laboratori ludici per l’infanzia; le aree di svago e ristoro e la partecipazione alle involuzioni dei bellissimi prototipi, talvolta avveniristici e molto elaborati, sarà garantita a tutti attraverso percorsi di accesso alle bici, alle carrozzine dei bimbi e alle sedie a rotelle per i diversamente abili.La visita in questa tranquilla e ospitale città del nord Italia non può dimenticare alcune tappe di rilievo storico e architettonico quali il Castello Estense, fortezza fondata nel 1385 dal marchese Nicolò II d’Este per difendere i propri possedimenti dalle incursioni delle città vicine, negli anni successivi ospitò la corte estense e il proprio esercito che permise a questa famiglia di lignaggio di divenire una delle più potenti dinastie in ambito europeo; la Cattedrale di Ferrara ovvero il Duomo dedicato a san Giorgio patrono della città; il Palazzo dei Diamanti il cui nome evoca gli 8500 blocchi di marmo che adornano l’esterno dell’edificio opera di Biagio Rossetti che sul finire del quindicesimo secolo volle proporre un progetto all’avanguardia e con effetti di luce unici e che oggi ospita collezioni di pregio e mostre di fama mondiale; la Via delle Volte strada lastricata da ciottoli e nel passato importante arteria commerciale e di traffici di ogni genere dove all’imbrunire sembra di rivivere i suggestivi momenti di epoche svanite nel tempo; il Palazzo Schifanoia con un nome evocativo, infatti Alberto V d’Este nel 1835 lo fece erigere quale luogo di ristoro e piacevolezze, adornato da splendidi affreschi allegorici; la Piazza del Municipio già Piazza delle Erbe dove i ferraresi si incontrano quotidianamente e la Piazza Trento  Trieste con il suo marciapiede detto “listone”, perché largo e lungo, dove si allestiscono il mercato cittadino e le bancarelle natalizie; il Monastero di Sant’Antonio in Polesine fondato da Beatrice d’Este che accoglie un chiostro, un coro e degli affreschi di inestimabile valore, suggestiva è poi la messa in gregoriano intonata dalle monache che vi dimorano; il Corso Ercole d’Este secondo L’UNESCO una delle vie più belle al mondo, punto centrale della cosiddetta Addizione Erculea predisposta da Ercole d’Este il quale ampliò l’impianto urbanistico medievale con un progetto imponente affidato all’architetto Biagio Rossetti che designò e diede vita alla prima città moderna d’Europa.

 

 

Carlo Tartarelli
Angela Bonfanti

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