Allegrìo: il ristorante in cui il cibo si lega con la forza energetica degli ambienti.

Parlare del ristorante Allegrío, significa dover prima parlare della sua ideatrice e direttrice creativa Sabrina Corbo, una donna di una profondità e sensibilità strabilianti, capace con un sorriso, di entrarti dentro. Il suo ottimismo lo sprigiona in ogni suo gesto e parola, sempre pronta a vedere il bene in tutte le persone, dalle quali poi scaturiscono, le situazioni che si vengono a creare. Ed è proprio la situazione creatasi in un viaggio, ad essere stata l’incipit di un desiderio, di un pensiero che ha cominciato a prender sempre più forma ed identità, fino a diventare il ristorante Allegrío, sito a Roma, in via Vittorio Veneto 114. Sabrina è italo-britannica, e passa una buona parte del tempo in Inghilterra, nella quale ha potuto farsi un’idea di come gli italiani vengono visti dagli stranieri. Una visione che si è resa più forte e consistente, durante il periodo della pandemia, vissuto da Sabrina in Inghilterra, dove le immagini degli italiani alle finestre che cantavano e non si davano per vinti, venivano trasmesse nel paese anglosassone per mostrare la forza d’animo del popolo italiano, che non si lasciava sopraffare dagli eventi. Un grande tributo, che la Corbo ha fatto suo, comprendendo quanto lo spirito sia essenziale, capace di trainare tutto. Una luce, un sole presente in ogni persona ed in grado di darti una forza senza limiti. E su questi elementi, di forza, coraggio e sole il ritorno in Italia e l’occasione di un locale a Roma, porta senza indugi Sabrina a lanciarsi in questa esperienza, nella quale cerca di legare il gusto dei cibi con la forza energetica degli ambienti. Ambient food suddivisi in 4 stanze dedicate: Joyful, Lucky, Intrepid e In Love. Sabrina, da sempre appassionata di design, ha cercato, attraverso questo, di realizzare degli ambienti in grado di suscitare emozioni, e come lei stessa ci spiega, luoghi non dove l’ospite debba adattarsi, ma luoghi che si adattino alle esigenze degli ospiti. Un capovolgimento non da poco, che con maggior forza va a sottolineare, il perché l’Allegrío proponga esperienze. E per quanto accennato più sopra, il logo simbolo, realizzato dall’artista contemporaneo Lello Esposito, è un sole che racchiude l’ottimismo e la forza.

Il locale, caldo ed elegante, si presenta in una fusion di stili che lo rendono davvero unico. D’impatto ad accogliere i clienti, campeggia all’ingresso un bancone di bronzo e legno, con il logo, entrambi realizzati dallo scultore bronzista Marco Riccardi. L’illuminazione del locale è invece, studiata dall’architetto Massimiliano Baldieri, mentre Moritz Waldemeyer, light designer britannico-tedesco di fama internazionale, ha creato con la sua installazione “Where the Stars Align”, un’atmosfera esclusiva e di grande originalità, che accompagna gli ospiti nei i diversi mondi di Allegrío. Ogni ambiente si contraddistingui per una determinata wallpapers, caratterizzata da decori e disegni dipinti a mano. Un elemento davvero peculiare della location, sono le 500 rose posizionate nella stanza In Love, tra le quali ci sono anche quelle di porcellana di Capodimonte realizzate dalla bottega Barra del 1922. Disposte, invece, per tutto il ristorante, si trovano le decorazioni su porcellana di Matilde Argiolas e Marie Daâge, e le sculture di bronzo di Lello Esposito, che rappresentano il sole, le sirene, i corni, le maschere e San Gennaro. Mentre tutte le opere della Lucky room son tutte di Lello Esposito.

La proposta culinaria è contemporanea romana, realizzata dall’executive chef Daniele Creti e dal sous chef Marco Melatti. Il ristorante, accompagna la clientela per tutta la giornata, aprendo con il breakfast a cura del pastry chef Mario Di Costanzo, per proseguire con il business lunch e l’aperitivo, fino ad arrivare alla cena ed al dopocena con una drink list curata da Alessio Navacci e Riccardo Martellucci

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