Sublimi Anatomie : tra arte e scienza

Palazzo delle Esposizioni ospita tre differenti allestimenti per queste stagione invernale .

Tutti sicuramente imperdibili , sanno stupire e divertire anche i più piccoli .

Sublimi Anatomie sarà visibile dal 22.10.2019 al 06.01.2020 . Questa , a cura di Andrea Carlino , Philippe Comar, Anna Luppi , Vincenzo Napolano e Laura Perrone è un viaggio tra passato e presente , tra scienza ed arte nella contemplazione del corpo umano .

Da sempre l’ osservazione del corpo umano e dei suoi meccanismi , la visione del corpo come macchina perfetta, sono accompagnati da echi di stupore e curiosità , da idee e pensieri divisi tra scienza e religione , cultura e leggenda da qui l’ idea di SUBLIME .

Il sublime nella concezione più romantica del termine come “ l’ orrendo che affascina” implicando il meraviglioso , è proprio con questa affermazione di Pacini e con un’ introduzione sul discorso “ ARTE E SCIENZA”, che si apre a noi questo mondo .

In 7 sale differenti vedremo opere di artisti diversi che dimostrano come l’ anatomia e il l’ universo artistico hanno da sempre collaborato .

Sala 1 o sala introduttiva, in cui appunto troviamo due manichini prestati per la prima volta dall’ Università La Sapienza , ed una teca al centro della stanza in cui sono contenuti vari volumi di anatomia , e con essi il progressivo trasformarsi delle immagini anatomiche in modo sempre più oggettivo .

La sala 2 è intitolata “ICONE ANATOMICHE” , qui sono disposte quattro teche , la più piccola in fondo alla sala contiene la testa dell’ abate Siciliano risalente al 600 , le altre cere restaurate( le veneri) appartengono invece al 700 , con pochi anni di differenza si può già notare il diverso rapporto con la morte e conseguentemente anche con la religione e la scienza.

“ANATOMIA INTUS” , sala tre , differenti opere originali , le prime che troviamo sono gli stomaci con le gambe di Francesconi, statuine in bronzo . Sulla parete invece appaiono le opere della serie Fire from the Sun , queste restituiscono un’ atmosfera ambigua in cui il primordiale non sembra essere controllato , la mite figura della fanciullezza contrasta con il feroce cannibalismo , così i bambini trasmettono una pervasiva ed inquietante dose di violenza .

Nella stanza 5 si apre il discorso all’ intelligenza sensibile , sicuramente l’ esposizione di Penone è quella che meglio ci parla dell’ organo tattile che è qui al centro delle esposizione anche dal punto di vista visivo , esso decifra il reale, mano e mente sono così strettamente connessi poiché entrambi organizzano la materia e danno vita ad un evoluzione culturale dal linguaggio , la mano che nelle proiezioni esegue movimenti semplici e primordiali, vuole spiegare proprio quest’ evoluzione.

Penultima stanza , forse la più curiosa, in cui viene esaltata la ricerca artistica contemporanea sulla materialità del corpo . La percezione aptica ci spiega una profondità diversa , tramite un esperimento che viene proiettato sulle pareti della stanza appare evidente che esiste una modalità percettiva bidimensionale ; “se io stringo la tua mano , la mano che tocca è a sua volta toccata” .

Siamo giunti al termine della mostra , stanza settima ed ultima , evidenzia in modo ancora più diretto quello che è stato il nostro percorso e quindi il legame tra arte e scienza fino agli ultimi anni .

Questa mostra vede una storia secolare e spettacolare dell’ osservazione del corpo che coinvolge in primo luogo i sensi , principalmente la vista ed il tatto , ma anche strumenti e tecnologie.

Così la rotonda del palazzo si trasformerà in uno spazio dedicato al dibattito sulla visione e la costruzione dell’ immagine del corpo ma anche in un atelier di disegno dal vero e in una vera e propria scena per la performance.

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