Joker ha cercato di sorridere attraverso il dolore, fino a quando il dolore l’ ha fatto sorridere
Il tre ottobre nelle sale spopola il film Joker , l’ attore protagonista è Joaquin Phoenix , interprete già di altri lungometraggi quali: il Gladiatore, a beautiful day , questa volta si supera con un’ interpretazione da oscar.
La risata è ormai inconfondibile , incarna la fragilità del suo stato d’ animo , una risata triste e dolorosa che nasce dal fondo dell’ anima .
Il film è diretto magistralmente, l’ attore principale ha un ruolo primario per rendere Joker un capolavoro . Dopo la risata anche le coreografie sono entusiasmanti , danza in modo leggero , nei movimenti si è ispirato allo spaventapasseri del mago di Oz ,afferma lui stesso.
“Adoro il fatto che il personaggio risplenda attraverso la danza, la musica , le note , i solfeggi. Il mio Joker ha dei movimenti un po’ meccanici , un modo di gesticolare e muovere la esta che denota un’ arroganza quieta prima della tempesta .”
NON è UN FILM POLITICO
La trama del film è ricca di punti salienti ma subito può saltare all’ occhio il tema del popolo Americano . Non ostate svariati riferimenti alla povertà ed alla politica il film non vuole gravare su questa , né prendere posizioni in merito .
I temi dell’ opera sono comunque caldi ; Philips , il regista , parla della lotta di classe ,passando per la psicosi , fino alla rivolta di massa che si palesa negli ultimi minuti della pellicola a Gotham City .
Tutto è ambientato negli anni 80 , la forte presenza mediatica è il secondo protagonista nel film , la madre di Arthur (Phoenix), ed anche lui , sono costantemente condizionati dalla tv , dalla voglia di partecipare ai tipici programmi comici di quegli anni, in cui il pubblico interagisce direttamente con il presentatore , da qui la trama, il punto cardine: la voglia di Arthur di diventare un comico e di portare gioia in un triste mondo .
Arthur è un uomo con un disturbo caratterizzante , una risata inquietane rompe il silenzio ogni volta che qualcosa causa in lui uno stato di ansia o nervosismo , per questo è spesso bullizzato . Mentre fa di tutto con il suo misero lunario, che sbarca lavorando come Clown , impiega il suo tempo per raggiungere il suo sogno: fare il comico .
Continuamente calpestato dai più forti un giorno Arthur decide di reagire violentemente , da qui la caccia del Clown assassino a piede libero a GOTHAM CITY.
“Pensavo che la mia vita fosse una tragedia ma ora mi rendo conto che è una commedia.”
L’ interpretazione magistrale , la trasformazione facciale , la coreografia , l’ involuzione del personaggio , tutti gli ingredienti giusti per arrivare all’ Oscar , ovviamente senza lasciarci condizionare dal fatto che abbia già vinto il Leone d’ Oro .
Il film si contraddistingue pienamente dal fumetto , è qui la sua particolarità ma nella pellicola forse alcune scelte del regista possono essere dei ponti di collegamento a quest’ ultimo .
Nel fumetto Joker quando uccide lascia dietro di se delle carte , simbolo che lo distingue , qui tutto ciò che distingue il Clown è la sua risata ( ruolo primario nel film ) , ma anche in questo caso egli ha una carta , quella che mostra a tutti nei casi in cui questa risata inquietante diventava incontrollabile , sul quale era scritto un messaggio che spiegava il problema , il suo tic .
Dopo soli tre giorni di programmazione nelle sale sui social stanno spopolando i commenti , è sufficiente far caso quanti post si aprono sotto la voce dell’ hashtag #Joker, #Jokerfilm se ciò non dovesse bastare. o non dovesse essere sufficientemente convincente , sono i numeri a parlare : soltanto sabato sono stati ricavati 2 milioni e 100, con soli tre giorni nelle sale il guadagno è stato di 4 milioni e mezzo di euro .
Un’ altra nota interessante e pienamente positiva è che sul sito Imdb.com Joker è balzato al nono posto come miglior film di sempre , con una media di voto di 9.1.
Sicuramente il Joker da lui interpretato si avvicina molto , a livello di performance , a quello di Ledger. Lo stesso Phoneix afferma : “non è stato né piacevole né facile entrare nella sua testa… ma sono orgoglioso di averlo conosciuto”.