Piazzale Loreto vol. II

qqqSiamo alle solite. Agli italiani piace sempre infierire con i governanti che li hanno tenuti a stecchetto per vent’anni. Ovviamente, facendo sempre grande attenzione a che colpissero quando il Capo fosse già caduto ed inutile al mondo ed a se stesso. Curiosamente, ancora si manifesta per strada, roba che ricorda alla lontana la gioia per la morte della Thatcher delle lower classes britanniche. Ora, la differenza è palese, a noi italioti piace sempre tanto inveire alla spalle, rimanndo nella massa, protestare purché non sia necessario metterci la faccia perché… perché?Perché poi, al nostro orticello chi ci pensa? Se ci mettessimo in gioco per davvero, rischiando per le nostre idee, e ci dovesse andare disgraziatamente male… alla “famigghia” chi ci penserebbe? Quanti eroi moderni sono rimasti uccisi per un’idea, nella storia recente? E che cosa ne fanno gli italiani degli eroi? Nulla di più che schernirli, canticchiando le loro caratteristiche di “fango” con un boss locale. Non che tutti gli italiani facciano così, ma, sapete, la maggioranza non è composta da quelli che leggono i giornali. La maggioranza è quella che fa la fila al centro commerciale, davanti al negozio di elettronica per l’ultimo prodotto di Jobsiana frutteria; la maggioranza riempie le sedie dele iniziative dell’Estate Romana –a patto che sia tutto gratis, la maggioranza che esulta è la stessa che ha votato il drago Berlusconi ucciso (almeno apparentemente) da una magistratura diventata finalmente San Giorgio. Ma nessuno protesta per l’iniquità di peso per lo stesso reato operato da un uomo con un CUD normodotato. La verità è che fa tutto parte di un colossale circo attorno a cui ci accalchiamo tutti noi poveracci. Il Sistema ha vinto, convincendoci che ne siamo parte, mentre in realtà noi siamo le batterie, le pile; esattamente come Matrix. Per questo abbiamo apprezzato la pellicola; era lo specchio di una realtà quotidiana reso avvincente ed eroico. Ma serviva anche quello per ammansirci, rendere spettacolare a parole qualcosa che nella pratica è poco più che bassa manovalanza. Enfatizzare la merda. Ma ora, mi raccomando, tutti a danzare sulla tomba di un uomo morto per finta, solo sui telegiornali, un uomo la cui carriera politica ha influenzato intere generazioni; influenza che richiederà altrettante generazioni per ripulirsi. Allora giù, tutti in piazza a festeggiare la nostra incapacità di gestione del paese e dei nostri stessi desideri.Siamo alle solite. Siamo proprio un popolo dalla memoria imbarazzantemente corta. Siamo alle solite, uccidiamo un uomo morto e ci fregiamo del fatto come se fosse un nostro punto d’onore.

 

Giampaolo Giudice

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