ROSA FERRO. CREATIVITÀ E SOSTENIBILITÀ IN AGRICOLTURA L’OSCAR GREEN 2020 DI COLDIRETTI VA ALLA CARTA DI TUNICA D’AGLIO DELL’IMPRENDITRICE CAMPANA.

Vincitrice, lo scorso 29 settembre, della sezione campana dell’Oscar Green di Coldiretti per l’anno 2020, nella categoria “Impresa 5.Terra”, Rosa Ferro è la titolare, insieme al suo socio e compagno di vita Alfonso Esposito, dell’azienda agricola “Il dono dell’erba”, che sorge nel Cilento interno, nel territorio di confine tra i comuni di Ottati e Aquara (Salerno), nel cuore dei Monti Alburni.

Laureata in Scienze Ambientali, dopo alcuni anni passati lavorando in laboratorio Rosa ha maturato, più o meno in coincidenza del primo incontro con Alfonso, la decisione di trasferirsi in campagna lasciandosi alle spalle la frenetica vita di città, che, specie sul posto di lavoro, era per lei frustrante, ha raccontato, anche per via del fatto di trovarsi limitata, in quanto donna, nelle sue ‹‹ambizioni e diritti››; la sua aspirazione si rivelò combaciare perfettamente con il sogno di Alfonso di poter vivere in campagna e lavorare in agricoltura. L’avvio dell’attività agricola della coppia risale al 2017, e immediato fu il confronto con la realtà di un terreno aspro e povero di risorse idriche, che portò inevitabilmente alla decisione di coltivare prodotti che vi si potessero adattare: il farro dicocco, le bacche di mirto e di rosa canina, le patate, le fave e, soprattutto, un’antica varietà di aglio che si è dimostrata il vero valore aggiunto dell’impresa agricola di Rosa e Alfonso.

Difatti, ad essere premiata con l’Oscar Green, riconoscimento assegnato alle idee innovative di giovani che abbiano scelto di dedicarsi all’agricoltura, è stata l’intuizione di Rosa di usare gli scarti del processo di produzione dell’aglio, ovvero la tunica e le radici – non utilizzate in quanto per seminare è necessario il solo bulbo, dal quale si ottengono i bulbilli che servono per la semina – per realizzare uno speciale tipo di carta, appunto la carta di tunica d’aglio, che, nella sua ruvidezza e nel suo aspetto artigianale – imperfezioni, dice Rosa, che ‹‹la caratterizzano e allo stesso tempo la valorizzano›› – si è dimostrata non solo capace di tenere bene il colore per chi voglia disegnarci o scriverci sopra, ma anche ideale per la realizzazione di piccoli oggetti di design come cestini, segnalibri o portafoto. Oltre ai principi dell’economia circolare – si tratta, come detto, di un prodotto sorto dal riuso di scarti produttivi – la carta di tunica d’aglio esprime anche la tendenza all’impatto ambientale zero, in quanto realizzata senza l’ausilio di prodotti chimici, ma secondo un procedimento naturale che prevede sostanzialmente solo l’impiego di acqua e amido di mais e

che la stessa Rosa Ferro ha così descritto in un’intervista: «La tunica e le radici restano nell’acqua a macerare, vengono sminuzzate e colate in un setaccio insieme all’amido fino ad ottenere una polpa compatta da lavorare›› stendendola, con l’aiuto di un mattarello, tra due fogli di carta da forno o simili e lasciandola ulteriormente asciugare e compattare.

Parlando di questa sua idea – che l’ha portata a ricevere i complimenti di chi ne riconosce la straordinaria originalità – Rosa sottolinea soprattutto due elementi che vi stanno alla base: in primo luogo la sua grande passione per l’arte, che la porta, anche se ‹‹non costantemente›› come vorrebbe, a dipingere e scrivere poesie e dalla quale lei stessa ritiene derivi l’ideazione della carta di tunica d’aglio; in secondo luogo, con il suo percorso Rosa vuole dimostrare, innanzitutto ai giovani come lei, che con la giusta dose di creatività e coraggio è possibile invertire la tendenza negativa – in termini di spopolamento e conseguente depressione economica – che interessa le aree interne del nostro Paese, quale appunto quella in cui lei e Alfonso hanno scelto di vivere e lavorare. Va da ultimo in questa direzione la partecipazione della coppia alle attività della rete “Altro Cilento”, al fianco della quale, ha spiegato la stessa Rosa, intendono ‹‹impegnarsi per creare una collaborazione, dialogare ed essere sul territorio in maniera proattiva››, nel contesto di ‹‹un percorso condiviso che vuole colmare i vuoti›› che ancora esistono, quanto a servizi e opportunità, in queste parti d’Italia. Non mancano infine progetti futuri relativi all’attività dell’azienda agricola, che riguarderanno la produzione di uova di altissima qualità mediante l’impiego di pollai mobili e di due ingredienti speciali nell’alimentazione delle galline.

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