La Sicilia e il suo mare calmo a Roma

“L’Italia senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto. La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, la cedevole scambievolezza delle tinte, l’unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra… chi li ha visti una sola volta, li possederà per tutta la vita”.Cosi recitava, e decantava l’sola il grande Goethe, scrittore, poeta e drammaturgo tedesco.

Un’isola che solo per il fatto di essere un’ isola, regala il mare e con esso tutti i doni che il mare ci mette in tavola ogni giorno, prelibatezze dal profumo unico, inconfondibile, che sa di estate, che sa di gioia, che sa di purezza; un mare calmo o meglio detto Arbaria in dialetto, e oggi titolo di un tetto che sulle strade di Roma in centro, denomina un ristorante, scoglio di mare, di giovani ragazzi tutti professionisti nel mondo della ristorazione, Adriano in sala, Stefano in amministrazione, Gioele in cucina, con lo Chef Ivan Argentino e Margot, compagna da sempre dello Chef laureata in legge e tuffatasi letteralmente in questo mondo dei fornelli.

Ivan si è anche lui fatto bagnare da questa nuova esperienza apertasi da pochi mesi nella Capitale, avendo in sè un forte amore per la cucina, per il lavoro di squadra e per la voglia di perfezionarsi sempre; un amore che lo riporta indietro nei ricordi pur essendo lui molto giovane al c’era una volta.

C’era una volta la sua amata terra Vittoria, la mamma che cucina pasta alla norma, la nonna Rosa, la sua famiglia, un c’era una volta che lo rimanda a Scoglitti, dove lavorava al Conte Nero, e poi a Milano dove perfeziona tecniche, conoscenze, e con Marco Pirotta gli studi sulle cotture a bassa temperatura

Oggi il c’era una volta si è trasformato nel c’è, c’è Ivan con il suo mare, con i suoi piatti che amabilmente grazie anche ai suoi ragazzi, al suo team serve in questa culla di 40 coperti, e dove sia a pranzo che a cena si avverte il mare, si sente il gusto di Sicilia, si percepisce sapore di casa.Nel ristorante vi sono anche ottimi menù degustazione con varie portate di pesce cotto e crudo piatti della tradizione con salto al futuro.

In ogni creazione c’è studio, c’è perfezione o almeno tendere alla fase ottimale, nelle tecniche di taglio, nella preparazione di crudo, nel bilanciare ogni singolo ingrediente, perché alla fine ne risulti una tavolozza pulita, una distesa chiara. Nei suoi ravioli con yogurt porro e gambero rosso di Sicilia, e salsa di pistacchi di Bronte con cnel di gambero rosso crudo, nei suoi crudi di ostriche o ricci di mare, nelle sue tartare di tonno con carciofi e carotine, troviamo onde di passato miste a maree moderne, con quel tocco di contemporaneità che solo lui sa regalare.

Nella sua cucina e in questo ristorante in particolare, echeggiano tante pagine, tante immagini, di pesca, di mare, di ciò che è stato e che l’immagine in bianco in nero porta alla nostra memoria tante sensazioni  ricordi, ma soprattutto vi è la Sicilia, la Sicilia di Ivan, di Stefano, di Margot, di Adriano, di Gioele, di nonna Rosa, e di tutti coloro che vogliono davvero bagnarsi in acque limpide, autentiche, calde di una terra che sa offrire tanto perché tanto generosa, che sa davvero emozionare perché ricca di storia e che si fa assaggiare in ogni cannolo, o sfincione, o in ogni virgola del suo immenso mare.

Ivan e il suo staff, dal trampolino della loro professionalità si sono gettati  in questo magico mondo, tocca ora a noi seguirli.

 

 

 

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