CHEF GIORGIO CICERO IL GIOCOLIERE DEI SAPORI

Non sempre le grandi passioni nascono con noi,spesso si palesano nel corso della vita ma quando arrivano sono travolgenti. E’ un po’ quello che è successo a Giorgio Cicero che all’età di 14 anni scopre l’amore per la cucina.

La osserva prima dalla sala come cameriere e poi apre le porte iniziando la gavetta dal taglio della frutta. Ma Giorgio non era all’asciutto di arte culinaria perché sua mamma Stefania e la nonna Enza gli hanno insegnato la buona cucina. Ottime cuoce e bravissime pasticcere,hanno trasmesso a Giorgio l’amore per la natura e il rispetto delle materie prime. Conosce Giovanni Russino dell’azienda “Gli Aromi Sicily” e con lui ben 35 piante aromatiche. Un notevole aiuto per uno che decide di diventare un cuoco professionista e Giorgio,grazie anche al pensiero futuristico di papà Massimo,cuoco lo diventa veramente.

 

Iniziano allora le esperienze sia in Italia che all’estero e dalla splendida città del cioccolato Modica,Giorgio parte per Londra e poi a Dubai dove ha il piacere di incontrare lo Chef Tristan Farmer. L’esperienza di Londra a 16 anni come Chef Commis lo ha sicuramente forgiato anche nella scelta identificativa della sua cucina oltre che nella propria crescita professionale e di vita.

Da Parigi al Cario,da Milano a Roma, da Dubai a Modica nel Ristorante Quasimodo toccando diverse realtà e facendo suoi molti ingredienti e nuovi piatti per dare alla luce l’identità della sua personale elaborazione culinaria. L’internazionalità è infatti nei suoi piatti quando  troviamo pietanze della tradizione siciliana unite al wasabi o allo zenzero come una linguina artigianale porro e wasabi,gocce di liquirizia di Sicilia. Un secondo di carne come il maialino nero di Nebrodi servito con purè di mele ,un ristretto di maiale e bieta provenienti direttamente dal suo orto. Questo è un maialino particolare che nasce e vive nelle Nebrodi ,è una razza selvatica che mangia solo i prodotti del sottobosco.Senza farci mancare nulla passiamo al dolce con una mousse di ricotta e zucchero,glassata al cioccolato,riduzione di chinotto,crumble di cannolo,ricotta,pistacchio e riso selvatico,anche se il piatto che “porta sotto braccio”è composto da pomodoro che sia verde acerbo, giallo in fase di maturazione, rosso maturo, una burrata, melanzana fatta cuocere sul barbecue donandogli un sapore di affumicatura e basilico ottimo tanto per un piatto estivo ma anche invernale. Semplicemente mediterraneo!

La cantina del ristorante,piccola ma in crescita,vanta ben 50 etichette di vini e il “Quasimodo”con i suoi 40 posti a sedere e l’area esterna è il luogo ideale anche per banqueting,matrimoni ed eventi di vario genere.

Una cucina naturale,quella di Giorgio, senza intervenire troppo negli ingredienti,utilizzando molta verdura,soprattutto ora che ha un orto che cura quotidianamente,utilizzando tutto ciò che la terra produce,senza tralasciare nessun elemento comprese foglie e fiori.

 

Anche se giovane,Giorgio Cicero,ha il suo bel bagaglio culturale che palesato nei suoi piatti non manca di complimenti per la sua bravura ,per la sua voglia di crescere e fare cose nuove progettando il futuro senza mai darsi un limite come nell’esperienza a Dubai dove ha creato un impasto di pasta madre chiamandolo Stefania in onore della mamma recentemente scomparsa e premiato negli Emirati come uno dei migliori 10 in concorso.

 

Capace e competente nonostante la sua giovane età, creativo, umile e con la voglia di crescere e progettare a  lungo termine come gli ha insegnato il padre. Credo che siano questi gli aggettivi che meglio identificano lo Chef Giorgio Cicero ,un culture della buona cucina piena di sogni e progetti…che gli auguriamo di realizzare!

 

Michela Cenci

 

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